martedì 10 giugno 2003

La Medina di Marrakech


La Medina di Marrakech


21 maggio – La Medina di Marrakech. Un centro storico diverso da quello di Fes. Piu‘ ampio, piu‘ moderno. Tanti negozi, tanti bazar, l’erboristeria berbera. Il quartiere degli ebrei per metà in mano a negozianti arabi che hanno occupato il posto dei tanti che sono emigrati in Israele dopo il 1948. Fa impressione la presenza dei quartieri „Judii“ in tutte queste grandi cittä marocchine; nell’Andalusia cristiana non c’è rimasto piu‘ niente; qui tra i mussulmani nessuno li ha mai molestati. Ma allora, perché Sharon? Di quanto successo tra mori ebrei e cristiani in Andalusia ne riparleremo da Siviglia. Della visita guidata la parte piu‘ interessante per noi è stata la mostra mercato all’erboristeria berbera: ambiente pulito, profumo di spezie odorifere, imbonitore simpatico, acquisto di anticalli, antirughe, antieczema, antidiarrea, antistipsi, viagra marocchino (2 boccettine di liquido rosso per Barbabianca…), antiinsonnia, anti sinusite, anti Sars…Divertente: ogni due prodotti acquistati un terzo in regalo; alla fine un regalo piu‘ bello perché avevamo raggiunto il 1000 dirham (100 euro): un bel piatto con tanti sacchettini di prodotti in miniatura: ce l’hanno ora Mariella e Stefano alle Lame, dove mi trovo in qiesto momento, in fuga dalla canicola di Firenze. La signorina che ci guida, vestita all’occidentale, ci fa vedere un gran palazzo di cui ricordo, nel giardino, le tombe di una dinastia: sono pietre tombali, rettangolari, messe in terra, tutte in una direzione, eccetto due. La direzione è…(indovinare); le due vaganti sono di cristiani, che qui fanno la figura di poveri cristi. Cosa non fanno fare i dogmi religiosi. E poi c’è la casa del Visir, il primo ministro di non so che periodo e quale dinastia: casa da sogno, fontane e rivoli d’acqua dappertutto, 4 mogli e un numero indefinito di concubine. E‘ inutile che voi cristiani cattolici sgraniate gli occhi…Solo che qui dove puoi avere 4 mogli, non vedi una gamba scoperta, non dico una coscia, tanto meno un ombelico. Le uniche gambe viste durante tutto il viaggio sono quelle alla cellulite della vecchia signora uruguaia di cui ai precedenti post. A Siviglia, carica di chiese, madonne e santi, ombelichi al vento e gambe giovani in libertä. C’è qualcosa che non quadra, di qua e di lä dallo Stretto. La discussione con Paola su questo argomento apre questioni di storia, costumi, tradizioni e contraddizioni tali che, per pigrizia e per compassione di chi legge, rimando ad altra occasione. Un pensiero ad Amina, nigeriana, e proseguiamo il nostro cammino. Ma eccola qui la torre Koutoubia, minareto di 70 metri, classico esempio di architettura marocchino-andalusa. Sapro‘ com’è fatta quando a Siviglia saliro‘ sulla Giralda, la sorella trigemina. La terza la vedremo fra due giorni a Rabat, ma ridotta a metà dal famoso terremoto di Lisbona del 1750 o giu‘ di li‘. Infatti qui in Marocco non c’è verso di vedere dall’interno una mochea o un palazzo reale. In Inghilterra la regina ti fa vedere a pagamento anche il bagno di camera sua. Accanto alla Koutoubia la piazza dei serpenti, un caldo da morire, pochi serpenti rintontiti; via senza vento. La vedrà la sera Simone col suo amico Scott: Ma Simone non racconta mai nulla: leggetela sulle guide. Li‘ c’è scritto che vederla la sera dalle terrazze dei bar circostanti è un vero spettacolo. 21 maggio – La Medina di Marrakech. Un centro storico diverso da quello di Fes. Piu‘ ampio, piu‘ moderno. Tanti negozi, tanti bazar, l’erboristeria berbera. Il quartiere degli ebrei per metà in mano a negozianti arabi che hanno occupato il posto dei tanti che sono emigrati in Israele dopo il 1948. Fa impressione la presenza dei quartieri „Judii“ in tutte queste grandi cittä marocchine; nell’Andalusia cristiana non c’è rimasto piu‘ niente; qui tra i mussulmani nessuno li ha mai molestati. Ma allora, perché Sharon? Di quanto successo tra mori ebrei e cristiani in Andalusia ne riparleremo da Siviglia. Della visita guidata la parte piu‘ interessante per noi è stata la mostra mercato all’erboristeria berbera: ambiente pulito, profumo di spezie odorifere, imbonitore simpatico, acquisto di anticalli, antirughe, antieczema, antidiarrea, antistipsi, viagra marocchino (2 boccettine di liquido rosso per Barbabianca…), antiinsonnia, anti sinusite, anti Sars…Divertente: ogni due prodotti acquistati un terzo in regalo; alla fine un regalo piu‘ bello perché avevamo raggiunto il 1000 dirham (100 euro): un bel piatto con tanti sacchettini di prodotti in miniatura: ce l’hanno ora Mariella e Stefano alle Lame, dove mi trovo in qiesto momento, in fuga dalla canicola di Firenze. La signorina che ci guida, vestita all’occidentale, ci fa vedere un gran palazzo di cui ricordo, nel giardino, le tombe di una dinastia: sono pietre tombali, rettangolari, messe in terra, tutte in una direzione, eccetto due. La direzione è…(indovinare); le due vaganti sono di cristiani, che qui fanno la figura di poveri cristi. Cosa non fanno fare i dogmi religiosi. E poi c’è la casa del Visir, il primo ministro di non so che periodo e quale dinastia: casa da sogno, fontane e rivoli d’acqua dappertutto, 4 mogli e un numero indefinito di concubine. E‘ inutile che voi cristiani cattolici sgraniate gli occhi…Solo che qui dove puoi avere 4 mogli, non vedi una gamba scoperta, non dico una coscia, tanto meno un ombelico. Le uniche gambe viste durante tutto il viaggio sono quelle alla cellulite della vecchia signora uruguaia di cui ai precedenti post. A Siviglia, carica di chiese, madonne e santi, ombelichi al vento e gambe giovani in libertä. C’è qualcosa che non quadra, di qua e di lä dallo Stretto. La discussione con paola su questo argomento apre quesioni di storia, costumi, costumi, tradizioni e contraddizioni tali che, per pigrizia e per compassione di chi legge, rimando ad alta occasione. Un pensiero ad Amina, nigeriana, e proseguiamo il nostro cammino. Ma eccola qui la torre Koutoubia, minareto di 70 metri, classico esempio di architettura marocchino-andalusa. Sapro‘ com’è fatta quando a Siviglia saliro‘ sulla Giralda, la sorella trigemina. La terza la vedremo fra due giorni a Rabat, ma ridotta a metà dal famoso terremoto di Lisbona del 1750 o giu‘ di li‘. Infatti qui in Marocco non c’è verso di vedere dall’interno una mochea o un palazzo reale. In Inghilterra la regina ti fa vedere a pagamento anche il bagno di camera sua. Accanto alla Koutoubia la piazza dei serpenti, un caldo da morire, pochi serpenti rintontiti; via senza vento. La vedrà la sera Simone col suo amico Scott: Ma Simone non racconta mai nulla: leggetala sulle guide. Li‘ c’è scritto che vederla la sera dalle terrazze dei bar circostanti è un vero spettacolo.

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