mercoledì 30 giugno 2004

Reaganismo e fascismo

Occhio, ragazzi



Mentre tutti dicevano quanto fosse incompetente, capocchione e


stupido, Roanal Reagan fece delle cose estremamente importanti e


brillanti per la sua classe.


Per non sottovalutare Bush, per non dimenticare Reagan, per non perdere d'occhio Berlusconi.
Per capire meglio Cheney, Wolfowitz, Runsfield, il Ku Klux Kan, "Il grande satana" e Compagnie amerikane
.


Michael Parenti è uno dei maggiori esperti di scienze politiche statunitensi. I suoi articoli compaiono nei principali quotidiani e riviste. È autore di Democrazia per pochi, Potere e impotenti, Inventare la realtà, La spada e il dollaro e il prossimo Rendere credibili i media: la politica dell'intrattenimento. Lavora attualmente ad un libro sulla guerra ispano-americana.


(Leggere a mente fresca, lontano dai pasti.)


La variante del fascismo italo-tedesca fu un fenomeno politico che faceva appello alla rivoluzione senza farla. Prometteva di risolvere i problemi di molti mentre di fatto proteggeva gli interessi speciali di pochi con la violenza e il terrore.
Riconsideriamo alcune delle caratteristiche principali dell'ideologia fascista. Prima di tutto c'è la glorificazione del culto della leadership, l'adesione ad un leader assolutista e supremo, che sa tutto e guida tutto. Poi viene la glorificazione dello stato nazione come entità in sé, un'entità assoluta in cui si sussume l'individuo. Ogni cosa nello stato, ogni cosa per lo stato, niente al di fuori di esso. Questo era il motto di Mussolini e Hitler. Rudolf Hess disse una volta che Adolf Hitler era la Germania e la Germania era Adolf Hitler, combinando in questo modo i due culti, del leader e dello stato, in uno. Terzo, l'esaltazione della conquista militare e dello sciovinismo, l'idea che la gloria dello stato sia revitalizzata dal soggiogare, dal conquistare e dal sopraffare altri popoli, schiavizzandoli per accrescere il proprio potere e gloria. Quarto, la propagazione di un misticismo del popolo, della xenofobia e del razzismo. Lo slogan nazista era, Ein Volk, ein Reich, ein Führer: un popolo, uno stato, una guida. L'altra faccia della medaglia del misticismo del popolo in questo culto del sangue, dell'eredità speciale, delle meraviglie ataviche del proprio popolo è la xenofobia, l'odio per gli altri popoli e nazioni. Per i nazisti e per la maggior parte dei fascisti dell'Europa orientale era l'antisemitismo. L'ebreo era visto come il perpetratore di tutto ciò che era male nella società. I sindacalisti, i comunisti e via dicendo erano tutti ebrei. Dietro di essi si celava questa malefica e sanguinaria creatura aliena che avrebbe abbattuto lo stato. Quinto, c'era un'opposizione, sia nel fascismo italiano che nel nazismo tedesco, al socialismo, al comunismo, all'anarchia e a tutti i movimenti e le dottrine di classe egualitariste assieme all'opposizione ai sindacati, ai partiti dei lavoratori, alle altre organizzazioni della classe lavoratrice. Di queste caratteristiche del nazismo, le prime quattro sono spesso oggetto di attenzione da parte degli storici ortodossi. L'ultima, però, l'opposizione ai sindacati, ai partiti della classe lavoratrice, al socialismo non è mai considerata dagli scrittori occidentali, soprattutto quelli americani. Gli studiosi di scienze politiche e gli storici e i giornalisti che trattano del tema usualmente scrivono in una prospettiva ideologica di centro, dal centro dello spettro politico, ciò che significa che ignorano di solito il legame tra il fascismo e il capitalismo, proprio come tendono ad ignorare l'intero argomento del capitalismo quando c'è qualcosa di sfavorevole da dire al riguardo. Al contrario, indugiano sulle componenti più immaginifiche dell'ideologia fascista: la rivolta nichilista contro il nazionalismo occidentale e l'individualismo, gli irrazionali appelli di massa alla sottomissione al leader. Il fascismo fu senz'altro tutto ciò, ma assieme a queste componenti irrazionali, aveva delle funzioni razionali. Fu uno strumento razionale per il dominio di classe e per la preservazione del sistema capitalista che esisteva.C'è un'altra cosa che entrambi i leader fascisti fecero. Sia in Italia che in Germania, le privatizzazioni - già sentito? il sogno di Ronald Reagan. Aziende di proprietà statale, come centrali elettriche, acciaierie, banche, ferrovie, assicurazioni, cantieri furono dati ai privati in cambio di niente, come fossero regali. Le tasse alle imprese furono ridotte della metà in entrambi i paesi. Suona familiare? Un altro dei successi di Reagan. Le imposte sui beni di lusso furono ridotte, la tassa sull'eredità o fortemente ridotta o abolita del tutto, come negli ultimi dieci anni qui in America. In Germania, tra il 1934 e il 1940 il reddito medio dei dirigenti aziendali crebbe del 46%. Le imprese che stavano sul punto di fallire vennero salvate con i buoni statali, ricapitalizzare a suon di tesoro pubblico, per poi essere restituite al controllo privato dopo il risanamento. Queste sono le persone che dicono che il socialismo non funziona. Ma quando gli affari cominciano ad andare male si trasformano in socialisti: prendono i soldi dal tesoro pubblico e si rinsanguano. Suona, ancora, familiare? In un paio di occasioni ho fatto riferimento a Reagan e al reaganismo. Non intendevo dire che Reagan sia stato un fascista, all'opposto. Volevo solo mettere in evidenza che nel contesto americano il reaganismo si trovò di fronte ad una crisi simile, ottenne gli stessi risultati, nel quadro esistente, il quadro politico del sistema esistente. Schiacciò i sindacati ma senza usare squadroni della morte o terroristici. Lo fece mettendosi in combutta con le grandi imprese, istituendo una delle leggi più restrittive, proibizioniste e pesanti, la legge Taft-Hartley, che rende l'organizzazione dei sindacati tanto difficile. Hanno cercato di limitare più volte i nostri diritti costituzionali, il diritto di parola, della responsabilità e tracciabilità degli atti governativi, hanno tagliato le tasse sull'eredità, le tasse alle imprese, abolito la progressività dell'imposta sul reddito - queste sono le conquiste dell'amministrazione Reagan.Mentre tutti dicevano quanto fosse incompetente, capocchione e stupido, Roanal Reagan fece delle cose estremamente importanti e brillanti per la sua classe. Riportò indietro la democrazia sociale che era in sviluppo continuo dalla fine degli anni 60.Tagliò e indebolì i servizi sociali. Riempì le direzioni politiche e i tribunali di persone che non credevano nel governo e non portavano avanti neppure i programmi approvati dal Congresso. Nel contesto americano ha fatto un bel po' di cose, senza arrivare, naturalmente, a quello che Hitler e Mussolini fecero con la "soluzione finale".A questo dobbiamo guardare per comprendere che il fascismo non è uno dei tanti "ismi" sparsi per il mondo. Non è semplicemente un'aberrazione, ha un lato estremamente razionale. È una forma razionale, funzionale. Può assumere forme diffuse, le sue propensioni, le sue proclività possono esistere finanche in stati democratici. In quegli stati, la polizia e i poteri possono manifestare alcuni dei sintomi e dei peggiori attributi che si potrebbe trovare in una Germania nazista o un'Italia fascista.


1990 Michael Parenti


L'articolo per intero qui


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