venerdì 4 giugno 2004


Roma, 4 giugno 2004


Parla il Grande Inquisitore


Operazione Libertà Duratura


Commemorazione alle Fosse Ardeatine
"Il mondo ha dimostrato, nei quindici secoli trascorsi dalla venuta del Figlio di Dio, di non saperla gestire. La libertà ha assunto le forme della schiavitù: il libero arbitrio è una palla al piede. L'umanità, invece, ha bisogno di certezze, ha bisogno che qualcuno si accolli il peso della libertà al suo posto, che la liberi dalla libertà.
Noi abbiamo tolto il fardello dalle spalle dell'umanità e l'abbiamo caricato sulle nostre, noi abbiamo concesso all'umanità la possibilità di peccare per poi magnanimamente perdonarla, noi ci siamo accollati l'onere di governarla procurandole le tre cose di cui necessita, cioè pane, miracoli e autorità, mentre Tu, Cristo, l'avevi gettata nella disperazione.


Ma il gregge tornerà a raccogliersi, tornerà a sottomettersi, e questa volta per sempre. Allora noi daremo loro la tranquilla, umile felicità degli esseri deboli, quali essi furono creati. Oh, noi li persuaderemo infine a non inorgoglirsi, ché Tu li innalzasti e in tal modo insegnasti loro a inorgoglirsi: proveremo loro che sono deboli, che sono soltanto dei poveri bimbi, ma che la felicità infantile è la piú dolce di tutte. Essi diverranno mansueti, guarderanno a noi e a noi si stringeranno, nella paura, come i pulcini alla chioccia. Ci ammireranno e avranno paura di noi, e saranno fieri che noi siamo cosí potenti e cosí intelligenti da aver potuto pacificare un cosí tumultuoso e innumere gregge. Temeranno la nostra collera, i loro spiriti si faranno timidi, i loro occhi lacrimosi, come quelli dei bambini e delle donne, ma altrettanto facilmente passeranno, a un nostro cenno, all'allegrezza, ed al riso, alla gioia luminosa ed alle felici canzoni infantili. Abbiamo corretto l'opera Tua e l'abbiamo fondata sul miracolo, sul mistero e sull'autorità. E gli uomini si sono rallegrati di essere nuovamente condotti come un gregge e di vedersi infine tolto dal cuore un dono cosí terribile, che aveva loro procurato tanti tormenti".


Per bocca dell'Inquisitore parla il Potere in ogni sua forma, il Leviatano veste panni compassionevoli. Egli vuoi mandare Cristo al rogo («Domani ti farò bruciare», dice) perché la sua eresia è stata la peggiore di tutte: fare all'uomo un dono che si trasforma, non appena accettato, in un fardello mortale. Questo dono è la libertà.


Leggi il discorso integrale



Nota aggiunta:


Fino a quando?


B&B alle fosse ardeatine. Mi viene male. Le vittime della guerra compiante dai fautori della guerra. Per giustificare le nuove vittime, per programmare nuovi stermini, per coprire nuovi assassini.


Persone che per vivere, politicamente, hanno continuo bisogno di trasfusioni di sangue. Il sangue degli altri per nutrire se stessi. Più ce n’è e più si sentono forti. Si vogliono accaparrare tutti i morti per costruirsi l’immortalità. E vogliono essere ringraziati, anche per quelle vittime. Alimentano il terrore, lo coltivano in serra, lo distribuiscono come un vaccino, a ognuno la sua dose, stabiliscono la posologia, mettono sull’avviso per gli effetti collaterali. Se scoppia un’epidemia che rischia di contagiarli, licenziano i tecnici di laboratorio, cercano nuove formule, modificano la toponomastica. E via di nuovo. Fino a quando?


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