giovedì 21 aprile 2005

Divertissement


Date un ceffone ai fostri pampini



Poi ci sarebbe questo fatto che è tedesco, papa Ratzinger.

E allora: "Nazinger" fioccano gli sms. "Il pastore

tedesco", titola il Manifesto; "Il tedesco dei grandi no",

l'Unità. "E quando tornate a casa (si leggeva sul

Riformista facendo il verso al famoso invito di papa

Giovanni) date un ceffone ai fostri pampini". I tedeschi,

infatti, menano. Per natura, storia e vocazione. Sono

ordinati, sono efficienti, ma proprio per questo sono anche

severi e soprattutto molto aggressivi, preferibilmente con

gli italiani. Nazisti, gotici, ubriaconi. Il papa, ovvio,

non fa eccezione. Basta guardarlo, com'è rigido; e basta

sentirlo quando dice "qvanto" o "Ciofanni".

[Filippo Ceccarelli - Quando il papa è un tedesco -La Repubblica - a pagamento]


Seriamente


Il sistema dello spettacolo


La personalizzazione, tipica del sistema dello spettacolo, ci risparmia la fatica di analizzare i ruoli: Rumsfeld doveva fare direttamente la guerra, Powell doveva convincere anche gli altri a fare la guerra; ma sempre di guerra si trattava. Mentre altri avevano il compito di sorridere alle folle, Ratzinger aveva il compito ugualmente importante di definire i confini dell'istituzione; ma i suoi documenti, così duri (per non dire ossessivi) contro vari tipi di relazioni affettive tra persone, non sono certo passati senza l'approvazione di Wojytla.


Così al posto del Papa Buono e del Papa Grande, adesso abbiamo il Papa Severo, ma nessuna analisi di cosa sia il Vaticano, che è una questione molto più interessante. In questo annullamento della riflessione, non c'è differenza sostanziale tra Bruno Vespa e Liberazione.


In questi giorni, i laicisti sembrano essere caduti in pieno nella trappola mediatica: con i funerali di Wojtyla, il Papa dei cattolici è diventato il Papa dell'intera specie umana. Il cattolicesimo ha smesso di essere un particolare culto di Dio, per diventare il culto planetario di Karol Wojtyla. E quindi anche l'ateo più incallito si sente coinvolto dalla domanda, "chi sarà il nostro Papa?" Ora, Ratzinger non è il mio Papa, perché non ho papi. Le stesse persone, in massima parte di sinistra, che oggi si lamentano dell'elezioni di Ratzinger non avrebbero nulla da ridire su chi viene eletto dal congresso di Alleanza Nazionale.

Leggi il post di Miguel Martinez

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