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L'industria dell'Olocausto
Norman G. Finkelstein
Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei
Con un saggio inedito scritto per questa edizione
BUR, Aprile 2004, € 8,50
Io sono più efficace perché ho una sorta di immunità. Sono ebreo ed i miei genitori sono sopravvissuti all'olocausto, per cui, quando mi si confronta, c'e' da vedersela brutta, poiché bisogna discutere sui fatti. Con gli altri si può dire: "sei un anti-semita" oppure "sei un negazionista". Può funzionare con gli altri, ma con me no. Bisogna parlare dei fatti. |
Ha dei problemi con i suoi studenti filo-israeliani?
No, perché non sono anti-Israele nel grande schema delle cose. Mi preoccupo di ciò che e' giusto. Non mi definisco neanche anti-sionista perché, per me, la questione non e' il sionismo. La questione e' la giustizia. Prima di questo, ero coinvolto nella guerra in Vietnam. Se sono contro la guerra in Vietnam, sono contro ciò che Israele fa in Palestina. Provo ripugnanza per gli occupanti. Non fa alcuna differenza se essi sono ebrei o americani. Se ho qualche scrupolo - e ne ho - e' per i combattenti, il cui sangue viene versato. Sono giovani, nel fiore degli anni. Molti non vorrebbero essere dove sono, vorrebbero essere a casa. Se qualcuno deve essere sulla linea del fuoco, vorrei che fossero quei politici squallidi che li hanno mandati, oppure quegli esperti stiracchiati, freschi di palestra. Quegli accademici e giornalisti che fanno rullare i tamburi di guerra da lontano. Nondimeno, non difendo gli arroganti predatori ed i vandali conquistatori, i sottouomini senza legge che schiacciano la vita degli innocenti. Anche i soldati nazisti erano nel fiore dell'età ...
Ho letto tutta l'intervista, molto interessante Orni
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