sabato 4 febbraio 2006


Agrodolce della vita

 Paola mi legge un passo dell’ultimo libro che giornalmente divora. Scannerizzo e riproduco:

 R.:   Per molto tempo mi sono considerato buddista. Adesso, con la vecchiaia, sono diventato più superficiale, ma il buddismo è stato per me la religione. Quelle storie del cristianesimo mi sembrano delle scemate, ma non il buddismo.. - Non ho bisogno di una religione, ma se do­vessi averla sarebbe quella buddista. Sì, non posso nega­re di aver aiutato abbastanza gente. Ho impedito a molti di suicidarsi, guardi un po’. Ho difeso l’idea di suicidio, ma ho detto loro che non c’è nessuna fretta... Ricordo un’occasione in cui per tre ore ho passeggiato nel (giardino del) Lus­semburgo con un ingegnere che voleva suicidarsi. Alla fine l’ho convinto a non farlo. Gli ho detto che l’importante era aver concepito l’idea, sapersi libero. Credo che l’idea del suicidio sia l’unica cosa che rende sopportabile la vita, ma bisogna saperla sfruttare, non affrettarsi a tirare le conseguenze. E un’idea molto utile: dovrebbero farci delle lezioni nelle scuole!

 Pag.162-163 - da Fernando Savater: Cioran, un angelo sterminatore, Frassinelli ed.1990.
Intervista realizzata a Parigi nel 1990. (Cioran è morto nel 1995)



 



 



 

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