lunedì 2 giugno 2008

Romena riaperta al pubblico



clicca sulla foto per ingrandire


Una giornata splendida di sole, a braccetto con i mille anni di Romena e i settecento di Dante. Il castello riaperto al pubblico dopo 4 anni di chiusura e il primo scopo è raggiunto. Il secondo sarà la riapertura della via Romea Bagno di Romagna-Bibbiena, il terzo la segnaletica del passaggio di Dante tra Arezzo-Casentino-Mugello-Romagna: trekking e cartelli indicatori, il quarto dovrà essere il recupero del castello e del villaggio di Fronzola...

Nel corso della cerimonia ho avuto modo di presentare il libro, accennando al fatto che son già pronte le versioni inglese e Francese di Francesca White e Lola Poggi. La vendita dell'edizione italiana potrà così finanziarne la stampa. Al che la signora Daniela, moglie tedesca del proprietario di Romena Niccolò Goretti de' Flamini, in uno scambio di idee al momento del picnic sul prato, mi ha accennato alla possibile traduzione di "Ivi è Romena" nella lingua di Lutero, di Goethe, di Carlo Marx e di Einstein...Ho preso la palla al balzo e l'ho quasi impegnata; lo leggerà e poi ne riparliamo. Nel frattempo domanderò ai catalani di Palafolls, gemellati con Poppi, di provvedere alla traduzione nella lingua di Cervantes, di S. Juan de la Cruz, di Machado... e di Zapatero.


Le foto

2 commenti:

  1. Non potrò essere alla presentazione del libro e mi dispiace. Complimenti ed auguri. Quando vado in centro lo compro. Orni

    RispondiElimina
  2. non sono stato presente al momento dell inagurazione...e pensare che sono giunto nel medesimo giorno solo ad un ora piu tarda a farmi le foto con quel vestito che spero nei giorni a venire possa rinvigorire la grande gloria di quel Dante Fiorentino che tutto il mondo ci invidia...poco male la nostra conoscenza è avvenuta 5 giorni dopo l inagurazione sempre x la passione che ci unisce...che ha spinto lei a scrivere un cosi esilarante libro...e a me(magari)iniziare un attività basata sul grande Genio...



    Se mai continga che 'l poema sacro

    al quale ha posto mano cielo e terra,

    si che m'ha fatto per molti anni macro



    vinca la crudeltà che fuor mi serra

    del bello ovile ov'io dormi' agnello

    nimico ai lupi che li danno guerra



    con altra voce omai,con altro vello

    ritornerò poeta,e in sul fronte

    del mio battesmo prenderò' cappello;



    però che ne la fede,che fa conte

    l'anime a Dio,quivi intra' io,e poi

    Pietro per lei si' mi girò la fronte.



    Par.XXV(1-12)





    Distinti saluti Riccardo

    RispondiElimina