I frutti del mal di tutti.
L’aereo bianco
L’unica cosa bella vista ieri in tv è stato un aereo bianco che si levava dalla pista di Santa Cruz. Portava via il dimissionario capo del governo boliviano che ha fatto sparare sulla folla, provocando 80 morti tra i campesinos. Ora se n’è andato, portandosi via tutti i suoi nomi e cognomi, i suoi familiari e portaborse e sicuramente i suoi conti in banca. La formula ufficiale dice che si è diretto verso una località sconosciuta, ma in realtà è volato verso gli Stati Uniti, il paese che lo appoggiava. Infatti il segretario di Stato Usa si è felicitato con il fuggitivo per il suo attaccamento alla democrazia. Se non fosse stato così attaccato alla democrazia, avrebbe sganciato anche una bomba atomica su La Paz. Nei giorni scorsi solo il Tg3 aveva riferito con continuità sugli eventi della Bolivia, lo stato più povero dell’America latina, mostrandoci immagini da un film che abbiamo visto tante volte: cortei contadini ondeggianti sotto il fuoco dei soldati, corpi trascinati via. E Gonzalo Sanchez de Lozada minaccioso e protetto nei palazzi del potere. Ma intanto era pronto a scappare a Miami, come tanti prima di lui, pensionati d’oro che, al posto dei contributi, hanno versato il sangue del loro popolo. (Maria Novella Oppo )
(Appena trovato nella mia posta, grazie a Marisa, amica di famiglia, conosciuta al corso di Spagnolo).
Già, Miami, mi ami. I fratelli Bush hanno ragione di amarla. Con gli imbrogli documentati così bene in Stupid White Man da Michael Moore e con i voti sicuri dei cubani anticastristi i nostri billionaires si godono i frutti del mal di tutti. Che scorpacciata.
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