Mentre ci sono numerose aziende transnazionali che sono state identificate come bersagli del
boicottaggio: Veolia, per esempio, e so che qui conoscete abbastanza bene Veolia, SodaStream,
Ahava, Caterpillar e Boeing e Hewlett-Packard, e potrei andare avanti ma mi fermo qui, vorrei
proprio parlare del G4S. E' particolarmente importante perché partecipa apertamente,
direttamente, pubblicamente al mantenimento e riproduzione di apparati repressivi in Palestina.
Stiamo parlando delle carceri, dei posti di blocco e del muro dell'apartheid.
Angela Davis:
"Sosteniamo il BDS, e la Palestina sarà libera"
trascrizione del discorso di Angela Davis a Londra
Angela Davis
Video
http://electronicintifada.net/blogs/nora-barrows-friedman/angela-davis-support-bds-and-palestine-willbe-
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Studiosa, autrice e leggendaria attivista Angela Davis, in un recente discorso
tenuto a Londra, parla della Palestina, della lotta contro l'apartheid israeliano,
della Società industriale globale delle prigioni e del perché la corporazione di
sicurezza transnazionale G4S dovrebbe essere boicottata.
gennaio2014
Angela Davis sulla Palestina, il G4S e la Società industriale globale delle prigioni
Angela Davis: Prima di tutto, vi ringrazio per la splendida accoglienza. E grazie Brenna per
l'appassionata presentazione. Vedo che questa sera sono professore. E grazie anche a Rafeef e
Frank.
E grazie a tutti coloro che sono venuti questa sera. Questo è un incontro importante, in un certo
senso, un inizio importante. E sono felice di vedere che così tante persone, già impegnate nella
campagna contro il G4S, sono presenti pure questa sera. Ci stimolano a continuare questo lavoro.
Prima di partecipare a questo incontro per sottolineare l'importanza del boicottaggio della società
di sicurezza transnazionale G4S, non potevo sapere che questo incontro sarebbe coinciso con la
morte e la commemorazione di Nelson Mandela. E mentre rifletto sui lasciti della lotta che noi
associamo a Mandela, non posso fare a meno di ricordare le lotte che hanno fatto fare grandi passi
verso la vittoria per la sua libertà, e quindi l'arena in cui è stato smantellato l'apartheid
sudafricano.
E come risultato, mi ricordo di Ruth First e Joe Slovo, e ricordo Walter e Albertina Sisulu, Govan
Mbeki, e Oliver Thambo e Chris Hani e i tanti altri che non sono più con noi. In linea con l'insistenza
di Mandela di collocare se stesso sempre all'interno di un contesto di lotta collettiva, è giusto,
credo, evocare i nomi di altri che hanno giocato un ruolo così importante nella distruzione
dell'apartheid.
E mentre é molto commovente vedere l'unanime e costante effusione di lodi a Nelson Mandela,
penso che dovremmo anche mettere in discussione il significato di questa santificazione.
So che lui stesso avrebbe insistito per non essere elevato ad una sorta di santità laica, come singolo
individuo, ma avrebbe sempre rivendicato spazio per i suoi compagni di lotta, e in questo modo
avrebbe seriamente sfidato il processo di santificazione. Era davvero straordinario, ma era
particolarmente notevole come individuo perché si scagliava contro quell'individualismo che lo
avrebbe identificato a scapito di coloro che sono sempre stati al suo fianco.
E penso che la sua profonda individualità risiedesse proprio nel suo rifiuto critico di abbracciare
l'individualismo che è una componente ideologica centrale del neoliberismo. E così voglio perciò
cogliere l'occasione per ringraziare le innumerevoli persone qui nel Regno Unito, tra cui molti
membri dell'ANC allora in esilio e il partito comunista sudafricano che ha costruito in questo paese
un movimento anti-apartheid veramente potente ed esemplare.
Essendo venuta qui in numerose occasioni nel corso degli anni 1970 e 1980 per partecipare a tutta
una serie di manifestazioni anti-apartheid, ringrazio le donne e gli uomini saldi nel loro impegno
per la libertà, così come è stato Nelson Mandela. E vorrei dire che la partecipazione a questi
movimenti di solidarietà qui nel Regno Unito è stata centrale per la mia formazione politica, forse
ancora più centrale rispetto ai movimenti che hanno salvato la mia vita.
