7-10 Dicembre 2004
Tre giorni a Torino ospiti di Franco e Pinuccia, zona Murazzi e Valentino; si va a piedi a Porta Nuova e Piazza Castello, a due passi dall’imbarcadero sul Po. Tante impressioni, in ordine di grandezza: il museo del cinema dentro la grande Mole dell’Antonelli, le grandi piazze e i portici di Via Po, i bar e negozi, le librerie, il Lingotto, i Futuristi, il Museo egizio, gli impressionisti sulla neve, il museo d’arte moderna, i ritratti da Budapest, il concerto (piano, violoncello, clarino), il tranvai su rotaie (non è poco che l’abbia mantenuto la città dell’auto). Tutto in tre giorni. Finché è durato il fiato. E poi il rientro in treno, stanco morto.
Città che cambia buccia come una serpe, da industriale a turistica, ma ancora non turistizzata, più genuina; l’augurio di un fiorentino di resistere a McDonald e ai fast food che stanno travolgendo metro per metro le strade di Firenze come ad un tiro al piattello.
Cose viste in un tour di forza e passione.
Voti da 1 a 10
1 – (mostra) la neve e gli impressionisti: 8
2 – (mostra) Il futurismo: 9
3 – (mostra) ritratti da Budapest:7
4 – museo del cinema e la Mole antonelliana: 10
5 – museo d’arte moderna: 9
6 – Torino bus (giro guidato): 5
7 – gita sul Po in battello: 4
8 – Concerto al Conservatorio: 8
9 - Lingotto (con lo scrigno di Renzo Piano): 10
10 - Torino card (con 15 euro via libera per 3 giorni su tutto (mostre, musei, trasporti):10
Il museo del cinema
dentro la Mole Antonelliana
. Panoramica delle Alpi, Torino lì sotto, il Po, la Dora, Superga: davvero un bell’angolo giro dentro agli occhi. La bombetta di Chaplin, il bustino di Marylin, partendo dalla scatola magica al primo movimento di fotografie sovrapposte su su fino a Fellini e Mastroianni. Le poltrone rosse ergonomiche, due proiezioni continuate con film d’archivio, l’ascensore che ti scivola via via sulla testa.
Una grande rievocazione; la fabbrica dei sogni dentro la gran Mole con le classi di bambini e meno bambini guidati dai maestri; un museo interattivo come nei paesi anglosassoni. Da vedere, standoci un po’. C’è anche il ristorante.
E poi
i futuristi,
nella casa palazzo di Camillo Benso conte di Cavour, che più “futuro” di lui, peccato che sia morto nel momento più delicato lasciando l’Italia in mano ad una dinastia più che mediocre,condizionata da una gerarchia bigotta, povera Italia ricucita insieme a suon di guerre sterminatrici, fanfare assordanti e cavalli orripilanti, bersaglieri sempre in corsa, monumenti secondo impero, colonne bianche immense insensate per render piccola e insignificante l’umanità strisciante, chiese grandi e invadenti; gradevole eccezione il duomo, nella foto, dimensionato a misura umana, sede d’una divinità che si fa piccola dentro ad un lenzuolo insanguinato.
Già, i futuristi. La prima cosa che ti colpisce, in questa e in altre mostre, la cura didattica e scenografica, la distribuzione degli spazi, l’uso delle didascalie e dei video; ammirevoli.
Sui Futuristi dunque una grandissima mostra e sentimenti contrastanti: genialoidi e teste di c. mescolate insieme, quando vedi - nei loro scritti - che scambiano la violenza con la forza e lo stupro con la conquista, preferiscono il rosso del sangue a quello del barbera, esaltano la guerra come igiene del mondo: non voglio insistere, ma distinguo chi scrive prima del '15 da chi insiste con la guerra dopo il '18.
Certo dovevano respirare un’aria di merda in giro per l’Europa visto che i governanti in quei tempi hanno organizzato in pochi decenni le più grandi stragi di massa da quando l’uomo è sceso giù dagli alberi lasciandoci i primati che a tutt’oggi si son dimostrati più evoluti sotto questo aspetto.
La mostra è da vedere e complimenti, ancora e sempre, a chi l’ha allestita. Questo vale per tutti gli allestimenti torinesi, anche gli impressionisti sulla neve, dove è stato realizzato un video che fa muovere i personaggi, paesaggi e colori stanchi di stare incollati alle tele: geniale.
Mentre sto scrivendo - 12 dic. sera - vedo sul tg toscano il museo della scienza sul lungarno dove i bambini delle elementari incontrano Galileo in persona che spiega il come e qualmente mentre allo Stibbert Giovanni dalle bande nere spiega l’uso delle armi. Qualcosa sta cambiando nel modo di utilizzare i musei: interattivi come da scuola anglosassone.
Sul Lingotto un discorso a parte che rimando. Per ora basta il voto. Veramente una cosa ben fatta, senza Mc Donald né Warner Bros; l'America tenuta a distanza.
A Torino, alle sue strade ancora percorribili, ai suoi negozi ancora non omologati, ai bar dai sapori e odori antichi (il Bicerin di… ritroverò il nome del vecchio caffè) dedico la passeggiata di Palazzeschi con l’augurio che possa mantenersi “antico” in questo grande suo rinnovamento che viaggia sull’onda dei giochi invernali del 2006.
All'arte del ricamo,
fabbrica passamanerie,
ordinazioni, forniture.
Sorelle Purtarè.
Alla città di Parigi.
Modes, nouveautè.
Benedetto Paradiso
successore di Michele Salvato,
gabinetto fondato nell'anno 1843.
avviso importante alle signore !
La beltà del viso,
seno d'avorio,
pelle di velluto.
Grandi tumulti a Montecitorio.
Il presidente pronunciò fiere parole.
tumulto a sinistra, tumulto a destra.
Il gran Sultano di Turchia ti aspetta.
La pasticca di Re Sole.
Si getta dalla finestra per amore.
Insuperabile sapone alla violetta.
Orologeria di precisione.
93
Lotteria del milione.
Antica trattoria "La pace",
con giardino,
fiaschetteria,
mescita di vino.
Loffredo e Rondinella
primaria casa di stoffe,
panni, lane e flanella.
Oggetti d'arte,
quadri, antichità,
26
26 A.
Corso Napoleone Bonaparte.
Cartoleria del progresso.
Si cercano abili lavoranti sarte.
Anemia !
Fallimento!
Grande liquidazione!
Ribassi del 90 %
Libero ingresso.
Hotel Risorgimento
e d'Ungheria.
Lastrucci e Garfagnoni,
impianti moderni di riscaldamento:
caloriferi, termosifoni.
Via Fratelli Bandiera
già via del Crocefisso.
Saldo
fine stagione,
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Occasione, occasione!
Diodato Postiglione
scatole per tutti gli usi di cartone.
Inaudita crudeltà!
Cioccolato Talmone.
Il più ricercato biscotto.
Duretto e Tenerini
via della Carità.
2.17.40.25.88.
Cinematografo Splendor.
Sempre in giro, eh? Ma che bello!
RispondiEliminaBellezza riposata dei solai, età libera dei dipendenti INPS grazie a voi che lavorate. Vitelloni dalla barba bianca...
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