Sempre stati
lupa (f)
n. bitch, female dog
Lupae
Lupae (Latin, 'she wolves' - singular Lupa) can refer to:
- literal she-wolves
- the Greek goddess Artemis, in her 'wolf form'. Refer to story of Romulus and Remus.
- the lowest class of Roman prostitutes.
Latin-English Dictionary
lupa
N F
she-wolf; prostitute
lupanare (m)
bordel, maison de prostitution {brothel}
bordel, lupanar {whorehouse}
(da Babylon)
I lupanari (dal latino lupa = prostituta), erano, nel corso di tutta l'epoca romana, i luoghi deputati al piacere, ovvero delle vere e proprie case d'appuntamento, o bordelli. Alcuni sono tuttora visibili nelle rovine dell'antica Pompei.
Resti di lupanari si trovano presenti anche nel comune di Forio nell'isola partenopea di Ischia.
I bordelli a Roma
Le zone in Roma dove erano più diffusi i bordelli erano la Suburra, abitata dalla plebe, o i luoghi circostanti il Circo Massimo: «per andare al circo occorre passare dal bordello» si lamentava il cristiano Cipriano
Per evitare «il volgare e sudicio bordello» i romani più ricchi si facevano venire le prostitute in casa ma vi erano anche locali per gli uomini "migliori" come il lupanare costruito sul Palatino, di proprietà dell'imperatore Caligola, dove esercitavano donne di classe e fanciulli liberi le cui prestazioni venivano pubblicizzate al foro da un dipendente imperiale che «invitava giovani e vecchi a soddisfare le loro voglie»
(da Wikipedia)
Conclusione sudicia e fuori stile:
Avete fatto il '68! Ora godetevi il nostro '69!
Nota lessicale
Neologismi: "PUTTANOPOLI"
Il termine "Puttanopoli" offende, manca di rispetto, è sviante... ma verso chi? Certamente nei confronti delle oneste operatrici del sesso che - per costrizione, o costume, o bisogno economico, o desiderio di ricchezza - forniscono ai propri clienti prestazioni chiare, concordate e ben definite... insomma, "perbene".
La variegata fauna umana - costituita da faccendieri, intrallazzatori, procuratori d'affari, ragazzotte arriviste senza scrupoli, aspiranti soubrette - che ruota attorno a festini, baccanali, con taciti accordi sotto banco, promesse, raccomandazioni, si muove in un ambito morale - questo sì - davvero squallidissimo. (r.t.)
La prostituzione in genere era considerata un fatto normale e naturale fin dai tempi del severo conservatore degli antichi costumi Catone il censore (234 a.C. circa – 149 a.C.) il quale vedendo uscire un giovane da un bordello si congratulò con lui perché in modo così tranquillo soddisfaceva i suoi istinti. Notando però, diverse altre volte lo stesso giovane, nella medesima occasione, gli disse: «Ti ho elogiato perché ci sei venuto, non perché ci abiti».
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