E così mentre piango la scomparsa di Nelson Mandela, offro la mia profonda gratitudine a tutti
coloro che hanno tenuto in vita per tanti decenni la lotta anti-apartheid, per tutti gli anni che ci
sono voluti per liberare finalmente il mondo dall'apartheid. E vorrei richiamare lo spirito della
costituzione sudafricana e la sua opposizione al razzismo e all'antisemitismo, nonché al sessismo e
all'omofobia.
Questo è il contesto in cui vorrei unirmi a voi per intensificare le campagne contro un altro regime
di apartheid e in solidarietà con le lotte del popolo palestinese. Come ha detto Nelson Mandela,
sappiamo fin troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi.
Il progresso politico di Mandela ha avuto luogo nel contesto di un internazionalismo che da sempre
ci ha spinto a fare collegamenti tra le lotte per la libertà, la lotta dei neri nel sud degli Stati Uniti e
dei movimenti di liberazione africani, per esempio, certamente portate avanti dall'ANC in
Sudafrica, ma anche dal MPLA in Angola, da Swapo in Namibia, Frelimo in Mozambico e PAIGC in
Guinea Bissau e Capo Verde. E quella solidarietà non era soltanto tra persone di discendenza
africana, ma con le lotte dell'America latina e dell'Asia, nonché la continua solidarietà con la
rivoluzione cubana. E, naturalmente, la solidarietà con le persone che stavano lottando contro
l'aggressione militare statunitense in Vietnam.
E così, dopo quasi mezzo secolo, abbiamo ereditato i lasciti di quella solidarietà, comunque che
andassero bene o male le specifiche lotte; la solidarietà era ciò che produceva speranza e
ispirazione. E ha contribuito a creare le condizioni reali per andare avanti.
Così ora siamo messi di fronte al compito di assistere i nostri fratelli e sorelle in Palestina, nella
battaglia contro l'apartheid israeliano. Le loro lotte hanno molte somiglianze con quelle sostenute
contro l'apartheid sudafricano. Una delle più salienti è la condanna ideologica dei loro sforzi per la
libertà rubricati come terrorismo. E ho saputo di prove esistenti che indicano la storica
collaborazione con la CIA che sono state ora rese accessibili - bene, sapevamo che la CIA
collaborava con il regime dell'apartheid sudafricano - sembra che sia stato proprio un agente della
CIA, nel 1962, a indicare alle autorità sudafricane la posizione del luogo in cui si trovava Nelson
Mandela, portando così alla sua cattura e prigionia.
E' proprio fino al 2008 - che è solamente cinque anni fa, giusto? - che il suo nome non era stato
tolto dall'"elenco dei terroristi". Quando George W. Bush – magari qualcuno se lo ricorda - ha
firmato una legge che finalmente cancellava dalla lista lui e gli altri membri dell'ANC ... in altre
parole, quando Mandela in diverse occasioni dopo la sua liberazione nel 1990, ha visitato gli Stati
Uniti, era ancora sulla lista dei terroristi, e doveva essere fatta espressamente una deroga perchè
potesse entrare.
Quello che voglio dire è che per un periodo di tempo molto lungo, lui e i suoi compagni hanno
condiviso lo stesso status di numerosi palestinesi oggi. E che gli Stati Uniti hanno apertamente
collaborato con il governo dell'apartheid sudafricano, come hanno sostenuto e continuano a
sostenere l'occupazione israeliana della Palestina, sotto forma ora di oltre 8,5 milioni dollari al
giorno in aiuti militari. L'occupazione non sarebbe possibile senza la collaborazione del governo
degli Stati Uniti. E questo è uno dei messaggi che dobbiamo trasmettere a Barack Obama.
E' un onore partecipare a questo incontro, soprattutto come membro del Comitato Internazionale
per i Prigionieri Politici che è stato da poco istituito a Città del Capo, e anche come membro della
giuria del Tribunale Russell sulla Palestina.
E naturalmente voglio ringraziare War on Want che sponsorizza questo incontro. E SOAS, e in
particolare l'area progressista per aver reso possibile che questa sera noi si possa essere qui.
L'incontro di questa sera si concentra in particolare sull'importanza di espandere il movimento
BDS, il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni modellato sul forte movimento antiapartheid
che fu per il Sud Africa.
