martedì 20 gennaio 2009

La felicità del bersagliere


Così risponde l'Italia guerreggiante ai fautori dei pacifici Turchi e della loro benefica scimitarra; degli umani Beduini-Arabi che non usano violare e mutilare soltanto cadaveri; degli industriosi razziatori di negri e mercanti di schiavi.

Così risponde con un fatto di eroica e materna pietà, che ha virtù di simbolo. Il bersagliere, di quelli fulminati di fronte e pugnalati alle spalle, raccoglie di tra i cadaveri una bambina araba: la tiene con se nella trincea, la nutre, la copre, l'assicura. Tuonano le artiglierie. Sono il canto della cuna. Passano rombando le granate. La bambina è ben riparata, e le crede, chi sa? balocchi fragorosi e luminosi. Ella è salva: crescerà italiana, la figlia della guerra. O non è ella la barbarie, non decadente e turpe, ma vergine e selvaggia; la barbarie nuda famelica abbandonata? E colui che la salva e la nutre e la veste non è l'esercito nostro che ha l'armi micidiali e il cuore pio, che reca costretto la morte e non vorrebbe portar che la vita?

O esercito calunniato! Eppur tra lo sdegno e lo schifo, nel leggere le diffamazioni dei giornali stranieri, noi abbiamo sorriso! Chi non ha visto qualche volta i nostri bei ragazzi armati dividere la gamella e il pan di munizione con qualche vecchio povero? Chi non ha visto qualche volta uno dei nostri cari fanciulloni soldati con un bambino in collo? Chi non li ha visti accorrere a tutte le sventure, prestarsi a tutte le fatiche, affrontare tutti i pericoli per gli altri? Ora ecco che in pochi giorni sono divenuti masnadieri ...

Giovanni Pascoli, Teatro comunale di Barga, 21 novembre 1911. (guerra di Libia)


Tutto il discorso qui.


Frattini con il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni si appresta a portare i bambini palestinesi - malamente scampati dai balocchi fragorosi e luminosi (magari fosforeggianti)  della signora - all'ospedale Mayer di Firenze.




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WE WILL NOT GO DOWN (Song for Gaza)

(Composed by Michael Heart)

Copyright 2009

michealheart. com



A blinding flash of white light

Lit up the sky over Gaza tonight

People running for cover

Not knowing whether they’re dead or alive


They came with their tanks and their planes

With ravaging fiery flames

And nothing remains

Just a voice rising up in the smoky haze


We will not go down

In the night, without a fight

You can burn up our mosques and our homes and our schools

But our spirit will never die

We will not go down

In Gaza tonight


Women and children alike

Murdered and massacred night after night

While the so-called leaders of countries afar

Debated on who’s wrong or right


But their powerless words were in vain

And the bombs fell down like acid rain

But through the tears and the blood and the pain

You can still hear that voice through the smoky haze


We will not go down

In the night, without a fight

You can burn up our mosques and our homes and our schools

But our spirit will never die

We will not go down

In Gaza tonight.



 




 

1 commento:

  1. Pare che Proust arrivasse al godimento vedendo dei topi infilzati e strillanti...

    Ma non so se è vero.

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