“Porrajmos”, concerto per i Rom e i Sinti vittime del nazismo
venerdì 25 gennaio 2008
L’AQUILA - L’Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’Alexian Group saranno in concerto domani, in occasione della giornata della memoria, quando eseguiranno in prima mondiale il concerto “Porrajmos”, in memoria dei Rom e Sinti nei campi di sterminio nazisti. Definito “Concerto per Rom e orchestra” l’evento, con musiche originali di Alexian Santino Spinelli, è stato organizzato per ricordare il “Porrajmos” dei 500 mila Rom e Sinti massacrati dai nazi-fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il termine Porrajmos in lingua romanì significa divoramento e con esso si esprimono il dolore e l’orrore per lo sterminio dei Rom e Sinti ingiustificato e ignorato fino a pochissimi anni fa. L’Alexian Group sarà accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese per un evento unico in cui per la prima volta la musica romanì non sarà assorbita dalla musica classica, ma al contrario l’orchestra classica si integrerà nella musica romanì. Il concerto è un percorso artistico-culturale narrato in cui vengono rievocate attraverso i suoni, le parole e i colori, le radici profonde di un popolo millenario caratterizzato dalle prismatiche sfumature e dalle intensissime emozioni. Un viaggio nell’intimità della storia e della cultura di un popolo trasnazionale. Gli interpreti con la loro formazione professionale non scadono nel becero folklore ma elevano la tradizione a un livello artistico qualitativo e suggestivo. Le musiche proposte in cui si rintracciano gli echi del passato sono quelle dell’ambito familiare che i Rom suonano per tramandarsi, per comunicare e per restare uniti. I canti sono memorie mai scritte in cui si custodiscono valori etici, filosofici e linguistici di un popolo dalle molteplici espressioni. A questo ricco mosaico culturale europeo anche i Rom originari dell’India del Nord, hanno dato il loro apporto, con colori e forme distinti. La ricchezza di ritmi, melodie e armonie della musica romanì è stata sfruttata da compositori come Liszt, Brahms, Schubert, De Falla, Granados, Turina, Ravel, Debussy, Dvorak , Musorgskij, Stravinskij, Cajkovskij, Bela Bartok e, oggi, Goran Bregovic, ma ai Rom non è mai stato riconosciuto pienamente il loro merito. L’Alexian Group tiene concerti in Italia e all’estero e partecipa a numerosissimi festival internazionali riscuotendo consensi di critica e di pubblico. L’Appuntamento è fissato per domani a L’Aquila presso il Teatro San Filippo alle ore 18,00. Orchestra Sinfonica Abruzzese - Concerto per rom e orchestra; “Alexian” Santino Spinelli (fisarmonica, voce, attore), Alexian Group, Nico Arceri (pianoforte), musiche e arrangiamenti di “Alexian” Santino Spinelli elaborate e trascritte per orchestra da Fabio Neri, Andrea Mattevi, Matthaus Crepaz, Luca D’Alonzo, direttore Fabio Neri.
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Zingari
La campagna Hitleriana di genocidio nei confronti dei popoli dzigani principalmente Rom e Sinti dell'Europa venne vista da molti come un'applicazione particolarmente bizzarra della scienza razziale nazista. Gli antropologi tedeschi erano disorientati dalla contraddizione che gli zingari erano discendenti degli originali invasori ariani dell'India, che tornarono poi in Europa. Ironicamente, questo li rendeva, in pratica se non in teoria, non meno ariani della stessa gente tedesca. Questo dilemma fu risolto dal Professor Hans Gunther, uno dei principali scienziati razziali, che scrisse:
« Gli Zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi più basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di Orientali e Asiatici occidentali con aggiunta di influssi Indiani, Centroasiatici ed Europei. »
Come risultato, nonostante le misure discriminatorie, alcuni gruppi di Rom, comprese le tribù tedesche dei Sinti e dei Lalleri, vennero risparmiati dalla deportazione e dalla morte. I restanti gruppi zingari soffrirono all'incirca come gli ebrei (e in alcuni casi vennero degradati ancor più degli ebrei). Nell'Europa Orientale, gli zingari venivano deportati nei ghetti ebraici, uccisi dagli Einsatzgruppen delle SS nei loro villaggi, o deportati e gasati ad Auschwitz e Treblinka.
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