giovedì 19 giugno 2008

Quando si guarda al Casentino

da Frònzola




Il colle di Fronzola si eleva in posizione dominante e strategica rispetto alla valle, a controllare il corso dell’Arno, quello della Teggina, dell’Archiano e lo sbocco del Corsalone. Dall’alto si domina il paesaggio a 360 gradi. Salendo sui resti delle mura del casserum del castello e ruotando lo sguardo tutto intorno si scorge un paesaggio incredibilmente affascinante. Verso sud si vedono la torre massiccia di Ortignano a quella di Risecco, in alto il valico di Civitella che conduce verso la vallata di Castelfocognano, poi la cresta collinare di Giogalto ed ancora più a sud est, a chiudere, l’accesso al catino della valle il colle dove si trovava il castello di Oci e poco più sotto nella zona di Fontechiara si scorgono le colline di Montecchio e Vignoli. Più in alto si individua il castello di Sarna, il valico della croce di Sarna verso Chitignano e la valle del Rassina, quindi sul crinale della montagna della Verna si scorgono le case di Dama e molto in alto lo scuro triangolo rettangolo della Verna con il passo di Chiusi verso la Val Tiberina. Più in basso si adagia Bibbiena con le sue torri e campanili e sotto la collina di Bibbiena si intravede il luogo detto Castellare sede della Pieve e delle antiche rovine romane; ancora poco sopra si vede il castello di Gressa, Marciano, Soci più in basso sulla pianura dell’Archiano. Tra le montagne aspre e scure dell’Appennino, verso nord est, si scorge il colle appuntito di Montefattucchio dove si trovava il castello che dominava la via Romea dell’alpe di Serra, in alto la giogana appenninica si abbassa verso  il passo di Serra. Poi ancora più a nord sulla scura foresta di Camaldoli biancheggiano Serravalle, Moggiona e  più in basso il paese di Lierna con il suo castello ed ancora più sotto il luogo dove si trovano le antiche rovine del castello di Ragginopoli; accanto si stende la montagna di Camaldoli che sale verso l’eremo. Proprio ai piedi del colle di Fronzola si adagia mollemente il colle Tenzino e la collinetta successiva di Poppi con il magnifico castello che mostra il suo ingresso, il grande piazzale antistante, la torre dei diavoli, la porta a Fronzola, i campanili delle chiese dalla pieve di San Lorenzo a quella di San Fedele, l’antica chiesa, ora restaurata, dedicata a San Lorenzo. Più in basso le case di quello che un tempo era Strumi, poi Filetto ed il passaggio verso Castel San Niccolò e lo sbocco del Solano nell’Arno. Infine verso nord ovest si scorgono nella lontananza i castelli di Porciano, Romena e si individuano le alture dove si trovavano i formidabili castelli di Castelcastagnaio e Battifolle, ormai ridotti a pochi ruderi, ancora in alto Montemignaio ed i  passi verso Firenze ed il Mugello. Molto più vicino, proprio accanto a Fronzola, ad occidente, il campanile e le case di Larniano.

Si può seguire distintamente tutto il corso dell’Arno, dai contrafforti del Falterona fino alle pianure in basso, dove serpeggiava nella piana di Campaldino, nel piano della Tomba, alla confluenza con l’Archiano ed il Corsalone.

Naturalmente si scorge chiaramente il corso dell’antica rete viaria, della “Casentinensis maior” e delle sue derivazioni, la sede della pieve di Arcina ai piedi di Bibbiena, le pievi di Buiano, Strumi, Romena e nella lontananza Stia.



Italo Galastri, qui.



L'ho incrociato sabato 16 febbraio, mentre risalivo in macchina da Poppi, appena superate le curve che fiancheggiano il più bel campo di golf a 9 buche d'Italia, intento a bonificare le adiacenze di Fronzola, come dalla foto.


L'ho ritrovato l'ultima volta al Castello di Poppi il 14 giugno u.s. nella serata dedicata alla presentazione del libro "Ivi è Romena", quando mi aveva accennato ad un suo blog appena nato; ed infatti google me lo ha rintracciato. Benvenuto, Italo. Un invito ad aprire una serie di blog casentinesi, ora che l'ADSL pare finalmente sia estesa al territorio aretino.


Cito ancora dal suo blog:


Il toponimo Fronzola probabilmente deriva da “fronda” (di quercia o di castagno), cioè dalla folta vegetazione che circonda il paese e si stende sulle colline intorno; prevale la quercia, il rovere e, soprattutto tra Fronzola, Ortignano e Quota, si trovano antichi castagneti. Ritengo che debba essere presa in considerazione anche la derivazione da fionda (cfr mazzifronzola come viene chiamata in dialetto locale) o forse che debbano essere prese in considerazione altre derivazioni più antiche e meno semplicistiche. Sulla sommità del colle che sovrasta Poppi a mezzogiorno, ad una altezza di circa 600 metri, si trovano i resti del formidabile castello medioevale e di una muratura più antica, forse di epoca etrusca.


Dal blog si può risalire al sito curato da Italo e riguardante il suo tentativo di recuperare  Fronzola al circuito anche produttivo casentinese.


Nota:

Proverbio imparato da Barbabianca piccino:

Quando Fronzola sfronzolava, Poppi, con Bibbiena, tremava.


Ciao, Italo. Buona giornata a te e Franca. E grazie per avermi fatto conoscere Catherine Adoyo.


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