lunedì 16 giugno 2003

Il nido di Valdezorras (Siviglia)


Il nido



28 maggio Ci spostiamo a Siviglia. Un’ora e mezzo di macchina e siamo a Valdezorras, a due passi dall’aereoporto da cui decolleremo al momento del ritorno. La casita di campagna di Victoria e Bartolomeo è una bella villetta monopiano, del colore giallo ambra sivigliano, è recintata e chiusa da un bel cancello in ferro: e‘ contornata da un bel prato all’inglese abbellito da fiori e piante tipo due grandi bouganville che coprono parte delle pareti esterne; a fianco una pergola con grappoli d’uva già in fase avanzata; al di là del prato c’è un secondo recinto con un aranceto e un pollaio: proprio cosi‘; sei galline vere che fanno uova fresche e allietano la vita di un gallo che canta vittoria a tutte le ore della notte. Una gattina grigia è l’inquilino privilegiato che ha il diritto di entrare in casa , dalla finestra appositamente lasciata semiaperta durante la notte. Una citazione va fatta alla coppia di uccellini che hanno scelto di nidificare all’uscita del tubo della caldaia di cucina, davanti all’entrata, a 2 metri da terra. Con Victoria abbiamo tirato via il nido, ma poi, visto che c’era la covata già pennuta e pronta a volare, l’abbiamo rimesso a posto. Dieci giorni piu‘ tardi, volati gli uccelli, tolto il nido, una seconda coppia ha cominciato a portare paglia per la seconda covata. Evidentemente è giudicato, come è vero, un posto sicuro da gatti, serpi e rapaci. Ma Vittoria e Bartolomé dovranno far capire ai pajaros che nella casita si puo‘ fare una sola covata all’anno. Vittoria insegna latino in un liceo di Siviglia, collega di Tina che insegna lingua e letteratura spagnola. Bartolomeo è ordinario di filologia latina all’Università; la sua sede si trova in un bell’edificio ottocentesco e precisamente nella antica tabaccheria dove Carmen la sigaraia incontro‘ la prima volta il suo bel sergente… Non molto distante la bottega di Figaro. 29 maggio Visita della città, col Sevilla tour, il bus scoperto, a due piani, con l’auricolare che in italiano ti segnala luoghi e monumenti. Ci si fa subito un’idea topografica che ci sarà utile nei giorni seguenti. Paola mi sta dicendo che hanno messo il bus city tour anche a Firenze. Ci siamo promessi di prenderlo alla prima occasione utile. La sera ci diamo appuntamento con Victoria e Bartolomeo al big store di Sevilla, El Corte Ingles, tipo i magazzini Lafayette di Parigi. Ne esce una meravigliosa serata sivigliana, in compagnia di Bartolomé., sivigliano doc e Victoria, nata in Galizia, fidanzata a Madrid, sposa e madre (di 2) a Sevilla ormai da una vita. Dopo un giro di ricognizione in macchina lungo strade e stradine via via illuminate dalle luci notturne, ci troviamo a passeggiare nel Quartiere di Triana, oltre il Guadalquivir. Come dire S.Frediano a Firenze, in Oltrarno. Triana (dall’Imperatore Traiano che nacque da queste parti) è il quartiere operaio ottocentesco, divenuto un centro attraente, pieno di ambienti suggestivi, al chiuso e all’aperto, dove la gente si ritrova in pacifica lieta compagnia, godendosi la pace in serate ideali come questa che noi stiamo vivendo. Passiamo davanti alla chiesa di S.Anna, dalle pareti esterne color ambra, suggestiva nella sera di maggio, e ci troviamo nel bel mezzo di un concerto bandistico, dentro la chiesa barocca all’inverosimile, con in trono una S.Anna carica di ori e gioelli che la nonna di Cristo non aveva mai visto neppure in vetrina. Note solenni, onde musicali ampie e riposanti; non piu’ sentite nelle chiese italiana da quando un papa, mi sembra Pio X, proibi’ gli strumenti di ottone all’interno delle chiese. La serata si conclude con un delizioso sit in alla „Esquina del Puente“, all’Angolo del Ponte, sulle sponde del Guadalquivir, tavolini all’aperto, frittura di pesce: pescaito povero, pesce azzurro, alici e affini, fresco e croccante come non succede spesso. Una delizia. Con poche lire una cena veramente ricca, anzi rica, come dicono loro. „Rico“ per dire pieno di qualità, riferito alle cose piu’ svariate. La erre va pronunciata raddoppiata, come in Sicilia. Il Ponte è storico, intitolato a isabella II: il Ponte Vecchio di Siviglia. Raccomandato da Barbabianca: bar ristorante „La Esquina del Puente“, proprio addossato all’ultima arcata, Quartiere di Triana.

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