Margherita Hac
tra Giancarlo Funari e Meri Negrelli (Presidente nazionale e rappresentante regionale di Libera Uscita
il 19 aprile u.s. nel Palagio di Parte Guelfa a Firenze.
Per un incontro conferenza sul tema "Anche in Italia l'eutanasia?"
Al tavolo della Presidenza Riccardo Vigilardi, chirurgo a Careggi, Fabio Conti, avvocato, Marco Ceruti, insegnante di bioetica al seminario di Firenze, Giancarlo Fornari e, last but first, Margherita Hack.
Così, Paola ed io, abbiamo potuto sederle vicino, scambiare due parole, fare una foto insieme. Quella con me inutilizzabile. La prossima volta.
Mi sono piaciuti: Hack, breve ma corta, semplice e chiara, il chirurgo (era appena uscito dalla sala operatoria), sincero e convincente, grande umanità e pazienza (con il biologo di curia), Funari che coniuga lucidità e passione. Il piacere di averlo avuto ospite per un giorno in casa mia.
Il mio intervento nello storico Salone Brunelleschi:
BIAGIO B.
Un uomo nasce il 1 dicembre del 1891 e campa novant ‘anni.
Un giorno, senza aver mai saputo del Petrarca e del suo «speglio» parlante, scrive per il figlio,
e nasconde fra le pagine di un Melzi, questi poveri versi testamentari:
Guardandomi stamani allo specchio,
mi son sentito dire che son vecchio:
rughe profonde solcano il viso;
le labbra pendole, senza sorriso;
bocca povera, capello bianco,
il passo tremolo e stanco.
Giovinezza per legge di natura
passa veloce e poco dura.
Non spero più nessuna cosa,
né color verde né quel di rosa.
In vita mia ho riso e ho pianto,
non ho rimorso, non ho rimpianto.
Figlio caro, seguo la sorte,
e aspetto con fiducia la mia morte.
Scrive, e a questo punto, mentre attende
di spegnersi in pace una sera;
di cadere una sera santamente e in silenzio
come un albero che s’è stancato;
ecco un male turpe lo coglie e,
lasciandogli la mente stupenda,
gli disfa e strazia e disonora le membra
in muco, in bave, in merda, in pus, in orrende urla notturne;
e sporca nella memoria dei superstiti
centomila immagini di forza, di dolcezza, di sapienza,
a pro’ di un solo incancellabile fotogramma di raccapriccio.
Non è giusto.
Gesualdo Bufalino, Diceria dell’untore - Museo d’ombre, pag 279-280
Sellerio Ed, 1981.
Spiego agli ascoltatori che Biagio B. sta per Biagio Bufalino, il padre fabbroferraio del grande scrittore siciliano e che il pezzo letto è l'ultima pagina dell'ultimo libro scritto da Gesualdo Bufalino: un vero testamento. Poi proseguo (semileggendo):
Noi atei e agnostici siamo cittadini sans papier, senza riconoscimento… Possiamo anche noi pretendere dallo Stato di assegnare l’otto per mille a lui destinato per il conseguimento di fini certi e determinati, come per esempio la pari dignità con le organizzazioni religiose nella fruizione degli spazi mediatici nell’area organizzata dallo Stato con le tasse pagate da noi cittadini? Come p.e. l’apprestamento su scala generalizzata di locali adeguati in occasione di nascite e morti e ricorrenze varie?
Noi valdesi prendiamo l’otto per mille ed ora siamo chiamati in causa da atei e credenti (vedi i due appelli a fondo post) che riversano a noi l’otto per mille perché “abbiamo sempre promosso i diritti civili degli individui” . Forse questa duplice attestazione di stima ci chiama ad un impegno più specifico e determinato per garantire, anche con l’8 per 1000, pari dignità e corrispondente pari visibilità mediatica nonché sostegno economico al clero e alle associazioni cattoliche vittime del Vaticano alleato con lo Stato…
Noi cattolici del dissenso e cdb (comunità di base) viaggiamo per le vie di Firenze, di Toscana e d’Italia sempre seguiti da questa cappa magica del silenzio mediatico che ci segue e ci copre per renderci invisibili e dichiararci inesistenti;
noi cattolici incardinati, parroci in attività, direttori di riviste, gestori di TV, francescani ad Assisi, comboniani a Padova… siamo guardati a vista e quando occorre ci troviamo in bocca la mordacchia della dispensa o licenziamento operate da quel potere gerarchico romano unico detentore dei privilegi dei soldi delle garanzie e delle immunità sancite dal grande concordato e dalle convenzioni regionali che seguono a cascata, ininterrottamente, ultima qui in Toscana la Convenzione firmata da Martini e Plotti (***) “per la disciplina del servizio di assistenza religiosa cattolica nelle strutture di ricovero delle aziende sanitarie” – l’anno 2005 il giorno 24 del mese di gennaio in Lastra a Signa, presso l’Eremo di Lecceto.