Mentre ci sono numerose aziende transnazionali che sono state identificate come bersagli del
boicottaggio: Veolia, per esempio, e so che qui conoscete abbastanza bene Veolia, SodaStream,
Ahava, Caterpillar e Boeing e Hewlett-Packard, e potrei andare avanti ma mi fermo qui, vorrei
proprio parlare del G4S. E' particolarmente importante perché partecipa apertamente,
direttamente, pubblicamente al mantenimento e riproduzione di apparati repressivi in Palestina.
Stiamo parlando delle carceri, dei posti di blocco e del muro dell'apartheid.
Il G4S rappresenta la crescente pressione riguardo quello che nello stato neoliberista viene
chiamato "sicurezza". E, certo, Gina ha presentato una critica di quella nozione di sicurezza
suggerendo che le alternative femministe possono essere utili quando tentiamo di riconcettualizzare
che cosa dovrebbe significare sicurezza. Le ideologie della sicurezza rappresentate
da G4S rafforzano non solo la privatizzazione della sicurezza, ma anche la privatizzazione della
reclusione, la privatizzazione della guerra, la privatizzazione della sanità e la privatizzazione
dell'istruzione.
Il G4S è responsabile del trattamento repressivo dei prigionieri politici all'interno di Israele, e
attraverso l'organizzazione Addameer, diretta da Sahar Francis, una donna assolutamente
incredibile, e alcuni di voi hanno avuto l'opportunità di ascoltarla. Ma lei viaggia per tutto il paese
e lei e la sua organizzazione, Addameer, ci forniscono informazioni su ciò che sta accadendo sia
all'interno delle carceri che all'esterno.
Abbiamo imparato a conoscere l'universo terrificante della tortura e prigionia che viene affrontato
da tanti palestinesi, ma abbiamo anche imparato a conoscere il loro spirito di resistenza, abbiamo
imparato a conoscere i loro scioperi della fame e le altre forme di resistenza che continuano a
avere luogo dietro le pareti.
Ricordo bene che Rafeef ha sottolineato che il G4S è la terza più grande società privata al mondo.
Qual è la prima? Qual è la più grande società privata al mondo? E' la Wal-Mart. E il numero due è
Foxconn, che produce dispositivi come iPad, ecc. ecc. Allora, stavo guardando il sito della G4S. E'
davvero interessante osservare la loro auto-rappresentazione. Mettono in mostra tutte le cose che
proteggono. E tra gli oggetti della loro protezione ci sono rock star e stelle dello sport, persone e
proprietà. Sto leggendo direttamente dal loro sito: "...dall'assicurare che i viaggiatori abbiano
un'esperienza sicura e piacevole nei porti e negli aeroporti di tutto il mondo ... al garantire la
detenzione e l'accompagnamento di persone che non hanno legittima autorizzazione a rimanere
in un paese."
Ti dicono esattamente quello che stanno facendo. E di nuovo cito: “più di quanto potresti
immaginare... G4S vi garantisce il vostro mondo." E potremmo aggiungere: Più di quanto
potremmo immaginare G4S si è insinuata nella nostra vita con il pretesto dello stato di sicurezza,
nei modi di cui i Palestinesi fanno esperienza, dalla carcerazione politica e tortura, alle tecnologie
razziste di separazione e di apartheid, dal muro in Israele alle scuole simili a prigioni e al muro
lungo il confine Usa-Messico.
Il G4S-Israele ha portato sofisticate tecnologie di controllo nella prigione HaSharon, che ha bambini
tra i suoi detenuti, e la prigione Dimona, che imprigiona anche donne, ma guardiamo per un
momento quanto il G4S è anche coinvolto in quello che potremmo chiamare più estesamente
'complesso industriale-carcerario'. E non mi riferisco al suo coinvolgimento nelle carceri anche se
gestisce e possiede e rende operative prigioni private in tutto il mondo - se avrò ancora tempo
parlerò più tardi di questo, in realtà intendo parlare delle scuole.
Negli Stati Uniti, le scuole, in particolare nelle comunità povere, nelle comunità povere di colore,
sono così profondamente invischiati in questo sistema industriale-carcerario che a volte abbiamo
difficoltà a distinguere tra scuole e carceri. Le scuole sembrano prigioni, usano le stesse tecnologie
di rilevazione e utilizzano spesso gli stessi funzionari di polizia. Abbiamo scuole elementari negli
Stati Uniti le cui sale sono effettivamente presidiate da agenti armati.
