sabato 2 aprile 2005

Censurati


Comunicato UAAR sull’agonia di Karol Wojtyla

...Gli atei e gli agnostici rispettano il loro dolore per la morte dell’uomo Wojtyla. Il suo ruolo di papa, tuttavia, non può, non deve essere confuso con la sua umana sofferenza, come a doverne stemperare i limiti istituzionali nella pietas umanitaria.

...Karol Wojtyla è stato anche un papa che ha riportato la Chiesa cattolica a un’era preconciliare, a una sfrenata prassi canonizzatrice, discutibile anche per i modelli di santità proposti ai fedeli (Escrivá, Carlo I, padre Pio, Stepinac, Pio IX). Un papa attentissimo alle forme di comunicazione, anche quando ha chiesto scusa (a Dio, non alle vittime) per gli errori dei figli della Chiesa, mai per gli errori della Chiesa cattolica, da lui considerata una società perfetta. Una Chiesa cattolica chiusa nei confronti di nuove realtà come l’eutanasia, il controllo delle nascite, la prevenzione dell’AIDS, le unioni di fatto, i diritti dei gay. E per contro orgogliosa nel rivendicare privilegi secolari, attraverso un nuovo interventismo politico di cui il nostro paese è purtroppo stato il principale destinatario. ...


Gli atei non dimenticano come Giovanni Paolo II abbia sempre considerato l’ateismo un banale sinonimo di comunismo, ed abbia più volte equiparato l’apostasia alla degradazione morale.......Affermazioni che i mass media, per completezza d’informazione, dovrebbero riproporre: anche in queste ore di lutto per il mondo cattolico.


Trovato qui


 Comunicato di NO GOD


NO GOD - Atei per la Laicità degli Stati protesta per la sospensione delle manifestazioni conclusive della campagna elettorale decisa dai partiti politici come forma di "rispetto" per l'agonia del papa.

...E intanto si fermano addirittura i lavori del Parlamento della Repubblica per consentire ai deputati di recitare il rosario !

Dobbiamo rimarcare ancora una volta come la deriva clericale che da molto tempo ormai travolge l'Italia tocca un nuovo traguardo, fino a far ipotizzare l'entrata in coma della laicità delle Istituzioni piegate alle esigenze di un ingiustificato ossequio pubblico a quella religione che a questo punto sta prepotentemente ritornando "di Stato".

Gli atei e le organizzazione che li rappresentano sono totalmente ignorati dai mezzi di informazione pubblica e privata nelle trasmissioni che riguardano la vita e l'operato del capo della religione cattolica, rispetto al quale evidentemente è proibito far sapere che ci sono voci di dissenso.

Giulio C.Vallocchia, Presidente di N GOD - Atei per la Laicità degli Stati

Trovato qui


Lettera scarlatta


«Ci rivolgiamo a Lei come ad un cittadino comune perché ci sembra aberrante che dalla sua poltrona di Papa nel Vaticano, senza conoscere né aver sofferto in carne propria il pungolo elettrico (picana), le mutilazioni, lo stupro, si animi in nome di Gesù Cristo a chiedere clemenza per l'assassino. (...)Signor Giovanni Paolo, nessuna madre de1 terzo mondo che ha dato alla luce un figlio che ha amato, coperto e curato con amore e che poi è stato mutilato e ucciso dalla dittatura di Pinochet, di Videla, di Banzer o di Stroessner accetterà rassegnatamente la sua richiesta di clemenza.


Noi La incontrammo in tre occasioni, però Lei non ha impedito il massacro, non ha alzato la sua voce per le nostre migliaia di figli in quegli anni di orrore.


Adesso non ci rimangono dubbi da che parte Lei stia, però sappia che sebbene il suo potere sia immenso non arriva fino a Dio, fino a Gesù.


Noi, la Associazione "Madres de Plaza de Mayo" supplichiamo, chiediamo a Dio in una immensa preghiera che si estenderà per il mondo, che non perdoni Lei signor Giovanni Paolo II, che denigra la Chiesa del popolo che soffre, ed in nome dei milioni di esseri umani che muoiono e continuano a morire oggi nel mondo nelle mani dei responsabili di genocidio che Lei difende e sostiene, diciamo: No lo perdone, Señor, a Juan Pablo Segundo.


Asociación Madres de Plaza de Mayo»

Trovata qui


L'ho messa qui, in questo momento, non per fare come Maramaldo, ma per lo sconcerto provocato in me dai tanti  atei clericali che, con le bocche voraci dei loro mass media, si stanno cibando di questa agonia, avvoltoi senza pudore.



 


 NB: la prima versione recitava così: L'ho messa qui, in questo momento, non per fare come Maramaldo, ma per disprezzo verso quegli  atei clericali che si stanno cibando di questa agonia, avvoltoi senza pudore.


Aggiornamento del post


Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, in fin dei conti un disastro, perché Karol Wojtyla, con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini e gettandoli in una crisi epocale.


Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale — un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari — è stato restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati, i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati. E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento dell’eucarestia. Di tutto questo è forse colpevole «il mondo»?

La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyla l’ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico.

Wojtyla, il Papa che ha fallito Hans Kung


Da il Corriere della Sera 26 marzo 2005


Trovata qui


4 commenti:

  1. Mi stupisco che un blog come questo abbia così pochi commenti..

    Comunque è vero, si sente sempre una sola voce, mai tutte.

    RispondiElimina
  2. Anch'io sono parco di commenti per la verità. Invece è bene salutarsi e farsi un cenno. Lo dico a diversi amici che passano di qui sempre in silenzio. Speriamo nel proverbio "chi tace acconsente". Anche se un po' di diatriba darebbe più vivacità...In effetti questo blog tratta spesso questioncine non da poco. Hasta luego.

    RispondiElimina
  3. non ho parole...

    Sei un Sommo Sacerdote?

    e soprattutto, chi sei per poter giudicare?

    mi spiace... scusa del commento.

    RispondiElimina
  4. Sommo Sacerdote è chiamato il Papa!

    La parola "disprezzo" va intesa in senso politico, non morale. Potevo usare la parola "sconcerto"; anzi magari la sostituisco; meno aggressiva non meno efficace. Ho chiamato "atei clericali" quelli che il vangelo definisce scribi e farisei ipocriti. Ma la lettera è autentica, scarlatta di sangue vero e non è sola come puoi vedere qui:



    http://www.we-are-church.org/it/attual/SodPin.htm



    Commento

    Madres de Plaza de Mayo

    Per una Chiesa coerente...

    Lettera aperta al card. Sodano.

    Scusa se ti ho urtato. Tu non sei compreso nel mio "disprezzo" perché l'ateo clericale non dice "mi spiace, scusa del commento": semplicemente mi ignora ed impedisce la diffusione del mio pensiero. Per cui viva Internet e questa libertà di parola che le tre W ci concedono. E grazie di avermi degnato di un riscontro.

    RispondiElimina