Il modello Bantustan
come scarafaggi in una botte
...Sharon explained at length that the Bantustan model was
the most appropriate solution to the conflict.
Sharon si diffuse in una lunga conversazione per spiegare che
il modello dei Bantustans africani era la soluzione più appropriata
al conflitto arabo-israeliano.
Palestinians make their way to Egypt after Palestinian gunmen blew up
a section of the border wall between the Gaza Strip and Egypt January 23, 2008.
(REUTERS/Suhaib Salem)
A Palestinian man celebrates as heavy equipment destroys a section
of the border wall between the Gaza Strip and Egypt January 23, 2008.
(REUTERS/Ibraheem Abu Mustafa)
Palestinians make their way to Egypt after Palestinian gunmen blew up
a section of the border wall between the Gaza Strip and Egypt, January 23, 2008.
(Mohammed Salem/Reuters)
An Egyptian border guard, right, tries to control Palestinians crossing the border
after militants exploded the separated wall between Gaza Strip and Egypt early Wednesday,
in Rafah, southern Gaza Strip, Thursday, Jan. 24, 2008. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)
A general view of the destroyed border wall between the Gaza Strip and Egypt
in Rafah refugee camp. Thousands of Gazans poured into Egypt after militants set off
at least 15 explosions along the border with the Hamas-ruled Gaza Strip.
(AFP/Mohammed Abed)
A Palestinian sits on top of a destroyed section of the border wall between
the Gaza Strip and Egypt January 24, 2008. (REUTERS/Ibraheem Abu Mustafa)
Palestinians carry goods as they return to the Gaza Strip after crossing into Egypt
following a series of explosions by militants along the wall between Gaza Strip and Egypt,
in Rafah, Wednesday, Jan. 23, 2008. (AP Photo/Khalil Hamra)
Palestinians carry goods as they return to the Gaza Strip after crossing into Egypt
following a series of explosions by militants along the wall
between the Gaza Strip and Egypt, Jan. 23, 2008. (AP Photo/Khalil Hamra)
Palestinians bring back sheep from Egypt after crossing the destroyed section
of the border wall between the Gaza Strip and Egypt January 24, 2008.
(REUTERS/Mohammed Salem)
Palestinian children play on the collapsed concrete slabs that mark the border with Egypt,
left, as others go in and out of the Gaza Strip, right, in Rafah Thursday,
Jan. 24, 2008. (AP Photo/Eyad Baba)
Palestinian children play on the bombed metal fence that used to separate
the Gaza Strip from Egypt in the border town of Rafah. (AFP/Mahmud Hams)
Palestinian children play across a section of the destroyed border wall
between Rafah, in the southern Gaza Strip and Egypt, Thursday, Jan. 24, 2008.
(AP Photo/Lefteris Pitarakis)
The cunning plan
L' astuto piano
Baldrick: Ho un piano astuto che solo una volpe diplomata a Oxford...
Il punto è questo: noi vogliamo tutta questa terra, ma non vogliamo questi arabi che ci vivono sopra. Al giorno d'oggi non puoi semplicemente schiaffar la gente nei vagoni e portarla via, bisogna usare una politica positiva che finisca con l'incoraggiare la gente a smammare. (1)
[1] "You don't simply bundle people onto trucks and drive them away ... I prefer to advocate a more positive policy ... to create, in effect, a condition that in a positive way will induce people to leave." Ariel Sharon 1988
Quindi.... facciamo finta di voler concludere con loro, e avviamo colloqui su come arrivare alla divisione della terra. Si potrebbe chiamare... un processo di pace. Ma... E questa è davvero l'astuzia... noi siamo sicuri che i colloqui mai effettivamente riusciranno a risolvere come condividere la terra equamente [2], e noi continuiamo a prendere sempre più dei loro terreni anche mentre stiamo "negoziando" con loro riguardo alla loro partizione. [3]
(2) General Yehoshafat Harkabi (former head of IDF Intelligence); Maariv, 2 November 1973. Cited by David Hirst.
(3) Yitzhak Shamir in an interview with Joseph Harif, for Ma'ariv, 26 June 1992
E durante tutto il tempo che noi stiamo tirando avanti questi interminabili negoziati su niente in particolare, noi costruiremo muri alti e grossi e posti di blocco intorno alle loro città per tenerli chiusi; nel frattempo manderemo il nostro popolo in tutti i pezzi di territorio a cui gli arabi non possono più accedere. E mentre il mondo cercherà di capire quel che noi vogliamo fare, noi avremo dichiarato "abbandonato" tutto il terreno produttivo degli arabi e quindi ce lo prendiamo, e così tutte le riserve d'acqua saranno in mano nostra. E loro saranno concentrati in riserve sovraffollate, isolate, riarse.