Ed è un dato di fatto la tendenza recente di armare i docenti. In particolare in quei distretti
scolastici che non possono permettersi il G4S. Quindi, se non possono permettersi la sicurezza
privata, insegnano ai loro insegnanti come sparare e danno loro le pistole. Non sto scherzando.
Se si guarda un sito web intitolato "grandi scuole", e si guarda una scuola in Florida che si chiama
Central Pasco Girls’ Academy in Land-o-Lakes, si verrà a sapere soltanto che si tratta di una piccola
scuola pubblica alternativa. Ma se si guarda alla pagina "Servizi" del sito G4S, potrete scoprire
questa iscrizione: Central Pasco Girls’ Academy in Land-o-Lakes è per femmine a rischio moderato
di età compresa tra 13-18 anni che sono state valutate come bisognose di servizi di salute mentale
intensivi. E scrivono circa il modo in cui usano i "servizi di genere-sensibile." E che affrontano abusi
sessuali e l'abuso di sostanze, ecc.
Ora, la portata del Sistema industriale carcerario va ben oltre la prigione stessa. E in quel contesto,
si potrebbe anche pensare ad altri modi in cui una società come il G4S è complice del sistema
israeliano di apartheid. E' un fatto che esso fornisce apparecchiature e servizi ai checkpoints. E
fornisce servizi che fanno riferimento a parte del percorso del muro illegale, e così via. Ed è
interessante vedere il G4S lungo il muro in Israele, e vedere anche il G4S che provvede al trasporto
dei deportati - e parlerò pure del Regno Unito fra poco- ma ora mi riferisco ai servizi di trasporto
che vengono utilizzati per accompagnare gli immigrati clandestini dagli Stati Uniti al Messico,
complice in questo modo della normativa repressiva sull'immigrazione e delle pratiche all'interno
degli Stati Uniti.
Ma, certo, è stato qui, nel Regno Unito, che ha avuto luogo uno degli atti più eclatanti di
repressione durante il trasporto di una persona senza documenti. L'ultima volta che sono stata a
Londra, in realtà non molto tempo fa, era in ottobre, ho avuto l'opportunità di incontrare Deborah
Coles, direttore di Inquest (una rivista), e mi ha raccontato il caso di Jimmy Mubenga, l'inchiesta
compiuta la scorsa estate. E ha spiegato come era morto, e la tecnica che è stata utilizzata dai
dipendenti del G4S per evitare che si sentisse la sua voce mentre veniva deportato su un aereo
della British Airways. A quanto pare è stato ammanettato dietro la schiena, aveva la cintura di
sicurezza, e è stato spinto dalle persone del G4S contro il sedile di fronte a lui in quello che loro
chiamano una "fodera karaoke", vale a dire che avrebbe dovuto cantare nella fodera del sedile
davanti a lui.
E 'incredibile, non è vero?, che abbiano questo termine per questa tecnica - a quanto pare non
doveva essere legale, ma la stavano usando comunque - ed è stato tenuto in quel modo per
qualcosa come 40 minuti, e nessuno è intervenuto. E, naturalmente, quando si tentò di dargli il
primo aiuto, era morto.
E credo che questo trattamento vergognoso degli immigrati privi di documenti usato dagli Stati
Uniti al Regno Unito ci obbliga a fare collegamenti con i palestinesi, che sono stati trasformati in
immigrati, in immigrati irregolari, sulla propria terra. Sulla propria terra. E aziende come il G4S
forniscono i mezzi tecnici per la realizzazione di questo processo.
E poi, naturalmente, il G4S è coinvolto nel funzionamento delle carceri in tutto il mondo, tra cui il
Sud Africa. E il Congresso dei sindacati sudafricani, COSATU, ha recentemente parlato contro il G4S,
che gestisce un centro correzionale nello Stato Libero. A quanto pare, l'occasione era uno sciopero
indetto perché qualcosa come 300 membri del sindacato di polizia sono stati licenziati. E mi si
conceda di leggere un breve passaggio dalla dichiarazione COSATU: “Il 'modus operandi' del G4S è
indicativo di due degli aspetti più preoccupanti del capitalismo neoliberista e dell'apartheid
israeliano: l'ideologia della 'sicurezza' e la crescente privatizzazione di quelli che sono stati
tradizionalmente settori pubblici. Sicurezza in questo contesto, non implica la sicurezza per tutti.
