Dopo la giornata di ieri 20 aprile 2013...
cogitanti mihi saepenumero et memoria vetera repetenti...(mi ritornano in mente storie del passato):
22 Febbraio 1787
Calonne, d'accordo con il re, convoca una Assemblea di Notabili, composta da alti prelati e da esponenti di spicco della nobilta'.
Il re rifiuta di prendere posizione contro nobilta' e clero e, d'altro canto, rifiuta anche fermamente di convocare gli Stati Generali, come da piu' parti suggerito. Calonne cerca di girare l'ostacolo proponendo di convocare una Assemblea di Notabili per discutere le sue proposte. L'esito della riunione e' scontato: netto rifiuto di pagare le imposte da parte di nobilta' e clero. In fondo un tentativo piuttosto ingenuo e pericoloso: come cercare di sottrarre la preda ad un branco di lupi.
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9 Aprile 1787
Calonne, silurato dall'Assemblea dei Notabili e vittima di una violenta campagna denigratoria, si dimette e sceglie volontariamente di esiliarsi a Londra.
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13 Aprile 1787
L'incarico di risanare le finanze statali viene affidato a Lomenie De Briènne, arcivescovo di Tolosa.
ETIENNE CHARLES DE LOMENIE DE BRIENNE, nato a Parigi il 9/10/1727 e morto a SENS il 16/2/1794.
Arcivescovo di Tolosa dal 1763 e membro dell'Accademia Francese. E' stato uno dei piu' violenti oppositori di Calonne durante le riunioni dell'Assemblea dei Notabili ed, a sua volta, uscita' sconfitto dall'Assemblea dei Parlamenti alla quale proporra' le sue pseudo riforme. Sconfitto ma ....ricco.
Volta gabbana per costituzione, cerchera' di salvarsi dai pericoli della Rivoluzione prestando, tra i primi, il giuramento alla Costituzione Civile del Clero, diventando cosi' vescovo costituzionale. Muore di un colpo apoplettico il 16/2/1794 mentre viene arrestato dai rivoluzionari.
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19 Agosto 1787
Lomenie De Briènne propone ad una Assemblea di Parlamenti un prestito di 440 milioni di Lire promettendo un rinvio di 5 anni della temuta convocazione degli Stati Generali.
Durante la seduta il re, che sostiene la proposta di De Briènne, cerca di forzare la volonta' dei Parlamenti imponendo la registrazione del decreto relativo al prestito. Il Duca di Orléans lo accusa di illegalita' ed il re, plagiando forse il suo antenato, ribatte seccamente "e' legale perche' io lo voglio". Atteggiamento inconsueto in un sovrano abituato a non prendere mai una decisione precisa e definitiva.
Il prestito comunque non passa e il Duca di Orleans viene punito con l'esilio a Villèr-Cotteret. Scontera' il periodo di punizione dal 19/11/1787 al 16/4/1788.
I PARLAMENTI. All'epoca della rivoluzione esistevano in Francia 13 Parlamenti e 4 Consigli Sovrani, con sede nelle piu' importanti citta' del paese.
Il termine Parlamento non deve trarre in inganno sulle loro funzioni. Istituiti nel 1278 come supreme corti di appello e di giustizia per determinati reati (crimini contro lo Stato, lesa maesta', ecc.) avevano anche il compito di registrare ufficialmente leggi, decreti ed ordinanze emesse dalla Corte. Questi enti, in mano alla nobilta' ed al clero, nel corso dei secoli erano degenerati in vere e proprie cricche di giudici intriganti e prezzolati, tanto da essere piu' volte sciolti ed i loro appartenenti esiliati, salvo poi a ricostituirli quando faceva comodo ai detentori del potere averli come alleati.
Al tempo di Luigi XVI il Parlamento di Parigi, composto da 164 membri (dotati di cospicue rendite) era particolarmente ostile al re ed in netto contrasto con la Corte in generale, rifiutando sovente la registrazione dei provvedimenti della Corona; nessuna meraviglia quindi che la proposta De Briènne, caldeggiata dal re, sia stata respinta.
7 Giugno 1788
GRENOBLE: la rivolta delle tegole.
Avendo il Parlamento di Grenoble rifiutato la registrazione di alcuni editti reali emessi nel precedente mese di maggio, Luigi XVI tenta di imporre la sua autorita', come fatto a suo tempo da Luigi XIV, ordinando la soppressione del Parlamento e l'esilio dei suoi membri. I cittadini di Grenoble non sono d'accordo con questi provvedimenti e lo manifestano salendo sui tetti e bombardando con le tegole le truppe reali incaricate di far eseguire gli ordini della Corte.
Questo episodio e' ritenuto il principio di quella rivoluzione che ormai covava da tempo nel paese.
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13 Luglio 1788
Un violento uragano devasta le regioni di Normandia, Champagne e Fiandre distruggendo i raccolti appena prima della mietitura. Il maltempo imperversa anche in tutte le altre regioni causando, in definitiva, una perdita stimata del 25% del raccolto del 1788.
Il re, che stava rientrando da Rambouillet, se la vede brutta ed e' costretto a rifugiarsi con il suo seguito sotto dei capannoni a Coignères e a Trappes.
E' una grave crisi che provoca immediati rialzi dei prezzi ai danni delle popolazioni con basso reddito. Si profila l'ombra della carestia.
