giovedì 6 febbraio 2003

Ieri, 5 febbraio 2003, ho accompagnato Stefano che sta girando, per conto della Charitas di Firenze, un documentario sulle varie attività della stessa: in questo caso si trattava di illustrare l'emergenza freddo. Il tutto rientra nell'iniziativa del Comune di Firenze che deve risolvere il problema degli homeless che in questa stagione non possono dormire sotto i ponti. E così, invece di andare in Palazzo Strozzi a vedere la mostra degli Alinari, che comunque vedrò insieme a Paola, mi sono trovato alle 7 di sera in via del Porcellana, accanto alla Piazza S.Maria Novella, in un edificio indicato sulla targa accanto al portone come Unità Sanitaria Locale del Comune di Firenze (più o meno). Così ho visto: 24 donne al primo piano, 28 uomini al secondo; funziona così: la struttura sta aperta da Novembre a Marzo. Gli ospiti rientrano in una graduatoria elaborata dal Servizio Assistenza Sociale del Comune. Possono stare nel locale dalla sera alle 19 (in questi giorni freddi anticipata alle 17) e debbono uscire la mattina alle nove. Durante il giorno aria. Non abbiamo avuto il tempo di filmare il reparto uomini. Allora parlo del reparto donne: 24, più o meno, assistite da Lucia e Ileana, due volontarie Charitas, giovani, simpatiche, allegre, motivate. Mentre si parlava, Lucia doveva andare a vedere in cucina che la minestra di fagioli non bruciasse. Tra le donne molte rumene insieme a italiane e varie. Una coppia giovane con un bambino in mano e uno in pancia (il padre e il bambino dormono sopra nel reparto uomini), una giovane rumena, lei infermiera col marito - assente - veterinario, tutti e due homeless in cerca di fortuna tra noi, ecc. E poi Antonina, "barbona doc", 67 anni, Prato, Stazione di Firenze, notti dentro i cartoni, furto soldi da parte di un "marocchino" che fruga programmaticamente i barboni mentre dormono e li alleggerisce di quello che non hanno. Antonina che passa le notti sveglia e dorme due ore la mattina quando pensa che il marocchino sia ormai smontato dal suo turno. Il filmato si chiude con la canzone Rose rosse per te cantata da Antonina; il tutto termina con l'applauso delle commensali, in una stanza calda, in una sera fredda, mentre dalla finestra d'angolo vedo la cantonata che sta tra Via del Porcellana e Borgognissanti.


La mostra degli Alinari è solo rimandata. E' stato un bel rimando.


PS. Perché nel mondo ci siano sempre meno homeless, esponiamo la bandiera della pace. E non perdiamoci mai di vista.


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