DICO sì
Ci siamo sinora astenuti dal prendere posizione sulla manifestazione nazionale a favore della famiglia che si terrà il 12 maggio p.v. a Roma, piazza S. Giovanni, e sulla contemporanea manifestazione a Campo de' Fiori a favore dei diritti dei conviventi in quanto ritenevamo giusti e condivisibili ambedue gli obiettivi.
Oggi dobbiamo prendere atto con dolore che il vero obiettivo del "Family day" è un altro. Come dichiarato pubblicamente dal portavoce ufficiale della manifestazione, Savino Pezzotta, al settimanale Famiglia Cristiana, "diremo un chiaro NO ai Dico. Sono la negazione della centralità che la Costituzione assegna alla famiglia fondata sul matrimonio, sono l'emblema della difficoltà, il campanello d'allarme, il rischio del giro di boa. Richiamano la fine della famiglia. Chi alza un po' la voce sulla famiglia e dice anche che è sbagliato proporre la legge sui Dico ha in mente più famiglie, più figli, più cura per i nonni".
Ma cos'altro sono i Dico se non appunto più famiglie, più figli, più cura per i nonni? Ed ancora: più amore, più giustizia, più libertà, più diritti per la donna, meno ipocrisia, meno menzogne? Oppure (ed è questo il vero punto) soltanto la "famiglia" fondata sul sacramento indissolubile del matrimonio, celebrato in chiesa, deve essere l'unico modo di convivere riconosciuto dalla legge civile?
Ci addolora fortemente costatare che il clima di scontro frontale inaugurato dal cardinale Ruini ai tempi del referendum sulla fecondazione assistita si sia ulteriormente aggravato con il papato di Ratzinger. Anche oggi, come allora, le 25.852 parrocchie italiane sono usate e strumentalizzate dalla Chiesa per indurre i cittadini a pronunciarsi su una legge dello Stato, ieri non andando a votare, oggi per impedire l'approvazione di una legge.
Siamo convinti che questa "strategia" della Chiesa, al di là di effimeri successi mediatici, sia destinata a produrre polemiche, lacerazioni e scontri in una società, come la nostra, già divisa per conto suo fra sinistra e destra, fra Nord e Sud, fra onesti e disonoesti, fra evasori e contribuenti, fra occupati e disoccupati. Intanto, crescono all'interno della Chiesa stessa le voci di quanti invocano il ritorno allo spirito del Concilio Vaticano II e all'insegnamento di Papa Giovanni XXIII.
Per questi motivi, e non soltanto per questi, LiberaUscita, associazione laica, aderisce insieme alle altre associazioni della Consulta laica di Roma, alla manifestazione laica di Campo de' Fiori che è a sostegno dei diritti dei conviventi e non contro il matrimonio.
Cordiali saluti.
Giancarlo Fornari - Presidente di LiberaUscita
Giampietro Sestini - Segretario di LiberaUscita
Nessun commento:
Posta un commento