mercoledì 29 ottobre 2003

Basta con i crocefissi



Basta con i crocifissi


Nella primavera dell'anno 71 a.C


"Ben 6000 croci vennero erette lungo la via Appia, nel tratto che collegava Roma con Capua. 6000 ribelli persero quindi la vita in questo orribile modo, fornendo a detta di Crasso, un valido esempio per tutti gli schiavi che non si erano ribellati, ma che si erano sentiti moralmente vicini all'azione di Spartaco." (dai libri di storia).


Rimembranze delle mie letture storiche portano a 10 milioni gli uomini crocifissi durante alcuni secoli prima di Cristo.


Quei gruppi di uomini che durante il primi anni dell'Impero romano scrissero la storia di questo artigiano ribelle non fecero grandi sforzi a rappresentare così dal vivo la passione e la morte del Salvatore. Ma il segreto era nel finale: un uomo così lo puoi ammazzare 10 milioni di volte che subito rinasce. Questione di ore, tre giorni scarsi.
Che poi i successori dei Sommi Sacerdoti abbiano fatto terminare il racconto al penultimo capitolo è questione su cui riflettere. L'artigiano ribelle è rimasto attaccato ai chiodi, immobilizzato per sempre.Sarebbe forse l'ora di rappresentarlo risorto e vincitore.


Amici miei,schiodiamolo.



Basta con i crocifissi.


(dedicato a Cesare Beccaria)



Così veniva raccontata al popolo.


La leggenda della vera croce



(Testo del XIII secolo di Jacopo da Varagine, La Legenda Aurea)



La storia narra come Adamo, dal suo letto di morte, abbia mandato il proprio figlio Set presso l'Arcangelo Michele, come questi gli diede alcuni semi dell'albero del Peccato Originale da mettere nella bocca del padre al momento della morte. L'albero nato sulla tomba del patriarca viene poi abbattuto dal Re Salomone e il suo legno, inutilizzabile per qualunque cosa, verrà utilizzato come ponte. La Regina di Saba, nel suo viaggio per incontrare Salomone e in procinto di attraversare quel ponte, ha la visione che il Salvatore verrà crocifisso con quel legno. Invece di attraversarlo si inginocchia ad adorare quel legno. Quando Salomone scopre la natura del messaggio divino ricevuto dalla Regina di Saba ordina che il ponte venga rimosso e il legno sepolto. Ma il legno viene ritrovato e, dopo un secondo messaggio premonitore, diventa lo strumento della Passione. Tre secoli più tardi, prima di affrontare Massenzio nella battaglia di ponte Milvio, l'Imperatore Costantino fa un sogno che gli indica di combattere nel nome della Croce per vincere il nemico. Dopo la vittoria, la madre di Costantino Elena va a Gerusalemme per recuperare il legno miracoloso. Nessuno sa dove sia la reliquia della Croce, tranne un ebreo chiamato Giuda. Giuda viene torturato in un pozzo e rivela il nome del tempio dove sono conservate le tre croci del Calvario. Elena ordina la distruzione del tempio; vengono trovate le tre croci e la Vera Croce viene riconosciuta perché provoca una miracolosa resurrezione. Nell'anno 615 il Re persiano Cosroe trafuga il legno per arricchire la sua collezione di oggetti di culto. L'Imperatore d'Oriente Eraclio muove guerra al Re persiano e, dopo averlo sconfitto, ritorna a Gerusalemme col Legno Sacro. Ma un prodigio divino impedisce all'Imperatore di entrare trionfalmente in Gerusalemme. Così Eraclio, messe da parte tutte le forme di pompa e magnificenza, entra nella città portando la Croce, in gesto di umiltà, sull'esempio di Gesù Cristo.


Rappresentata così, chi non l'avrebbe creduta?



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