Chi segue le vicende palestinesi, avrà sentito parlare della proposta del presidente Abu Mazen di indire un referedum su un documento politico elaborato dai prigionieri palestinesi di tutte le organizzazioni politiche e reso noto da Marwan Barghouti l'11 maggio scorso.
Su questo documento, le due principali forze politiche del paese, in particolare il presidente Abu Mazen (Fatah) eletto nel 2005 e Ismaïl Haniyeh, primo ministro del governo uscito dalle elezioni del gennaio 2006, hanno discusso per 10 giorni. Abu Mazen aveva posto una specie di ultimatum: dopo 10 giorni di discussione, o ci mettiamo d'accordo, o io indico un referendum, e sarà il popolo a decidere.
Il tempo è scaduto ieri, e ora anche sull'uso del referendum è polemica.
Su questa faccenda probabilmente si parlerà nei prossimi giorni, e può aiutare a capire meglio la situazione avere dato uno sguardo al documento in questione, che dai giornali al massimo è stato solo riassunto. Per questo rimando al post del 30 Maggio, in bloggerdiguerra.
Nei 18 punti che contiene, prevede, tra l'altro, uno stato in tutta la Cisgiordania e Gaza con capitale Gerusalemme est (dunque riconoscendo implicitamente Israele), il diritto alla resistenza armata all'interno dei Territori occupati (senza più attentati in Israele), il diritto al ritorno dei profughi, il riordino dell'Olp ecc..
Si notino le firme, che sono di esponenti di tutte le principali forze politiche palestinesi.
PS. Grazie a Fiamma Bianchi Bandinelli per le notizie sulla Palestina, sempre così chiare e tempestive.
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