giovedì 28 aprile 2005


Occhio ragazzi

 

America in lotta contro il fondamentalismo “cristo-fascista”

 

Domenica 24 Aprile a Louisville c’è stato un grande incontro trasmesso in TV  tra i Repubblicani rappresentati dal capogruppo del Senato Bill Frist e i leaders fondamentalisti cristiani.

 

Tanti americani si sono mobilitati. Tra questi il gruppo Not in our name, che mi manda queste informazioni per email.

 

Stop all’assalto teocratico contro il Sistema Giudiziario.

 

La dichiarazione di coscienza http://www.nion.us./Languages/NIONINIT.htm  del Non In Nostro Nome è uscita Domenica in Louisville in molte delle numerose proteste contro la trasmissione “Domenica della giustizia”.

…La gente ha protestato contro “La domenica della Giustizia” in varie maniere: c’è stato un continuo fluire e succedersi alla Chiesa Centrale Presbiteriana di Louisville di movimenti di opposizione alla fine dell’indipendenza dei giudici; ministri del culto locali si sono uniti alle proteste al di fuori della megachiesa dove si trasmetteva “Domenica della Giustizia”; c’erano cartelloni con scritte di ogni tipo, tra cui: “Impedisci ai Cristo-fascisti di distruggere l’America” e “Noi siamo credenti con una morale; voi non parlate per noi”.

 

Stop the theocratic judicial takeover!

The Not In Or Name statement of Conscience (NION SOC) was passed out on Sunday in Louisville at several of the protests against the "Justice Sunday" telecast. 

 …People spoke out against "Justice Sunday" in different ways: there was an over flowing event at Central Presbyterian Church in Louisville opposing moves to end judicial independence; local ministers joined the protests outside the megachurch where "Justice Sunday" was telecast; there were all kinds of signs like "Stop the Christo-fascists from destroying America" and "We are people of faith with moral conviction, you don't speak for us."





 Editoriale del New York Times, 26 Aprile 2005 (estratto):

 

Il muro che scompare.

 

“Oltre che  confermare una pervertita mancanza di rispetto per valori tradizionali Americani garantiti da un sistema di controllo e bilanciamento tra i poteri, l’assalto ai giudici è parte di una campagna Repubblicana a vasto raggio che sta aprendo una breccia nel muro di separazione tra chiesa e stato, in modo da far prevalere una particolare forma di religione. Non si tratta di esercitazioni teoriche, il programma sta ottenendo un effetto corrosivo sul modo di far politica e sulla vita degli Americani…

In un recente articolo di fondo sul The Times, John Danforth, ex senatore Repubblicano e ambasciatore alle N.U. che è anche un ministro del culto, ha detto che il suo partito sta diventando un braccio politico della destra religiosa. Egli ha chiamato questa operazione una ricetta per la divisione che costituisce una minaccia ultimativa al futuro del partito. Con la nazione che sta sbandando verso la sponsorizzazione governativa della religione, e con il Senato che si avvicina al confronto decisivo sulle nomine del suprema Corte di Giustizia, la dichiarazione di Danforth costituisce un allarme da tenere assolutamente in conto” (traduzione mia)



The Disappearing Wall

"Apart from confirming an unwholesome disrespect for traditional American values like checks and balances, the assault on judges is part of a wide-ranging and successful Republican campaign to breach the wall between church and state to advance a particular brand of religion. No theoretical exercise, the program is having a corrosive effect on policymaking and the lives of Americans. ...

"In a recent Op-Ed article in The Times, John Danforth, the former Republican senator and U.N. ambassador who is also a minister, said his party was becoming a political arm of the religious right. He called it a formula for divisiveness that ultimately threatened the party's future. With the nation lurching toward the government sponsorship of religion, and the Senate nearing a showdown over Mr. Bush's egregious judicial nominees, it is a warning well worth heeding."

L’articolo del NYTimes qui:

http://www.nytimes.com/2005/04/26/opinion/26tue1.html?





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