Molto succintamente. La crisi economica, che si prospettava da tempo, si aggiunge alla crisi finanziaria e comincia a far sentire i suoi effetti.
La causa principale e' dovuta alla scarsita' del grano a seguito di pessimi raccolti e, non meno importante, alla liberta' concessa ai grandi proprietari terrieri di esportare il prodotto senza un occhio di riguardo alla conservazione di ragionevoli scorte. Con l'esportazione in Europa si spuntano prezzi migliori che non sul mercato interno, abbastanza calmierato.
Una serie di scarsi raccolti che si verificheranno negli anni a venire, dovuti in parte a condizioni climatiche ed in parte a devastazioni ed abbandono delle campagne, contribuiranno a ridurre ulteriormente le scorte e ad alimentare il fenomeno dello stoccaggio speculativo di cio' che resta, da parte dei proprietari terrieri.
Ai sensibili aumenti del prezzo del grano seguiranno anche i licenziamenti, da parte dei proprietari, di migliaia di salariati agricoli, sempre a causa degli insufficienti raccolti che costringono a ridurre la manodopera al minimo indispensabile.
21 Luglio 1788
Dopo gli eventi di Grenoble i maggiorenti delle Provincie del Delfinato si riuniscono a Vizille per concordare un piano di azione in opposizione al potere centrale. La Rivoluzione e' di fatto iniziata.
5 Agosto 1788
Considerati vani i tentativi precedentemente fatti per risanare le finanze statali, il re e' costretto, suo malgrado, a convocare gli STATI GENERALI per la data del 1° Maggio 1789.
Lo scopo e' quello di chiedere il consenso ampio e incondizionato, da parte di tutti i componenti la societa' francese, a mettere in atto i provvedimenti necessari per evitare la bancarotta (riforma fiscale).
Gli STATI GENERALI erano una assemblea rappresentativa del popolo francese divisa in tre Ordini:
- Nobilta'
- Clero
- Terzo Stato (il popolo)
Gli Stati Generali venivano convocati eccezionalmente per decidere su provvedimenti atti a risolvere i problemi piu' gravi del paese.
L'ultima convocazione risaliva al lontano 1614.
I partecipanti all'assemblea dovevano essere designati con pubbliche elezioni da svolgersi in ogni Dipartimento e nell'ambito di ciascun ordine. Mentre tutti i nobili e gli ecclesiastici erano considerati elettori di diritto, per il Terzo Stato avevano diritto al voto solo i cittadini maschi con almeno 25 anni di eta' e regolarmente iscritti nei ruoli delle imposte.
8 Agosto 1788
Lomenie De Briènne lascia il suo incarico portando a casa come bottino:
- 800.000 lire
- l'arcivescovado di Sens (uno dei piu' redditizi di Francia)
- il cappello da cardinale
Un utile riferimento: posto che a Parigi, nello stesso periodo, un operaio non specializzato guadagnava mediamente circa 450 lire l'anno, la prebenda di De Briènne di 800.000 lire corrisponde al salario annuale di circa 1700 operai.
27 Agosto 1788
In attesa dell'assemblea degli Stati generali Necker viene richiamato alla Direzione delle Finanze.
Inverno 1788-1789
L'inverno si presenta eccezionalmente rigido. La Senna gela e rende impossibili i gia' precari rifornimenti destinati alla capitale. Manca la legna da ardere che normalmente giungeva a Parigi da Clamecy e da Morvan, per flottazione sulle acque del fiume. Anche il pescato di acqua dolce, che costituiva una risorsa alimentare non indifferente, viene a mancare.
Tutte le regioni settentrionali sono strette nella morsa del freddo; al passo di Calais l'acqua della Manica e' coperta di ghiaccio sino ad 8 chilometri dalla costa, rendendo impossibile la navigazione.
Secondo gli scienziati, in questi anni, perduravano ancora quei fenomeni meteo, indicati come "Piccola Glaciazione" che, iniziati verso la fine del 1500 verranno ad attenuarsi nei primi decenni del 1800. Qualche volta e' capitato che a Versailles, vino ed acqua gelassero nei bicchieri alla tavola del re.
A Parigi ed in altre grandi citta' si comincia a sentire gli effetti della carestia dovuta al cattivo raccolto del 1788. Migliaia di diseredati e di mendicanti si avviano verso i centri urbani dando origine ad una potenziale ed esplosiva massa di manovra. Migliaia di donne, prostitute professionali od occasionali, vanno ad ingrossare quelle che saranno definite le armate del piacere. Solo a Parigi ne verranno contate piu' di 20.000.
E' stato calcolato che l'approvvigionamento dei principali generi alimentari per Parigi, in tempi normali, ammontava annualmente a:
620.000 Sacchi di farina
70.000 Buoi
180.000 Vacche
120.000 Vitelli
360.000 Montoni
35.000 Maiali
700.000 Ettolitri di vino
La base dell'alimentazione, sia nelle campagne che in citta', era il pane il cui consumo era assai superiore a quello di oggi: da 400 a 500 grammi al giorno pro-capite. A Parigi se ne consumavano 100.000 tonnellate l'anno.
In casi estremi ed in mancanza d'altro, alcuni poveri giungevano a consumare sino a 1500 grammi al giorno di pane di bassa qualita'.
Fonte
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