Art. 3: il numero degli assistenti religiosi viene concordato in funzione dei sgg criteri:
- il n. di ricoveri riferito all’anno precedente:
- numero e dimensione delle strutture di ricovero, loro eventuale articolazione in più sedi e dislocazione delle stesse nel territorio..
…l’Ordinario potrà conferire l’incarico oltre che a sacerdoti a diaconi permanenti e a religiose.
Art. 4: Il servizio di assistenza religiosa è svolto da assistenti religiosi assunti in ruolo dall’Azienda sanitaria su proposta dell’Ordinario diocesano;
noi cittadini senza classificazione, clienti dei self service religiosi, non rassegnati a perdere il conforto ideale dato dal senso del mistero che ci circonda come docili fibre dell’universo, ci troviamo ogni giorno di più in difficoltà di fronte all’occupazione degli spazi della multinazionale del sacro che invade il territorio, come la serie di sportelli bancari che stanno sopprimendo nelle nostre città la varietà e diversità dei mille negozi artigianali;
Noi ebrei, noi testimoni di geova, noi buddisti …beh, con differenti soluzioni, ci sistemiamo nelle nostre nicchie un po’ più al riparo da questo tsunami vaticano, a patto di non entrare in concorrenza dichiarata …ma anche per noi forse è giunto il momento di fare per lo meno da massa di sostegno da argini di protezione, da bacini di decantazione contro l’alluvione provocata ad arte dagli atei devoti che, terrorizzati dall’avanzare inarrestabile della autonomia delle coscienze, svendono ogni giorno le anime dei cittadini più indifesi, sui banconi dei canali televisivi, dei giornali grandi e piccoli, dopo aver consegnato la massa dei bambini italiani nelle mani del clero cattolico-romano fin dalla scuola materna…
Noi dell’associazione per la depenalizzazione dell’eutanasia ( e qui rientro nell'occasione anche io ndr) abbiamo le nostre richieste depositate in Parlamento, e siamo ridotti con la penna di Indro Montanelli e quella di Umberto Veronesi a rivendicare finora inutilmente il diritto di morire in pace e dignità; mentre giacciono nell’anticamera del Parlamento le poche Leggi da noi proposte ivi comprese quelle già interne alla Convenzione di Oviedo (v. testamento biologico), e quelle già partorite dallo stesso nostro Parlamento, bloccate nel lettino di contenzione dalla mancata stesura del regolamento applicativo (v. dispersione delle ceneri).
Consiglio ai politici
“Non conviene entrar mai in trattato con la Corte di Roma, e non prestar mai l’orecchio a farlo per via di concordati , perché come saviamente si rileva dal Giannone, è stato SEMPRE questo il solito colpo di riserva, che quella sceltissima corte ha messo in uso, e che mai non le ha fallito quando si è veduta in circostanze di dover piegare, usando ciò per strattagemma onde acquistare tempo, senza frattanto nulla recedere dalle sue pretese, poiché in nessun concordato havvi dichiarazione che implichi di recedere alcuna cosa o preteso diritto e privilegio di fronte alla potestà laica”
Nel 1732 il senatore Filippo Buonarroti espresse questo parere.
Concludo facendo riferimento(senza leggerlo) al documento che segue:
8 per 1000
L'appello dei non credenti
Di fronte all'offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili liberta' e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati), e alla subalternita' e passivita' dello stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benche' non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l'otto per mille alla chiesa evangelica valdese che le liberta' e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si e' impegnata ad utilizzare i proventi dell'otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa.
PAOLO FLORES D'ARCAIS, UMBERTO ECO, MARGHERITA HACK, VASCO ROSSI, GIORGIO BOCCA, SIMONE CRISTICCHI, ANDREA CAMILLERI, DARIO FO, MICHELE SANTORO, OLIVIERO TOSCANI, FRANCA RAME, FERZAN OZPETEK, LIDIA RAVERA, UMBERTO GALIMBERTI, LELLA COSTA, LUCIANO CANFORA, BERNARDO BERTOLUCCI, MARIO MONICELLI, EUGENIO LECALDANO, GENNARO SASSO.
L'appello dei cattolici
Noi cittadini cattolici, che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale una fedelta', la piu' coerente possibile al vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre piu' tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell'otto per mille IRPEF.
Invitiamo tutti i cittadini italiani i quali, nonostante le intrinseche contraddizioni rispetto al principio di laicita', desiderassero comunque devolvere l'otto per millle a una espressione religiosa, a fare la scelta della "Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi" che le liberta' e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si e' impegnata ad utilizzare i proventi dell'otto per mille esclusivamente in opere sociali e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa.
DON ENZO MAZZI, GIOVANNI FRANZONI, DON VITALIANO DELLA SALA, DON RAFFAELE GAROFALO, DON GIANNI ALESSANDRIA, DON ROBERTO FIORINI, DON FRANCO BARBERO, FRANCESCO ZANCHINI, DON BRUNO AMBROSINI, DON ALDO ANTONELLI, DOMENICO JERVOLINO.
Martini e Plotti (***): Capo del governo della Toscana, Capo dei vescovi toscani.
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