lunedì 22 novembre 2004



Parere ed essere
(sobriamente dissacrante)


"The basic tool for the manipulation of reality is the
manipulation of words. If you can control the meaning of words,
you can control the people who must use the words."
(
Philip K.Dick)


 Lo strumento base per camuffare la realtà consiste nel camuffare le parole. Se tu puoi controllare il significato di una parola (p.e. credente - ndr - ) tu puoi controllare coloro che devono usare queste parole.


 


 



Atei, agnostici , non credenti, miscredenti

“Noi verremmo essere tranquillamente atei in privato, ma l’aggressività del cattolicesimo romano ci obbliga a fare gli atei.”
Il nostro principio è la tolleranza, la libertà di pensiero, ma questi ci vengono a dire che dobbiamo tutti piegarci alla verità, cioè al dogma, cioè a loro, cominciando dalla scuola materna”.

Ascoltando queste persone, guardando le loro espressioni, conoscendo il loro disinteresse qui nella sala verde, secondo piano del Palazzo dei Congressi, a Firenze, quasi dentro la stazione, mi viene da pensare a Gesù Cristo condannato come ateo e bestemmiatore dal Collegio cardinalizio presieduto dal papa Anna e dal Segretario di Stato Caifa, portato, in forza del Concordato, davanti al Procuratore imperiale Pilato e dato in pasto alle turbe di comunione e liberazione e alle schiere meglio organizzate dell’opus dei. Lo vogliamo crocifisso, lo vogliamo dappertutto e sempre, come monito: la Via Appia lunga seimila croci dei terroristi di Spartaco. Lo si deve continuare a vedere nelle scuole nei tribunali negli ospedali nei cimiteri negli uffici, come monito ai ribelli di ieri, ai terroristi di oggi.
Non credenti: in cosa non credono? In quel dio intollerante parziale e prepotente di Abramo, bloccato per l’eternità in quelle parole scritte 3000 anni fa e non più modificabili, in quel Sinedrio romano di scribi saccenti ed incompetenti, dispensatori di indulgenze a prezzo scontato, di condanne ad appello negato, di sentenze a buonsenso scacciato, raccoglitori instancabili di otto per mille ed esenzioni fiscali.
Credenti. In che cosa credono? Nel dio ignoto dell'Aeropago di Atene, a cui loro hanno dato il nome di dubbio, come metodo di ricerca, come principio di tolleranza, come mezzo di conoscenza.
Quali sono i loro santi? Cartesio, Voltaire, Galileo, Bruno, Stuart Mill, Darwin, Kirkegard e S.Margherita (Hack)che trionfa in gloria in una grande foto dietro la Presidenza.

Mi risveglia sulla poltrona Paola. L’ultimo delegato ha finito di leggere la sua mozione, i genovesi si stanno affrettando al treno: amici da salutare.
Sono le 14 di Domenica 21 novembre (come passa il tempo, tra un po’ siamo a Natale): il treno riporta a Genova Mercedes, Gianfranco e Carla, il 9 riporta all’Isolotto Barbabianca e Paola. Bruschetta a pane toscano ( a legna, scelto da Paola nel forno che sa lei), olio di frantoio (da Vaiano, in quel di Prato): un sapore che ti fa credere in dio. Ateo è un termine convenzionale, come credente. Questa bruschetta toglie ogni dubbio, dà nome al dio ignoto: gioia di vivere. Amen.

1 commento:

  1. buongiorno cari paola e urbano,

    condivido in pieno

    gioia di vivere da divulgare....

    felicità relativa quella che dipende da fattori esterni

    felicità assoluta o gioia di vivere quella che troviamo dentro di noi

    piccolo problema

    come insegnarla a chi non la sa trovare?

    baci marisa

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