mercoledì 26 settembre 2012

Il mondo di Franco


Serve anche per invito a chi legge.

Accademia Casentinese
Castello di Borgo alla Collina, CASTEL SAN NICCOLO’, Arezzo
DOMENICA 30 SETTEMBRE 2012, ORE 10,45
IL PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA PROF. MASSIMO CANUTI, A
CONCLUSIONE DELL’ATTIVITA’ ESTIVA, ESPORRA’ UN PENSIERO
DI PROFONDA MEDITAZIONE SULLA VITA DEI NOSTRI FRATELLI
“DIVERSI”, ORIGINATO ANCHE DALLA DOLOROSA SCOMPARSA DI
SUO FIGLIO FRANCO
Mi è stato chiesto di parlare come conferenziere e lo faccio volentieri alla fine dell’anno
accademico, sia perché è una ulteriore occasione di incontro con i molti amici del
posto, sia perché ho la presunzione di spiegare qualcosa che può essere utile a tutti.
Non ho intenzione di parlare della vita di Franco, ma di dire invece qualcosa sul suo
Mondo, che io per tanti anni ho pensato non fosse importante o addirittura non
esistesse. Se pensiamo a un bambino sano di corpo e di mente, ci immaginiamo che
nel suo “mondo”siano le favole raccontate dalla mamma, ci siano sogni, ci siano giochi
e altre cose del genere; immaginiamo invece formule e numeri nel mondo di uno
scienziato, malati e malattie in quello di un medico, fatti accaduti o immaginati in
quello di una persona qualsiasi: niente sappiamo pensare, o almeno io non sapevo
pensare, sul mondo di un ragazzo minorato nella parola, nel movimento e nella mente.
E’ impressionante il fatto che un ragazzo deforme ( Franco invece era bello nel viso e
non troppo malmesso nel corpo), che un ragazzo deforme come molti che io ho
conosciuto susciti solo repulsione e perciò nessuna carezza, nessuna vergogna nel
voltargli le spalle , nessuna spesa del proprio patrimonio per lui. Io mi sono convinto
che effettivamente nel mondo di un minorato non esiste quel dilemma fra ciò che
ragionevolmente si potrebbe fare e ciò che ragionevolmente si deve fare come è nel
mondo di tutti i “normali”; nel mondo dei minorati della mente non c’è ragionevolezza
e perciò nessun dilemma, in questo senso sono fortunati perché possono vivere la
realtà delle cose in presa diretta, senza bisogno di recitarne il valore. E però ci
accorgiamo che nel mondo di un minorato c’è talvolta la mamma che lui riconosce, c’è
il cane che gli si mette vicino, c’è magari la luce che lo toglie dal buio; e ci sono piccole
storie come quelle che comparivano nella vita di Franco, l’evento di una cartolina
appena arrivata, di un regalino imprevisto, un paio di scarpe, una catenina che lui
avrebbe mostrato a tutti instancabilmente: c’erano cioè le piccole cose che come parti
elementari di un disegno più grande compongono l’Universo; c’era quindi l’Universo,
le stelle nel cielo e i mari e i monti e gli animali e, le piante della Terra e quindi forse
la cosa più preziosa che si possa inventare per godere della vita che è nostra e solo
nostra, cioè il mondo intorno, cioè “gli altri” come sinonimo della grande Esistenza di
cui nessuno può fare a meno. E perciò anche il Mondo di Franco conteneva quello che
involontariamente noi tutti possediamo, cioè l’insignificante il cui valore universale
sfugge ai troppo intelligenti: una mano che stringe la tua quando stai male. E’ di
questo che parlo. Un fenomeno capace forse di cambiare una certa visione delle cose.
Massimo Canuti

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