L'uovo in terrazza
Non c'è verso: tutti gli anni è una lotta. La coppia di piccioni ritorna puntuale in terrazza, approfittando - questa volta - della breve trasferta parigina. Ho provato con lo spry repellente, ho piazzato due barriere di punte ad ago, eliminato varchi...Ma non intendo chiudere la terrazza, come hanno fatto gli altri inquilini (per motivi di spazio, s'intende, non per i piccioni).
Che fare?
I "piccioni urbanizzati", per effetto di una sentenza istruttoria del Pretore di Cremona del 18 gennaio 1983, sono considerati alla stregua di tutti gli animali allevati e quindi passibili di ogni azione di sfruttamento, compresa la cattura e l'uccisione...
Trovato qui.
E l'uovo non c'è più.
Ma il problema rimane.
I colombi urbani sono causa di un particolare tipo di inquinamento biologico, per di più le loro deiezioni danneggiano le strutture architettoniche delle città.
Sono soprattutto i centri storici cittadini ad offrire le migliori condizioni di vita a questi volatili sinantropi.
Sottotetti, solai, cornicioni, facciate di antichi palazzi offrono condizioni favorevoli per la proliferazione; l'inurbamento è favorito dal microclima idoneo, dalla minor competizione per i siti di nidificazione, dalle più facili fonti di cibo e dall'assenza di predatori.
E giacchè ci sono, frugando online:
Solo in piazza Signoria sono sono circa 2.000. La soglia sostenibile invece secondo veterinari e medici sarebbe di 250 capi per chilometro quadrato. Questo è il dato emblematico sulla presenza dei piccioni in città che secondo l’Asl rappresenta, come in altre città, un rischio sanitario per l’uomo.
Nel rilevamento all’inizio della ricerca, riferibile alla primavera del 1999, è stata stimata la presenza di 30.000 individui in tutto il territorio comunale di Firenze, con almeno 80 colonie stabili e una densità media decrescente dal centro verso la periferia.
Gli interventi decisi dall’Amministrazione Comunale per contenere il numero dei piccioni sono assolutamente incruenti. Al contrario degli interventi di cattura e soppressione realizzati qualche anno fa, è stata poi scelta la strada, eticamente più accettabile e con maggiore validità scientifica, della somministrazione di mangime trattato con una sostanza ad effetto anticoncezionale. Il farmaco utilizzato, la nicarbazina, viene distribuito in granella di mais da operatori appositamente addestrati. Le caratteristiche di sicurezza del trattamento con questo farmaco, autorizzato dal Ministero della Sanità, comprendono: un effetto sui colombi che è temporaneo e quindi reversibile, un impatto ambientale 100 volte inferiore al limite stabilito dalla normativa europea e una probabilità di ingestione da parte di altre specie che è praticamente nulla. Tale trattamento è stato sospeso dal 2005 per la verifica dei risultati. Sono attualmente allo studio altri metodi, sempre assolutamente incruenti, per il controllo della popolazione dei colombi.
E allora siamo alle solite.
Io sono per ritornare alla maniera energica: cattura e soppressione.
Nel 1993 quando andai in pensione in montagna mi trovai con la febbre a 40. Proncopolmonite. Tornata dopo 15 giorni a Firenze, con le vacanze rovinate fui sottoposta a radiografia. la broncopolmonite non era sparita. Analisi del sangue: ornitosi. Trattamento con antibiotici mirati. Devo ringraziare i piccioni di via de' Neri. Orni
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