mercoledì 1 ottobre 2003

 


Bella Toscana


Onore al merito


I frati di Camaldoli


 


Il 3° articolo delle Costituzioni camaldolesi comanda di avere cura delle foreste considerate come difesa e custodia della solitudine in cui nasce e vive la virtù. Si diceva che la solitudine dei boschi fosse assai affollata, che la foresta fosse un tesoro spirituale. Mentre il cedro è simbolo di distinzione in sincerità e santità, l'abete è simbolo di altezza in meditazione e sapienza, l’acacia è maestra di punizione correzione e penitenza, il mirto di discrezione, sobrietà e temperanza; il monaco che pianta ed accudisce a queste piante accresce e perfeziona le sua ricchezza spirituale. Il Priore di Camaldoli faceva piantare ogni anno 3.000 abeti. Si compievano tagli sistematici, ma si seguiva un metodo costante di ripiantagione.
Quando Napoleone e le truppe francesi occuparono la Toscana, trovarono un paese assai più evoluto e civile della Francia in ogni possibile aspetto.


Giovanni Caselli, Casentino, Guida storico ambientale, Ed. Le Balze, Montepulciano, luglio 2003, pg.49.

Nessun commento:

Posta un commento