Associazione LiberaUscita Centro Culturale Protestante”P.M.Vermigli”
via Genova 24, Roma via A. Manzoni 21, Firenze
Problematiche di fine vita : tra testamento biologico e diritto alla eutanasia
Presentazione del libro “ Non sono un assassino “ di Frédéric Chaussoy
Il caso “Welby-Riccio” francese
Introduzione : Meri Negrelli, Responsabile di LiberaUscita toscana
Relatori : Mario Riccio, Specialista in Anestesia e Rianimazione, Cremona
Giancarlo Fornari, Presidente di LiberaUscita, Roma
Mariella Orsi, Vice-Presidente Commissione Regionale di Bioetica, Firenze
Moderatore :
Marco Ricca, Presidente del Centro Culturale Protestante “P.M.Vermigli”, Firenze
Firenze, via A. Manzoni 19/A - sabato 5 aprile 2008 ore 17:00
Invito
Scheda illustrativa
Vincent Humbert, ventiduenne, da 3 anni tenuto artificialmente in vita dopo uno scontro con un camion, tetraplegico, muto e quasi cieco, con l’aiuto del pollice riesce a dettare una supplica al Presidente Chirac-Le chiedo il diritto di morire-che commuoverà la Francia. Questo libro è la drammatica autodifesa di Frédéric Chaussoy, medico responsabile del Servizio di Rianimazione dell’Ospedale Elio-Marittimo di Berck-sur-Mer, che insieme alla madre di Vincent ha accolto le invocazioni del giovane. Incriminati per omicidio, nel 2006 entrambi verranno prosciolti per aver agito per motivi di particolare valore umano e sociale.
In quei momenti cruciali il dr.Chaussoy si era interrogato a lungo, ma poi aveva fatto la scelta che riteneva giusta senza curarsi delle possibili conseguenze. Non è il caso - si era domandato –d i fermarsi nella lotta contro la morte la morte quando si è prolungato troppo, innaturalmente, una vita che è diventata solo una tragica condanna? Non bisogna, forse, essere dotati di un amore enorme per la vita per trovare il coraggio di metter fine ad una vita che non è più tale?
Come scrive nella prefazione all’edizione italiana Mario Riccio, il medico che ha assistito Piergiorgio Welby nella fase terminale della sua vita e che è stato protagonista - anche sul piano giudiziario - di una vicenda praticamente analoga a quella del dr.Chaussoy “ è un testo forte ,crudo,diretto. Non si perde intorno al problema ma lo affronta direttamente. Così come non poteva non fare un medico dell’emergenza. Un libro che va alle radici del difficile dibattito sulle ragioni della vita e della morte”.
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