giovedì 4 dicembre 2008

Toni Comello

E' rientrato in grembo all'Universo un anno fa


Firenze, ospedale di S.Maria Nuova, ore 23,50 del 5 dicembre 2007.




La lettera autografa (chiedigliela cliccandolo amichevolmente col mouse)


Gli avevo scritto, per tramite di Francesco Bellone - Franz - per chiedergli il testo della prolusione storica da lui fatta al circolo Arci di via Maccari, qui all'Isolotto, al memento della presentazione di Introcque, protagonisti i diavoli di Malebolge del canto XXI dell'Inferno. Mi aveva impressionato la sua storia d'Europa raccontata in 20 minuti: pennellate d'artista di un grafico leonardesco. ( Ho fatto lezione di storia per trent'anni a studenti di 15-18 anni). Un'emozione.  Vedi in Nota di fondo quanto scrissi allora.

In una lettera successiva (2 novembre 2006) mi ringrazia dell'invio del fascicolo "Ivi è Romena" e della sua riduzione teatrale "Processo a Dante" con queste parole: Che bello, lo leggo. comincio a scorrere. riconosco e mi riconosco. Ne parleremo. Se ne può fare un'azione teatrale in città e in Casentino. (a Poppi fui con l'Antigone di Alfieri, nel 67!!!!!! nel cortile del castello dei conti Guidi, mentore Bruno Migliorini, veneto fiorentinizzato come me, e che aveva una casa in Avena, con l'accento sulla A iniziale, ci teneva).




Lettera di Toni

18 gennaio 2006 V dallo Sfàchelos


Caro Cipriani,

sono a Milano (per un po').

Franz mi ha segnalato il tuo scritto - tutto bello - troppo - ma bellissimo là dove tu dici che il mio lavoro invoglia a "resistere", a continuare la lotta. non è politica, non è ideologia, non è programma (cioè:sempre, sì!) ma è vitalità. - manca,  in questi anni, in questa Italia, in questa Europa, la forza vitale- vecchi - vecchi!

mi hanno detto all'Isolotto: "il più giovane sei tu!" e ho 80 anni -  mi dicono (a Milano, a Torino, a Roma, i miei gruppi fanno centinaia di repliche delle  "Favole della Realtà" che sono le lezioni-spettacolo del  Trebbo) mi dicono: "grazie, ci dai fiducia" - questo che conta! e allora, bene- la mia prolusione (o spatagiata, come la chiamo) così come l'hai sentita non l'ho in iscritto. scritta, te la manderò - intanto ti mando qualcosa di Dante, "Introcque", "Ulisse", e un saggio delle mie traduzioni di Omero-

ho finito - no. forse non sai che a Firenze sta nascendo l'associazione "Passo d'Arno" (inferno XIII 156) per dare spettacoli (secchi, spogli, forti, come all'Isolotto) danteschi, la mattina per le Scuole, la sera per il pubblico adulto (soprattutto stranieri: vedono Giotto? Vedono e ascoltano Dante!) - credo nel Palagio di Parte Guelfa (io abito a 20 metri in Via delle Terme al 9)-

la cosa è sostenuta da Ole Mayer, Charles Adler, Venesse Hall, e altri , "fiorentini" di lontane parti- fra i più sensibili, a palazzo Vecchio, è Eugenio Giani, assessore (è lui che ha sollecitato i Centri Culturali Sranieri a fargli proposte)- Franz ti telefonerà - e a Quercioli- intanto di dò il suo numero,,,siamo in contatto continuo-

Un caro saluto, e facciamo.

Toni Comello


Così l'ho ricordato un anno fa.


Nota di fondo


Venerdi 13 bella serata al Circolo di Via Maccari con la Compagnia teatrale “Il Trebbo” (trivio, luogo di incontro tra il poeta, l’attore, lo spettatore). Ed è risultato vero. Mi son trovato perfettamente a mio agio con Dante poeta e Toni attore, io spettatore plurale presente nella sala del Circolo “Pampaloni”, abbracciato al poeta e all’attore nel ballo finale liberatorio che sanciva il superamento della quinta bolgia piena della pece vischiosa della corruzione che sempre minaccia di seppellirmi in quel gran calderone del mondo pieno, oggi come allora, di “ruffian, baratti e simile lordura”. Dante ha ridato – a me spettatore plurale - la spinta per superare le paure, affrontare la lotta, col lume della ragione impersonata da Virgilio, in modo da venir fuori da questa drammatica disperante attuale situazione politica.


Toni Comello è parso rappresentare molto bene quel fascino del palcoscenico fra arte, cultura e un po’ di mistero che per me amante del cinema in bianco e nero aveva a suo modo rappresentato, certo in una veste meno colta e sapiente, ma sempre molto seducente, il caratterista Aldo Silvani, vecchio attore felliniano e di quanti hanno messo in scena ambienti di teatro. Ma Toni Comello non è un semplice attore caratterista, è un grande intellettuale che t’incanta con una rievocazione storica delle vicende d’Italia e del mondo da lasciarti per mezz’ora a bocca aperta e occhi spalancati. Almeno così è successo a tutti i presenti.

 

 Finita la rievocazione mimata della storia d’Europa nel momento in cui essa vede la fine del sistema feudale basato sulle “stelle fisse” dell’Impero e del Papato per iniziare l’avventura dei liberi Comuni, si trasforma – con un naturalissimo trapasso in dissolvenza – da storico a capocomico e guida la schiera degli attori in un’avventura che presto coinvolge tutti i presenti in una euforia di partecipazione che li fa sentire davvero “triplicati” ciascuno nella triplice veste di poeta, attore e spettatore, visivamente fissata dal ballo finale: il poeta rappresentato dalla musica, attori e spettatori tutti i presenti mescolati nella danza liberatoria.Il teatro classico che divide il palco dalla platea qui è scomparso, anzi non è mai apparso: fin dall’inizio gli attori ci avevano chiesto un posto sulle sedie accanto a noi…Tutti al lavoro, tutti partecipi in questo grande “arzanà dei veneziani”.


Il pezzo l'ho Ritrovato qui  


5 foto delle mie


Il post vuole essere anche una risposta a Franz che scrive:


Cari amici e cari soci,

vi ricordo che venerdì 5 dicembre alle ore 21 presso il Trebbo, via de amicis 17 Milano, si terrà

una serata in ricordo di Toni Comello.

Sarà una bella occasione per rivederci ed incontrare i tanti amici di toni sparsi per tutta Italia.

A presto


Francesco ' Franz' Bellone


Un abbraccio a tutti. Consideratemi presente. Urbano.

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