venerdì 7 maggio 2004

Wojtila sculaccia Berlusconi



In un sermone tenuto il 20 aprile a Castelgandolfo a un consesso di accademici, Wojtila ha accusato Berlusconi  di "far continuo danno alla salute politica della nazione", di "indebolire la fiducia nel sistema", di "manipolare i media pubblici", di "anteporre i propri interessi alla verità", di "minare ogni pretesa ad essere obbedito" e persino di essere "tanto svelto a parlare" in nome di Cristo "quanto lento ad agire" in vera obbedienza a Lui.


Per farla finita con tutto ciò, Wojtila ha ammonito che "il cittadino ha a disposizione il voto alle prossime elezioni". Ma ha anche agitato lo spettro di una "vera e propria campagna di pubblica disobbedienza".


Dell'opposizione di Wojtila alla guerra in Iraq si sapeva. Ma per la prima volta il capo della Chiesa cattolica ha allargato a tutto campo le sue critiche al governo Berlusconi. Dal quale è stato sempre appoggiato.


 Vero o falso?


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