Naturalmente loro non saranno molto contenti di tutto ciò, magari potranno veramente essere molto arrabbiati, e anche il più docile tra loro potrà tranquillamente sognare di veder infilate tutte le nostre teste sulla punta di una picca. Ma una volta che essi siano stati chiusi dietro un muro di cemento di 25 piedi, non potranno nuocere in nessun modo. La loro sola scelta sarà di correre senza scopo avanti e indietro nelle loro città come scarafaggi in una botte, o smammare tutti insieme, che sarebbe la cosa migliore. (4)
(4) Eitan, capo dello Staff di Israele parlando in una Commissione del Parlamento israeliano. 1983
E' il piano più astuto nella storia di tutti piani astuti.
Niente...potrebbe assolutamente andar male.
Blackadder: "Baldrick, I would like to say how much I will miss your honest, friendly companionship".
Vorrei proprio dirti quanto mi mancherà la tua compagnia così onesta e amichevole.
Baldrick: "Thank you, Mr B".
Grazie Mr Blackadder.
Blackadder: "But, as we both know, it would be an utter lie.
Ma, dobbiamo ammetterlo, sarebbe la più grande carognata della storia.
Nota: per Baldrick e Blackadder (vipera nera) v. Vikipedia.
L'operazione Bantustan
Durante la sua visita di due settimane fa in Israele, l’ ex primo ministro italiano Massimo D'Alema ha ospitato un piccolo gruppo di israeliani-figure pubbliche ed ex diplomatici ad una cena in un Hotel di Gerusalemme. La conversazione rapidamente si è indirizzata verso le concilianti interviste che il primo ministro Ariel Sharon aveva dato alla stampa per le edizioni celebranti il giorno dell’Indipendenza. Uno degli israeliani presenti manifestò la sua piena adesione alla retorica pacifista di Sharon. Questo signore sosteneva che il primo ministro intende dire che la soluzione del conflitto consiste nella costituzione di uno stato palestinese a fianco di quello israeliano.
L’ex premier della sinistra italiana disse che tre o quattro anni fa aveva avuto una lunga conversazione con Sharon, che era a Roma per una breve visita. Second D’Alema, Sharon gli spiegò diffusamente che il modello Bantustan era la soluzione più appropriata per il conflitto. Il commensale difensore di Israele prontamente protestò: - Certo questa è stata una sua interpretazione personale di quello che Sharon aveva detto.” D’Alema di rimando: - No, signore, non c’è interpretazione. Questa è una esatta citazione del vostro primo ministro.-
Una prova supplementare in supporto al racconto di D’Alema si può trovare in una lussuoso fascicolo preparato per conto del Ministro del Turismo Benny Elon, dove si auspica una soluzione con due stati: Israele e Giordania.
Sotto il titolo “La via alla guerra: un piccolo protettorato, sovrapopolato, ritagliato e smilitarizzato”, il leader del partito Moledet presenta “la mappa dello stato palestinese, in accordo con la proposta di Sharon”. La mappa di Sharon è sorprendentemente simile al piano dei protettorati in Sud Africa dei primi anni sessanta. Anche il numero dei cantoni (leggi enclaves ndr) è lo stesso: 10 nella West Bank (più uno in Gaza). Alon Liel, già ambasciatore israeliano in Sud Africa, annota che il Sud Africa riuscì a creare solo 4 dei 10 Bantustan programmati.
Il modello Bantustan, dice Liel, è stato il più ignobile tra tutti gli inganni messi in atto per perpetuare il regime di apartheid nella gran parte del territorio sudafricano. Dal 1986, la tensione nei Bantustans si trasformò in continue rivolte e terrore, che finirono con colpi di stato nei cosiddetti regimi indipendenti, con l’intervento del Sud Africa.
Il minuscolo sostegno che i governi bantustan avevano goduto, evaporò, in modo che a cominciare dal gennaio 1994, essi furono smantellati e integrati nel regno del Sudafrica a maggioranza nera.
Nessun paese riconobbe i Bandustans né alcuno operò sorta di embargo contro il Sud Africa. Ma i vecchi leaders che avevano combattuto contro l’apartheid ricordano che i soli forestieri che avevano relazioni con i governi Bandustans erano uomini d'affari israeliani e taiwanesi. Tanto che il permesso dato alla maggior parte dei Bandustans di aprire sedi diplomatiche a Tel Aviv fece infuriare gli americani antisegregazionisti, incluso il senatore Ted Kennedy, e alcuni congressisti ebrei del tempo.
Al pranzo offerto dal primo ministro italiano c’era anche un israeliano che per lunghi anni aveva curato le relazioni con l’Africa. Egli disse che tutte le volte che gli era capitato di incontrare Sharon, questi sempre l’aveva interrogato a lungo sulla storia dei protettorati e sulla loro strutturazione.
Un grazie con tutto il cuore a Lawrence of Cyberia
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