giovedì 27 settembre 2007

Natura

Lessico e bellezza


La luna che filtrava luce dalla finestra

ieri notte,

lampi e tuoni di stanotte,

sprazzi di sole e scrosci d'acqua

mentre accarezzo la tastiera

in punta di dita:


     Placida notte, e verecondo raggio


2             della cadente luna; e tu che spunti


3             fra la tacita selva in su la rupe,


4             nunzio del giorno; oh dilettose e care


5             mentre ignote mi fur l’erinni e il fato,


6             sembianze agli occhi miei; già non arride


7             spettacol molle ai disperati affetti.


8             Noi l’insueto allor gaudio ravviva


9             quando per l’etra liquido si volve


10           e per li campi trepidanti il flutto


11           polveroso de’ Noti, e quando il carro,


12           grave carro di Giove a noi sul capo,


13           tonando, il tenebroso aere divide.


14           Noi per le balze e le profonde valli


15           natar giova tra’ nembi, e noi la vasta


16           fuga de’ greggi sbigottiti, o d’alto


17           fiume alla dubbia sponda


18           il suono e la vittrice ira dell’onda.


  19           Bello il tuo manto, o divo cielo, e bella


 20          sei tu, rorida terra.


G. Leopardi, Ultimo canto di Saffo (l822)


 

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