Campo profughi di Aida (Betlemme)
Per rivivere il giorno in cui 9 città palestinesi e 53 villaggi furono letteralmente cancellati dalla cartina geografica, costringendo oltre 900 mila palestinesi ad abbandonare le loro case, oggi 15 maggio un corteo silenzioso partirà da Piazza della Repubblica di Roma, alle 18, per arrivare a Piazza dell’Esquilino (Santa Maria Maggiore), dove verranno simbolicamente ricreati i campi profughi dove tutt’ora vivono gran parte delle persone cacciate dalla loro terra.
Fonte
Foto di inizio anno 2012:
Nota
LO "STATO" MENTALE
di Israel Shamir
Dalla distante America, Israele appare come il gigante nucleare, il grande alleato degli Stati Uniti, uno stato ebraico fonte d'orgoglio per gli ebrei americani. Un visitatore lascia questo paese con la sensazione di forte identita' e prosperita'. Solo chi ci vive sa che e' una frottola. Israele sta crollando, i suoi cittadini piu' attivi espatriano per disperazione mentre i generali completano la distruzione del paese. Un destino crudele si abbatte sui nativi palestinesi: un fantasma li sta uccidendo, un corpo senz'anima che vaga per i corridoi del Congresso e nei deserti del Medioriente come uno Zombie in trance.
Per salvare questo spettro, importanti ebrei americani spillano ogni penny ai loro impiegati e ai loro concittadini, tagliano le pensioni degli anziani e l'assistenza per i bambini, riducono il budget per la salute e la scuola, prosciugano gli aiuti all'Africa ed all'America Latina, costruiscono improbabili coalizioni con razzisti notori del genere di Pat Robertson e Jerry Falwell, chiedono la distruzione dell'Iraq, benedicono i bombardamenti sui profughi afghani, mantengono gli afro-americani nei loro ghetti, minano la societa' che li ospita, creano nemici per loro e per l'America. Queste azioni sarebbero gia' vili se fossero utili a qualcuno o qualcosa, ma sono ancora peggiori perche' completamente inutili.
L'esperimento sionista e' praticamente fallito. Puo' ancora durare per molti anni se tenuto in vita artificialmente, come un vegetale clinicamente morto. Puo' uccidere gente ed anche far cominciare la terza guerra mondiale. Ma non puo' rivivere.
Lo stato ebraico d'Israele e' uno stato mentale, una proiezione della mentalita' giudaico-americana. I danni ed i problemi che provoca sono problemi giudaico-americani. Per gli ebrei israeliani non ci sarebbe bisogno di segregazione, guerra, oppressione dei nativi. Noi non mangiamo cibi kasher, non parliamo yiddish, non leggiamo Saul Bellow o Shlomon Aleichem, ed evitiamo le sinagoghe. Preferiamo il cibo arabo e la musica greca. Il mio quartiere ha sette macellerie di carne di maiale contro una sola kosher. Il quaranta per cento dei matrimoni a Tel Aviv vengono celebrati al di fuori della ritualita' ebraica: i giovani preferiscono andare a sposarsi a Cipro pur di evitare ogni contatto con i rabbini. Tel Aviv e' la capitale omosessuale del Medioriente, nonostante che, per la legge giudaica, gli omosessuali dovrebbero essere sterminati.
Se gli ebrei americani non pressassero gli israeliani su vasta scala, potremmo dimenticarci della Diaspora e dissolverci nell'ospitale Medioriente. Se continuano a supportarci con denaro continuo, saremo obbligati per sempre a mostrare loro un po' di Ebraicita', per ricompensarli.
Foto di inizio anno 2012:
Nota
LO "STATO" MENTALE
di Israel Shamir
Dalla distante America, Israele appare come il gigante nucleare, il grande alleato degli Stati Uniti, uno stato ebraico fonte d'orgoglio per gli ebrei americani. Un visitatore lascia questo paese con la sensazione di forte identita' e prosperita'. Solo chi ci vive sa che e' una frottola. Israele sta crollando, i suoi cittadini piu' attivi espatriano per disperazione mentre i generali completano la distruzione del paese. Un destino crudele si abbatte sui nativi palestinesi: un fantasma li sta uccidendo, un corpo senz'anima che vaga per i corridoi del Congresso e nei deserti del Medioriente come uno Zombie in trance.
Per salvare questo spettro, importanti ebrei americani spillano ogni penny ai loro impiegati e ai loro concittadini, tagliano le pensioni degli anziani e l'assistenza per i bambini, riducono il budget per la salute e la scuola, prosciugano gli aiuti all'Africa ed all'America Latina, costruiscono improbabili coalizioni con razzisti notori del genere di Pat Robertson e Jerry Falwell, chiedono la distruzione dell'Iraq, benedicono i bombardamenti sui profughi afghani, mantengono gli afro-americani nei loro ghetti, minano la societa' che li ospita, creano nemici per loro e per l'America. Queste azioni sarebbero gia' vili se fossero utili a qualcuno o qualcosa, ma sono ancora peggiori perche' completamente inutili.
L'esperimento sionista e' praticamente fallito. Puo' ancora durare per molti anni se tenuto in vita artificialmente, come un vegetale clinicamente morto. Puo' uccidere gente ed anche far cominciare la terza guerra mondiale. Ma non puo' rivivere.
Lo stato ebraico d'Israele e' uno stato mentale, una proiezione della mentalita' giudaico-americana. I danni ed i problemi che provoca sono problemi giudaico-americani. Per gli ebrei israeliani non ci sarebbe bisogno di segregazione, guerra, oppressione dei nativi. Noi non mangiamo cibi kasher, non parliamo yiddish, non leggiamo Saul Bellow o Shlomon Aleichem, ed evitiamo le sinagoghe. Preferiamo il cibo arabo e la musica greca. Il mio quartiere ha sette macellerie di carne di maiale contro una sola kosher. Il quaranta per cento dei matrimoni a Tel Aviv vengono celebrati al di fuori della ritualita' ebraica: i giovani preferiscono andare a sposarsi a Cipro pur di evitare ogni contatto con i rabbini. Tel Aviv e' la capitale omosessuale del Medioriente, nonostante che, per la legge giudaica, gli omosessuali dovrebbero essere sterminati.
Se gli ebrei americani non pressassero gli israeliani su vasta scala, potremmo dimenticarci della Diaspora e dissolverci nell'ospitale Medioriente. Se continuano a supportarci con denaro continuo, saremo obbligati per sempre a mostrare loro un po' di Ebraicita', per ricompensarli.
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