sabato 20 settembre 2003




 


Buongiorno notte


Ieri sono andato con Paola a vedere Buongiorno notte di Bellocchio.



Quando rapirono Moro, assassinando 5 agenti della scorta, metà marzo, ero in Val Veny, e stavo mettendomi il piattello dello skilift tra le gambe quando sentii un addetto all'impianto dire all'altro: hanno rapito Moro, ostrega. Gli impianti continuarono ad andare, la giornata era bella, la neve ottima. Quanto al film di Bellocchio avrei alcune cose da dire; mi limito a una: al posto di Moro che passeggia soddisfatto per le vie di Roma, dopo morto, io avrei messo Kissinger.


Bellocchio ha preferito cantarci una ninna nanna, chiudendo gli occhi alla fantarealtà. Buonanotte Bellocchio.



Ma ho cominciato a scrivere con l'intenzione di esprimere un'altra considerazione: la sala di proiezione era la n.1 delle 11 dello Warner Village. Lo W.V. è un nuovo, nuovissimo complesso urbanistico multivalente in via di allestimento nella zona SudOvest di Firenze, la zona mia, Isolotto-S.Bartolo, adiacente Casella, Casellina, Scandicci.



Ci arriviamo in macchina, grande posteggio gratis, scala mobile, primo piano. Grande salone, un po' spaziale, piuttosto sul cupo, giovani commessi in divisa da quasi alieni, Bar, gelateria, sala giochi in allestimento, grandi poster cinematografici, alla Swarzenegger. Gli occhi miei e di Paola si riposano disperatamente su un poster decentrato in alto con Hunfrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca. Sono le 5,20 pm; la inconsapevole giovane aliena della biglietteria ci ferma: si può entrare alle 5,30, non prima; lo spettacolo comincia alle 5,50; 20 minuti di reclame.
Per passare i 30 minuti ci accostiamo al bar-gelateria: il gelato più piccolo, in coppa, 1,70, è sproporzionato per noi e insipido. Seduti ad un tavolino un giovane padre con il suo piccolo sono alle prese con un grande bicchiere di carta coperto collegato alla bocca con cannuccia: accanto una pentola in plastica piena di mais soffiato: passatempi americani, bimbi gonfi, adulti grassoni tra pochi anni.
Intorno pupazzi di plastica con personaggi disneyani.
La sala n.1, piccola, belle comode poltrone già a misura di culo americano, in tutto 4 anziani, noi compresi. Lo schermo è già al lavoro; Paola mi dice che è già il film; non ne sono sicuro ed ancora non lo so. Il sonoro è ad immersione totale, come il battesimo ortodosso. Guardo Paola: ho dimenticato i tappi per le orecchie; bisogna che me li tenga in tasca fissi, come la patente. Questo del sonoro per me è un vero problema, anche fuori del W. Village. Bisogna fare una proposta di legge per il controllo fiscale dei decibel, così come si fa in questi giorni il controllo delle caldaie da riscaldamento: altrimenti, tra pochi anni, gonfi, grassoni e ...sordi ma senza Alberto.
Un'altra cosa: a Firenze le sale cinematografiche dimezzano il biglietto agli anziani, ma la Warner B. non lo fa. L'Amerika va verso i giovani; conquistando loro conquista il mondo. Chiamali scemi.



A proposito del controllo caldaie: ieri ho avuto l'ispezione degli addetti mandati dal Comune: 100 euro, 200.000 vecchie lire. L'impianto è nuovo, l'ultimo controllo certificato dalla mia Ditta è del 6 marzo 2003. Però dovevamo mandare il verbale con l'attestato di versamento di 10 (dieci euro) entro Giugno. Ma "la vecchiaia ha 19 mancamenti che con la perdita della memoria fanno 20" ( Lucignolo, il mio compagno di merende). A parte la vecchiaia, Barbabianca a giugno era tutto preso per la compilazione e il pagamento dell'ICI (sempre al Comune) e si è lasciato sfuggire l'impianto di riscaldamento; d'altronde in maggio stava a spassarsela tra Marocco e Spagna.
Comunque per la cronaca, costo revisione caldaia per il 2002-2003:
6 marzo, alla Ditta F.lli Sartorio (sono molto bravi e tra l'altro si erano sbracciati per raccomandarci di spedire al Comune nei tempi prescritti il loro verbale con la ricevuta del CCP; grazie Alfredo): euro 48.
19 sett al Comune di Firenze: euro 100.
Però, questi Comuni!
E' ben vero che il comune si sarebbe accontentato di 10 euro solo per aprire la mia raccomandata e vedere che tutto era a posto nel mio appartamento, grazie alla Ditta F.lli Sartorio.
Ho mandato un fax al Sindaco e uno alla ITAGAS AMBIENTE tentando di evitare l'ispezione superflua del 19 u.s. Sono stato di persona alla ITAGAS, ho potuto parlare col Dott. Gambineri, responsabile della mia zona. Ma oramai la pratica è inserita nel computer e non si può fermare. Al Sindaco dico: fai come le Assicurazioni auto: un mese prima della scadenza manda una letterina di richiamo: ricordati di mandarmi 10 euro sennò te ne prendo 100.
Invece mi ha solo ricordato che se non versavo ora i 100, avrebbe applicata la sanzione di Euro 516,00 (cinquecentosedici), che sarebbe stata iscritta a ruolo così come stabilito all'art.13 del Regolamento Comunale approvato con D.G.M. n.321/253 del 30/04/02.
Sarebbe poi seguita la sospensione del combustibile e l'intervento della forza pubblica per la verifica coatta.
Insomma.
Ci credete? ora che l'ho scritto sulla grande tela che avvolge tutto il pianeta, mi sento come sollevato; quasi soddisfatto della perdita dei miei 90 euro; un sottile piacere masochista. Grazie Splinder.
Mi dispiace ma non ho finito.
Il Sig. Gambineri mi ha ricordato quanto già sapevo: una volta che la pratica è nel computer non si può fermare. Già.
Si potrebbe però fermare il computer o altrimenti portare i computer a vedere Terminator 3 dove, mi dicono, le macchine si ribellano.
La mia lingua batte sul dente malato: vi ricordate di Coleen Rowley? E' quella di mezzo.
Dichiarata donna dell'anno 2002 da Time; è un'impiegata dell'FBI, Ufficio di Minneapolis, la quale, prima dell'11 settembre 2001, mette gli occhi sul 20° futuro kamicaze e chiede, prima a babbo FBI e poi direttamente a mamma CIA l'autorizzazione a requisire il computer del sig. Moussaoui.
Cara Coleen, il computer non si tocca, se no si ferma la pratica.
E la pratica è andata avanti: 100 euro a testa per tutti e ciascuno i 6 miliardi di umani che strisciano sul pianeta.


E' stato il gioco del totodollaro.


Per un affare come questo, valeva la pena di buttare giù due torri.
Quell'altro, per cominciare, aveva addirittura incendiato il Reichstag.


Ceterum censeo Imperium delendum esse
aut minus
Ceterum censeo Imperio resistendum esse.


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