Quello sopra è il vecchio.
Questo è il nuovo Poderaccio, campo dei Rom. Le nuove case sono state consegnate da 2 settimane. Il campo si trova un po' dopo il Ponte all'Indiano, sulla riva sinistra dell'arno, contiguo all'Isolotto, qui a Firenze. Sono quasi tutti Jugoslavi del Kossovo e Macedonia, fuggiti dalla loro terra in seguito a guerre e terremoti. Abitavano in case, non in roulotte, almeno quelli con cui ho parlato. La foto l'ho scattata una settimana fa. Splendida giornata di sole, festa di nozze nell'aia. Caffé "turco" offerto da Selvije (Silvia) e famiglia, gioia negli occhi dei 4 figli, marito e suocera. Quest'ultima ci diletta (a me e Stefano) con un discorso gridato fatto di ringraziamenti a Giusi (probabilmente un'assistente sociale o impiegata ), al Comune di Firenze, a tutti gli Italiani...Il tutto in Romané, che è la lingua kossavara-romenesca loro. Traduzione di Fatima, la nipote che è andata a scuola fino ai primi anni delle superiori, si è pentita di avere smesso, adesso rammenda, cuce e stira insieme alla mamma e ad altre due donne rom del Poderaccio nel laboratorio Kimeta, qui all'Isolotto in via Modigliani. Ne riparliamo con più calma. Questa più che altro è stata una prova di inserimento foto del nuovo album che devo imparare a gestire e pubblicare.
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