domenica 28 dicembre 2003

Crudeltà d...



 


Crudeltà da bambini



Quando ero ragazzo, many years ago, c’era la guerra, pochi andavano a scuola, le vacanze erano lunghe e noi ragazzi facevamo branco, in inglese gang, ragazzi in gran parte maschi, tra gli 8 e i 16 anni. Si stava insieme intere giornate per lunghi mesi dell’anno, passando da un gioco all’altro, con una fantasia e inventiva inimmaginabile al giorno d’oggi: non esistevano giocattoli in plastica né prodotti confezionati, salvo le carte (quelle piccole poco più di un francobollo), le palline di terracotta colorate, i bottoni, le noci. La materia prima più a portata di mano era il legno: spade, fucili ad elastico, carrettini con ruote-cuscinetti… Ed anche le stecche d’ombrello…Le stecche d’ombrello, appuntite, montate sugli archi, servivano come eccellente tiro a segno; niente di male finché, tra i tanti, un gruppetto non si imbatteva in lucertole, rospi e ranocchi. Il fatto che l’animale non strilli toglie la sensazione del dolore e rende più facile la crudeltà ad un bambino incosciente. Come quando le nostre mamme buttavano nell’acqua bollente del paiolo il riccio, ridotto a una palla grigia e muta. Indimenticabile invece lo strillo prolungato acuto e lancinante del maiale di fine dicembre trapassato dalla saetta (un lungo chiodo di 20 cm) e tenuto fermo da 3-4 uomini. Ma quello strillo rientrava nella liturgia inevitabile e necessitata; colpiva, disturbava ma non creava traumi.
Queste immagini mi sono riaffiorate dal profondo via via che l’accanimento mediatico mi rovesciava negli occhi la bocca aperta di Saddam, i suoi occhi spenti più che mansueti, davanti ai guanti bianchi del medico dentista.
“Gli americani sono bambini, in confronto a noi”. Non è un’espressione ricorrente? Bene, il produttore, montatore e regista del filmato, consapevole di questo, sceglie le immagini adatte a un popolo di bambini rintronati (espressione di Michael Moore): è un vero genio del male. Lo stesso che nel 1983 incontrava Saddam per offrirgli, in cambio di petrolio, i gas per dinfestarsi dai Curdi. Ricordo, l’ho visto durante le mie visite ai lager nazisti, il poster della propaganda hitleriana, con la gigantografia di un pidocchio e la scritta Juden. Disinfestazione anche quella.
Sto consapevolmente esasperando, ma sicuramente una classe dirigente che organizza e/o permette il ludibrio dell’avversario (i videogiochi con le faccie tumefatte dei figli di Saddam poste a tirassegno delle guerre simulate) riporta o tende a riportare tutto un popolo al livello della mia infanzia di infilzatore crudele e incosciente di lucertole e di ranocchi. Ma loro – i Wolfowitz e Rumsfeld, i Cheney - fanno di tutto per non demeritare il titolo di Grande Satana, coniato da Komeini, ma ormai entrato nell’immaginario collettivo di arabi, latino americani e parte degli afroamericani.
Sono gli stessi che assassinano all’occorrenza i loro Presidenti o li espongono al ludibrio di una Monica Lewinsky, anche lei dell’esercito segreto della Zia? E chi è che di questi tempi si sta divertendo con Romano Prodi?
Per un buon 2004,occhi aperti, ragazzi!


Dessert
Chomsky: Memoria selettiva e falsa dottrina

" Ciò che è illuminante e importante per il futuro è che il
disprezzo per la democrazia dimostrato da Washington è stato
accompagnato da un coro di adulazione per la sua brama per la
democrazia. [...] Riuscire in una cosa del genere è un
risultato veramente impressionante, difficile da emulare
persino in uno stato totalitario."


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Ammetto: Alla ricerca della democrazia perduta

" Si sente dire che dal '89 in poi le democrazie mondiali sono in
costante aumento. Da quella data, sconfitte le dittature dei
partiti unici, il progresso democratico è diventato
inarrestabile. La democraticità di istituzioni come la
CIA o il Pentagono, come quelle presenti in società come
la Nestlé o la Microsoft, viene diffusa in tutto il
mondo, afferma il tedesco Michael Brie. E chi non è
democratico, chi si oppone a questo processo di liberazione
dalla dittatura finisce a Guantanamo."


L'articolo qui



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