venerdì 6 giugno 2003

Il Marocco di Viviana


Il Marocco di Viviana


 


Segue da


18 Maggio - Algesiras-Ceuta-Fes


Nel post sottostante del 18 Maggio avevo saltato le seguenti righe, in attesa del nulla osta della Viviana, la figliola della Silvana e di Natalino d'Avena:


" Ma ritorniamo a bomba. Idris è un perfetto gentiluomo parigino, come quello descritto dal Berchet nella scolasticamente famosa “Lettera semiseria di Crisostomo”: parola. Mentre la Viviana è una perfetta marocchina, occhi e incarnato e...fantasia. Se gli metti il turbante e la lasci nella medina di Fes non la ritrovi più. I due figlioliolini, femmina e maschio, Jasmine e ...? sono più marocchini di Mohammed VI, figlio di Hassan II, figlio di Mohammed V, il padre della patria, discendenti da Maometto. Se la Viviana mi dà il permesso metterò la foto".



Mi arriva ora la risposta. E' uno scoop e mi affretto a pubblicarla:



Carissimi, ho visto il vostro sito e mi sono sbellicata dal ridere. Mi sarebbe piaciuto farvi da guida. Nel labirinto della medina non mi perdo mai e sono sempre felice di uscire in jellabah a fare finta di essere marocchina. Certi segreti della medina li ho mostrati io a Romain -Hakim (Romano-il saggio) e alla Jasmina (Yasmina-Jasmine-Gelsomina) alle sei di mattina quando i venditori di endia (i fichi d'india) hanno già preparato i loro succulenti, spinosi e colorati frutti (tra l'altro pochissimo cari e senza dubbio biologici!!) e i mulattieri/spazzini gridano per le vie sbel sbel perché le donne scendano i secchi dell'immondizia e loro buttino il tutto nell'unico fiume che attraversa fes. Si chiamava qualcosa come "la perla" ora lo chiamano l'immondizia. Tutto il sistema fognario dell'VIII secolo dopo cristo è in rovina. Le fontane di zelliges, coi loro mosaici antichi degni di figurare in un museo comme gli Uffizi, sono anch'esse in rovina. Per proteggere quelle che restano, dall'incuria o dalla miseria d'acqua degli uomini, sono chiuse: così vengono utilizzate direttamente come raccoglitori di immondizia. Più che la triplice immagine della divina commedia, la medina mi fa pensare al binomio Miseria e Splendore. Purtroppo la miseria è quella di oggi e lo splendore quello della civiltà arabo-andalusa di ieri (spero che non vi siate persi l'Alhambra di Granada: "no hay en la vida nada como la pena de ser ciego en granada"). La medina è un museo vivente, un corpo che respira, si muove, invecchia e resiste alla storia. Avete visto i pali segnaletici delle strade a senso unico per i muli??? L'unico mezzo di locomozione e di rifornimento/sviamento merci di questa grande metropoli artigianale e commerciale sono gli asini e i muli. L'anno scorso c'è mancato poco che ammazzassimo un bambino e il suo asino per la strada cha va a Tetouan: il suo asino si è bloccato di brutto in mezzo alla strada proprio dopo la curva!! I miei bimbi adorano andare a spasso in medina sui muli e gli asini: non costa quasi nulla e alla fine si sono appassionati e adorano cavalcare di tutto (non solo i cavalli ma anchein riva al mare i dromedari!!). La medina mi fa pensare a Firenze (sono gemellate): quando ai tempi di Dante le varie botteghe artigianali funzionavano esattamente così: il quartiere della lana, quello del cuoio, quello dei metalli: nessuno elemento della pecora qui va perso, con le corna ci fanno i pettini, certi strumenti musicali. Il massimo è alla festa del montone (la ait chebira, la festa grande): per le vie, dopo il sacrificio, si vendono quintali di teste e zampetti. Immagini truculentissime di sacrifici antichi, che mi hanno fatto rivivere tutti i maiali che ho visto uccidere in piazza da Natalino. E' un universo ancora primitivo, dove il rito ha il sapore delle cose antiche. Penso spesso coi buoni odori di peperoni e melanzane fritte che escono dalle case nel tempo assolato dell'estate alla mia infanzia rurale degli anni '60. Purtroppo non ho ricordi più antichi. Ma la medina sta morendo di sovraffollamento, miseria da sotto-sottoproletariato di ex-contadini sradicati e sbandati venuti via dalle campagne spinti dalla siccità. Non hanno più né il sapere né la coscienza delle loro origini (come gli italiani del resto!!) e non hanno avuto niente dal loro urbanizzamento. L'anno scorso alle 22,30 di sera abbiamo assistito dal crocevia sulla fontana dove alloggiamo quando siamo in medina (la casa della mamma di driss è nel vecchio quartiere andaluso) a guerre di quartiere tra bambini inferociti armati di bastoni, sassi e machete (qui anche i coltelloni sono bestialmente artigianali). Qualche mamma li chiamava con voce flebile dalla finestra. Mi son domandata che mamme fossero: ho pensato ai ragazzi selvaggi di Borroghs. Le mamme si sono scapigliate l'indomani sempre sotto l'incrocio della fontana: una era la sorella di quello che era stato ricoverato in ospedale perché con un machete gli avevano aperto il viso, donna dimessa, vestita e col capo coperto come una suora, donna smarrita, sopraffatta dalla vita. L'altra doveva essere la mantenuta d'un ladro o una prostituta istituzionalizzata con regolare matrimonio: violenta, arrogante, con tre o quattro chili d'oro tra braccialetti, orecchini e collane. Ho sognato per molti anni di comprarmi una casa antica nella medina ma la medina è stata abbandonata dai suoi veri abitanti. Quando capiranno che hanno abbandonato un museo nelle mani dei ladri, dei disoccupati, degli ignoranti e dei miserabili sarà troppo tardi: anche la casa di Driss è ormai pericolante. Vendevano la casa accanto: l'ha comprata un "furbo" che voleva farci stanze/appartamenti per questi disgraziati (famiglie intere, qui i figli unici non ci sono!!, che vivono tutti in una stanza e usano l'acqua corrente gratuita della fontana). I beni culturali non gli hanno permesso di fare questo scempio e allora lui ha tolto tutti i travi intarsiati, vecchi 10 secoli, per rivenderli: la casa è crollata con le prime piogge dell'inverno. Ma nella medina le case sono come gli esserei umani, si sorreggono l'un l'altra. Vi potrei raccontare ancora tante cose ma ho molto lavoro (sto organizzando per il 20 giugno un convegno su Proust in Italia). Vi abbraccio forte a quest'estate

ps Se mettete la foto dei bimbi sul sito mi farà molto piacere. Purtroppo Driss non parla mai con loro l'arabo, stanno facendo solo grossi progressi in italiano. Baci

Viviana

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