domenica 26 ottobre 2008

Ugarit e Aleppo

 Diario di viaggio

In Giordania e Siria (IV)


Ugarit



L'arrivo è piacevole. Il luogo è quieto, anche se assolato, dato che sono le sei del pomeriggio. Non ci sono autobus in questo momento. Sulla sinistra un bar con tettoia e quattro uomini seduti. Del resto sopra le loro teste è scritta la parola rest. Ti guardano con aria imperturbabile. Si capisce benissimo, quanti turisti vedono passare ogni giorno! Poi ti accorgi che sono anche gentili perché ti indicano il WC che è là in fondo e che è piacevolmente pulito. Mentre mi avvio verso l'entrata del sito, mi arriva un buon odore di basilico. _ E' gratis - dice il barista nella mia lingua. Strappo due foglie e mi dirigo all'entrata. Mi fermo un attimo presso un carretto su cui sono esposti vari libretti e fotografie. C'è un uomo alto e magro (nella foto)che con voce quasi sussurrata invita a comprare. Prendiamo un opuscoletto. Lui insiste, vorrebbe vendere le foto che sono belle ma che purtroppo ormai non vengono comprate quasi più. Mentre salgo il sentiero di sassi e polvere mi rallegra l'occhio una gentile macchia verde (v. foto sopra) formata da un pino di Aleppo, come dicono qui, da un bel fico e da un alto eucalipto. Tre piante profumate che sono tutto il verde che il luogo possiede. Dietro si stende la massa pietrosa di Ugarit con le sue rovine. Sembra un luogo qualunque, una delle tante rovine ricche di storia di questo territorio siriano dove il passato salta fuori a ogni svolta di strada. Invece Ugarit è una rovina speciale, anzi unica, dove nacque alcuni millenni fa la scrittura del mondo mediterraneo. Come sono appartati e silenziosi oggi i luoghi dove nacquero alcune delle creazioni più significative del mondo antico.


Non posso fare a meno di pormi un interrogativo (che certo non è nuovo né originale): se così poco resta delle culture antiche - a parte le ricchezze contenute nei musei - cosa resterà della nostra civiltà costruita su materiali tanto più deperibili di queste pietre? (Paola)



Nota del Barba



Il primo abbecedario della storia umana. Questa tavoletta si trova nel Museo di Damasco e segna una delle grandi tappe dello sviluppo umano, come la scoperta del fuoco, della ruota, della stampa, dell'elettricità...

Sono 30 segni che rappresentano suoni emessi dalla nostra voce quando parliamo. Quando eravamo cavernicoli, per indicare 3000 cose dovevamo fare 3000 disegnini o graffiti. Ora siamo in grado di indicare 3000 diversi oggetti combinando tra loro 30 lettere. Si esce dalla caverna ed entriamo in banca a scrivere i conti (tasse, pecore, cammelli) dei re locali, nel tempio a scrivere i miti: da qui nasce p.e. la Bibbia. Antico testamento.  (v. sotto Nota storica). Poche foto



La Moschea Omayyade di Aleppo



Uscendo dal suq affollatissimo e molto grande, Urbano io e pochi altri del gruppo siamo entrati nella Moschea più importante di Aleppo con la nostra guida, il buon Nasser che sa meglio il francese dell'italiano e che spesso ci ha divertiti con i suoi traci, ruini, vien d'esser nato e via dicendo. Ho evitato il mantello col cappuccio perché avevo il vecchio e sempre utile kway. Nel grande cortile cadeva la pioggia. E' stato infatti il primo giorno di maltempo da quando siamo qui. La moschea è grande e non affollata. Qualcuno prega in ginocchio. Un signore distinto legge il corano aperto su un leggio. Nel settore donne, mentre le nostre ragazze guardano una teca dedicata al culto di Giovanni battista, precursore di Maometto, una donna allatta il suo bambino. Ci sediamo per terra su un tappeto verde e facciamo cerchio intorno a Nasser. Le domande sono molte e varie.

Cosa differenzia i moderati dagli estremisti?

Cosa dicono i fedeli quando pregano?

Pensi che uomo e donna siano eguali nel Corano?

Le donne possono chiedere il divorzio?

Che succede a una ragazza madre?

Nasser è un credente, ma non un integralista. Parla della propria esperienza di divorziato per decisione della prima moglie. Appare credibile quando ci dice che spesso all'interno della famiglia le donne contano molto, e anche quando sottolinea gli aspetti ugualitari della religione islamica che non ha una casta sacerdotale, anche se di fatto dai tempi del corano in poi tante cose sono cambiate, come del resto è successo al cristianesimo. Ci piace molto quando ci spiega che non esiste nell'Islam il battesimo come lavacro dal peccato originale, che non esiste proprio come concetto coranico.- siamo nuovi quando nasciamo e sarà il nostro comportamento che deciderà per noi-

Il dialogo finisce sui singles di cui abbiamo vari esempi tra i giovani del gruppo. E' chiaro che per Nasser la famiglia viene prima di tutto perché il "formato" che dio comanda. Gli scappa detto che nel mondo occidentale (lui conosce bene la Francia) ormai si vive come "animali"; si riferisce alle libere convivenze con figli fuori del matrimonio ecc. Le nostre ragazze protestano. "Il bello è che credete che facciamo chissacché, invece sgobbiamo tutto il giorno e per il resto sai quante occasioni abbiamo di far peccati".

Ma con Nasser è impossibile rimanere sulle distanze. Ci raccoglie con uno sguardo dei suoi occhi espressivi e un po' buffi e ci porta a pranzo. (Paola)

Foto moschea



Nota storica


L'alfabeto ugaritico è composto da ventisette lettere, seguite da tre lettere addizionali. Dall'alfabeto ugaritico, sviluppato dagli scribi intorno al XIV secolo AC, derivano la maggior parte degli alfabeti moderni (greci, latini, etruschi, ebrei, arabi).


Ora la nascita della scrittura nella Terra di Sumer e la preminenza intellettuale e tecnica dei suoi abitanti portò alla diffusione della civiltà in tutta la Mesopotamia. Questa regione, più o meno corrispondente all'attuale Iraq, è aperta a Nord, a Occidente e a Oriente. Non stupisce quindi che la sua cultura si diffondesse e contaminasse le genti che vivevano nelle vicinanze. Gli stessi autori della Bibbia come pure il vecchio mondo greco ed ellenistico non poterono sottrarsi all'influenza pur mediata di questa cultura.


Anche per questo in Mesopotamia si debbono cercare i più antichi documenti relativi alla nostra storia e alla formazione del pensiero umano che, attraverso i secoli, ha dato vita alla nostra filosofia e alla nostra scienza.


I testi rinvenuti nelle tavolette degli archivi ugaritici comprendono oltre a lettere, documenti legali, come trasferimenti di proprietà di terreni, alcuni trattati internazionali e diverse liste amministrative, anche poemi narrativi di carattere mitologico: sono stati identificati frammenti di diverse opere poetiche, tra cui la "Leggenda di Keret", la "Leggenda di Dan-el", il "Mito di Baal-Aliyan", e la "Morte di Baal" e alcune referenze a eventi storici e concetti mitologici che si trovano successivamente anche nell'Antico Testamento.


 

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