Ma piuttosto, quando si guarda ai principali clienti della sicurezza del G4S: banche, governi,
aziende, ecc., diventa evidente che quando il G4S dice nello slogan della società che 'protegge il
tuo mondo', si riferisce a un mondo di sfruttamento, repressione, occupazione e razzismo. "
Quando due anni fa sono stata in Palestina, e Gina ha sottolineato che si trattava di una
delegazione di indigene e donne di colore attiviste-accademiche, in realtà è stato il primo viaggio,
la prima visita in Palestina per tutte noi. E la maggior parte di noi era coinvolta da tempo nel lavoro
di solidarietà verso la Palestina. Ma siamo rimaste tutte totalmente scioccate dalla natura palese
della repressione associata al colonialismo. L'esercito israeliano non ha fatto alcun tentativo di
nascondere o attenuare il carattere della violenza che è accusato di infliggere al popolo
Palestinese.
Ovunque c'erano militari uomini e donne armati. E sembrava che alcuni di loro avessero solo 13
anni. Lo so, quando ci si invecchia, i giovani sembrano ancor più giovani. Ma questi erano giovani
davvero, in giro con enormi armi da fuoco. E' così, ho vissuto questa esperienza come una specie di
incubo. Come può essere possibile? Il muro, il cemento e il filo spinato ovunque trasmettevano
l'impressione di trovarci in carcere. Eravamo già in carcere. E, naturalmente, per quanto riguardava
i Palestinesi c'era preoccupazione, un passo falso e la persona poteva essere arrestata e trascinata
in prigione. Da una prigione a cielo aperto ad una prigione chiusa.
Il G4S, mi sembra, rappresenta queste parabole carcerarie che in Palestina sono così evidenti, ma
che sempre più caratterizzano le spinte al profitto delle multinazionali associate all'aumento delle
carcerazioni di massa negli Stati Uniti e nel mondo.
Negli Stati Uniti, ci sono circa 2,5 milioni di persone in carceri, prigioni e prigioni militari del nostro
paese e nelle prigioni nello stato indiano, e centri di detenzione per immigrati - vale a dire che in
un dato giorno ci sono circa 2,5 milioni di persone. Si tratta di un censimento giornaliero, di modo
che non riflette il numero di persone che passano attraverso il sistema ogni settimana, o ogni
mese, o ogni anno.
La maggioranza di queste persone sono persone di colore. Il settore in più rapida crescita è
costituito da donne, donne di colore. Molti prigionieri sono queer e trans, è un dato di fatto, le
persone trans di colore appartengono al gruppo di coloro che hanno maggiori probabilità di essere
arrestati e imprigionati. Il razzismo fornisce il carburante per la manutenzione, la riproduzione e
l'ampliamento del sistema industriale carcerario. E così, se diciamo, come noi facciamo, di abolire il
sistema industriale-carcerario, dovremmo anche dire di abolire l'apartheid. E porre fine
all'occupazione della Palestina.
Quando negli Stati Uniti abbiamo descritto la segregazione nella Palestina occupata, che così
chiaramente rispecchia l'apartheid storico del razzismo nel sud degli Stati Uniti d'America,
soprattutto quando si parla di questo a persone di colore, la risposta è spesso: "Perché nessuno ne
ha parlato prima? Perché nessuno ha mai detto niente sui cartelli nella Palestina occupata? E delle
super-auto-autostrade della segregazione razziale? Perché nessuno ce ne ha mai parlato?
E così, proprio come noi diciamo "mai più" per il fascismo che ha prodotto l'Olocausto, dovremmo
anche dire "mai più" per l'apartheid, nel sud degli Stati Uniti. Ma questo significa, in primo luogo,
che dobbiamo estendere e intensificare la nostra solidarietà con il popolo della Palestina. Alle
persone di tutti i generi e identità sessuale. Persone dentro e fuori le mura della prigione. Dentro e
fuori il muro dell'apartheid.
Boicottaggio al G4S, Sosteniamo il BDS, e, infine, la Palestina sarà libera. Grazie.
Traduzione: Simonetta Lambertini
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