A colloquio con le Istituzioni
La Paola Torricini (80 anni) non mi dà pace. Oggi mi ha portato in Palazzo Vecchio presso la "VII° Commissione Consiliare Permanente, ore 11,30, all'OdG:
1 - Comunicazioni della Presidente
2 - Audizione della Sig.ra Paola Torricini una delle protagoniste del Viaggio Assopace in Palestina;
3 - Audizione del sig. Marco Romoli in merito al Convegno del prossimo 30 settembre "Pace, responsabilità per il futuro, etica, economia e pratiche di pace. Insieme per un mondo sostenibile.
4 - Varie ed eventuali.
Ieri l'altro la stessa Paola con il Tommi suo compagno da 50 anni, mi ha trascinato in Provincia per incontrare dei consiglieri della corrispondente Commissione Pace.
Pochi giorni fa mi ha trascinato alla Coop di Ponte a Greve dove mi son trovato con D. Marco parroco nella zona, Roberto responsabile Coop, Renato dell'Associazione Giovanni Paolo II, Gabriella , un tipo manager factotum territoriale, dove si è programmato un successivo incontro per il 26 settembre p.v. anticipatore e programmatore di una grande iniziativa di giovedi 6 dicembre p.v. in località, pare, Coop.
Tutto per colpa di quegli stronzi del Governo Israeliano, di quegli analfabeti delle Lobbies nordamericane, dell'ONU balbuziente, dell'Europa non vedente (come quei falsi ciechi visti in TV ultimamente) e soprattutto di quei Comitati di resistenza popolare non violenta dei villaggi palestinesi della Cisgiordania o West Bank che non intendono rinunciare alle loro case-grotte-capanne-olivi-pecore-sorgenti d'acqua per darle ai coloni insediati nelle colline sovrastanti su quelle case dai tetti rossi, emigrando nei ghetti di Ramalla, Betlemme, Nablus, Qalkilya, riparati da muri alti 7 metri, garantiti da torrette presidiate da giovani studenti di ambo i sessi vestiti da guerrieri moda e armi di ultima generazione. Niente da fare: i palestinesi non apprezzano la poesia del filo spinato, né la prosa dell'olivo espropriato. E ora pretendono di sostituire Davide lanciatore di pietre con Narriman Hamimi
cameraman, anzi camerawoman (a sinistra nella foto qui sotto). E pretendono di continuare a mettere al mondo tanti bambini, mandandoli pure a scuola. (le due sorelle hanno ciascuna 4 bambini ).
(Narriman e Manal di Nabi Saleh, ricevute in Provincia lo scorso febbraio.)
Aggiornamento memoriale
16-18 Settembre 1982: LA STRAGE DI
SABRA E SHATILA
30 anni fa, al culmine della guerra lanciata dai generali
sionisti nel Libano, Ariel Sharon permise alle milizie fasciste libanesi di
compiere il massacro di migliaia di palestinesi: donne, bambini e vecchi dei
campi profughi di Sabra e Chatila, presso Beirut, vennero trucidati dai
falangisti cristiani.
Le atrocità compiute - durate tre giorni interi - scatenarono
massicce proteste, tanto da riempire le piazze in tutto il mondo. Fu questo il
fattore che convinse i governi occidentali a fermare il massacro.
È l’ennesimo massacro, impunito, subito dal popolo
palestinese: quelli del passato (Deir Yasin, Kufr Kasem, Lydda, Tantura e tanti
altri) e quelli del presente: Qana, Tal Ezzàtar, il campo profughi di Jenin e
Gaza. Israele corre sempre di più chiaramente verso uno stato di Apartheid e di
razzismo organico, costruisce muri di separazione, fa uso inimmaginabile del
filo spinato, espropria la terra ai palestinesi per costruirci colonie e basi
militari, demolisce le case, distrugge le coltivazioni, ammazza la gente.
Israele è un’entità canaglia per eccellenza.
La complicità dei governi occidentali è palese. Essi offrono
sostegno politico, coperture legali e un flusso ininterrotto di denaro ed armi
a Israele. Il mondo è in crisi, tante fabbriche chiudono i battenti, diritti
acquisiti vengono smantellati uno ad uno, ma il sostegno al colonialismo
sionista è sempre assicurato. Questo incondizionato appoggio continua a mettere
a repentaglio la sicurezza e la stabilità in tutto il mondo. Un Medioriente
dilaniato dai conflitti e dalle guerre
aumenta l’insicurezza economica e sociale anche in Italia.
( Centro
Falastin - Comitato Ricordare la Nakba - Comitato di solidarietà con il popolo
palestinese/Torino)
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