lunedì 11 giugno 2007

Viaggio in Sicilia (II)




clicca per ingrandire

Siracusa, mercoledi 6 giugno 2007.


In scena Eracle di Euripide.

Una serata splendida, dopo le brutte serate precedenti. Lo spettacolo è iniziato alle 19 in punto, finito prima delle 21. Il Barba sta dietro la fotocamera digitale. Il sole è tramontato ma c'è una bella luce come si vede. Devo confessare che ho fatto lettere classiche e che la mia tesi (tesina, tesetta) verteva su una tragedia "inesistente" di Euripide: Antigone. Non quella che voi conoscete che è di Sofocle. Si tratta di 17 versi tramandati da citazioni di autori vari. Su questi pochi resti la mia fatica fu poca. Ringrazio il Prof. Carlo Del Grande, napoletano doc, gran cuore e spirito arguto - che Allah lo benedica - che mi fece discutere la tesi dopo soli 4 mesi di onesto lavoro, basato su pochi testi di autori tedeschi che mi procurai alla Biblioteca Nazionale di Firenze.  Al prof. avevo presentato il mio curriculum che era in buon ordine - 4 anni di studio matto e disperatissimo sempre in pari con gli esami - una media degli esami di 28,50/30mi e una condizione familiare disastrata (v. profilo). Era la fine di maggio e volevo laurearmi entro settembre per poter avere una supplenza annuale di insegnamento il primo ottobre, giorno d'inizio delle scuole. La discussione di laurea fu il 17 di ottobre. Dopo due giorni salii in cattedra presso la scuola media del mio paese. Sì, perché negli anni del boom economico l'Italia scarseggiava di laureati. Poteva capitare che il farmacista del paese insegnasse chimica e che l'ultimo laureato in diritto andasse ad insegnare storia ed educazione civica. Anche studenti al quarto anno dell'Istituto Tecnico Industriale di Bibbiena trovavano lavoro in Ditte consolidate, con mansioni relative alla loro specializzazione. Non sono favole.

Questo per dire che dietro la mano che ha scattato la fotografia c'erano un cuore e un cervello sollecitati da scariche emotive di una certa consistenza. Pensare che gli autori delle grandi tragedie avevano presenziato alle stesse loro rappresentazioni in quell'anfiteatro affacciato sul mare, con la vista dell'Isola di Ortigia lì di fronte, 4-5 secoli prima di Cristo...

Quanto a Eracle, l'Ercole di noi latini, la storia, tolta dal teatro e raccontata qui, è banale anche se rimane tragica: figlio di Giove e di una donna, forte come un toro e pieno di buona volontà, libera - o tenta di liberare - la terra dai mostri e gli uomini dai carnefici; e per un po' sembra che ci riesca...Va fino all'inferno a liberare un amico, torna sulla terra in tempo per liberare dal tiranno di Tebe la moglie Megara con i tre figli già condannati a morte, ma...dopo che ha fatto questo, impazzisce e nel delirio stermina tutta questa sua famiglia. Improperi di Euripide agli dei che non si curano di noi, mentre Ercole lascia la scena sostenuto a braccio dall'amico sottratto all'Ade.

Allegoria politicamente corretta:

L'11 settembre 2001

G.W.Bush  stermina 3000 concittadini nelle torri gemelle,

manda poi a morire


























U.S. MILITARY DEATHS (IRAQ): 3505
U.S. MILITARY WOUNDED (IRAQ): 25830
IRAQI CIVILIAN DEATHS (MIN): 65000
'EXCESS' IRAQI DEATHS: 655000





Finché esce di scena...sorretto da Teseo-Blair giunto appositamente da Atene-London.

Nel frattempo Europa, violentata da Zeus è divenuta madre di un mostro...Ma questo non lo dice Euripide. Ed io non voglio neppure pensarlo.

Good night, good luck!


Nessun commento:

Posta un commento