lunedì 28 febbraio 2005

Malizia del tiranno
   
ogni riferimento è lecito e legittimo 
 
 Capitolo II  del Trattato Secondo  dei
TRATTATI di Frate Ieronimo SAVONAROLA  circa il reggimento e governo della città di Firenze
e cioè la parte intitolata  “Della malizia e pessime condizioni del tiranno
(estratto, sottolineature del redattore)
 
 
Non lascia fare giustizia alli giudici ordinari, per favorire ed ammazzare, o abbasare chi piace a lui. Usurpa li denari del comune, e trova nuovi modi di gravezze ed angherie, per congregare pecunia; della quale nutrisce li suoi satelliti, e con essa conduce al soldo principi ed altri capitani, molte volte senza bisogno della comunità, per dar loro qualche guadagno e farseli amici, e per potere più onestamente aggravare il popolo, dicendo che bisogna pagare li soldati. E per questa cagione muove e fa muover guerre senza utilità, cioè, che per quelle non cerca , né vuole vittoria, né pigliare le cose d’altri, ma solamente lo fa per tenere il popolo magro, e per stabilirsi meglio nel suo stato. Ancora delle pecunie del comune molte volte edifica palazzi grandi e templi, e le armi sue appicca per tutto; e nutrisce cantori e cantatrici, perché cerca di essere solo glorioso….
 
Spoglia le vedove e pupilli, fingendo di volerli difendere: e toglie le possesioni, e campi, e case a’ poveri, per fare parchi, o pianure, o palazzi, o altre cose da darsi piacere, promettendo di pagarli il giusto prezzo, e poi non ne paga la metà….. I suoi satelliti cerca di pagarli della roba d’altri, dando loro officii o beneficii, che non meritano, e togliendo ad altri officii della città, a dandoli a loro….
Esalta li cattivi uomini, li quali, senza la sua protezione sariano puniti dalla iustizia, acciocché lo difendano, difendendo in questo modo ancora sé medesimo…
 
Chi non lo corteggia, e chi non si presenta alla casa sua, o quando è in piazza, è notato per inimico; ed ha li suoi satelliti in ogni luogo, che vanno sviando li giovani e provocandoli al male…
Non si può far officiale alcuno, che lui non voglia sapere, anzi, che egli non voglia fare; ed insino alli cuochi del palazzo, e famigli de’ magistrati, non vuole che senza suo consentimento si facciano……. Non si può dare  sentenza o lodo, né fare alcuna pace senza lui, perché lui sempre cerca di favorire una parte ed abbasare l’altra, che non è così secondo la sua volontà
Tutte le buone leggi cerca con astuzia di corrompere, perché sono contrarie al suo governo ingiusto; e fa continuamente nuove leggi a suo proposito. In tutti li magistrati e officii, così dentro della città come fuori, ha chi vigila, e chi riferisce ciò che si fa e si dice, e chi dà legge da sua parte a tali oficiali come hanno a fare: onde egli è il refugio di tutti li uomini scellerati e lo esterminio delli giusti. Ed è sommamente vendicativo…
 
 
Ancora il tiranno in ogni cosa vuol essere superiore, etiam nelle cose minime, come giocare, in parlare, in giostrare, in far correre cavalli, in dottrina; ed in tutte le altre cose, nelle quali accade concorrenza, cerca sempre di essere il primo; e quando per sua virtù non può, cerca di essere superiore con fraude e con ingani…..
 
 
…. Vale più un minimo suo polizzino, o una parola di uno suo staffiere appresso a ciascun giudice e magistrato, che ogni iustizia……
 (Segnalatomi  da Vittorio Malevolti)
 

2 commenti:

  1. Non so se rallegrarmi o dispiacermi del fatto che l'essere umano rimanga sempre lo stesso a dispetto dei secoli che passano, della scienza che imperversa, del progresso e quant'altro

    Ciao Marisa

    spero di vedervi presto, mi piacerebbe sentire dell'esperienza del 252627

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  2. Quello che ti impressiona sono le testimonianze dirette: un prete congolese che racconta la favola del re del Belgio che si fa un bel giardino in Africa, una sindachessa Kurda che amministra una città di 400.000 abitanti raccolti da 3000 tremila (forse ho capito male) paesi distrutti, l'afroamericana che ha 2 nipoti( maschio e femmina) a fare la sporca guerra d'Iraq, un misto di Luther King e Malcom X...che a un certo punto ti saluta col pugno chiuso. Insomma bisogna esserci.

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