Grillo insiste
Ma potrebbe dare anche un'altra indicazione. Gliel'ho ripetuto ora:
Caro Beppe, perché abbandonare al destino l'urna elettorale costata sangue e fatiche a chi ci ha preceduto? Ci sono tra noi quelli che vogliono tentare l'ultima disperata sortita della cavalleria polacca contro i carrarmati russi o tedeschi, perché considerano il governo Berlusconi come la catastrofe in assoluto e vogliono votare Veltroni turandosi il naso, nella speranza, dopo il nuovo XXV aprile, di riconquistare quell'urna. Perché non far dire agli Italiani che l'urna appartiene a loro scrivendo nella scheda, per esempio, un bel 25?
Occupiamo l'urna, non lasciamola in mano a loro, Facciamo come gli spagnoli e non seguiamo l'esempio degli Stati così malamente Uniti. Comunque, grazie.
(v, commento del 17.3.08, 9,55 sul post di Grillo)
Mi vado a rileggere quanto ho già scritto pochi giorni fa (v. sotto il post del 5 marzo). E torno a ripetere: se Salandra sta a Giolitti come Berlusconi sta a Veltroni, tra il primo e il secondo ci stanno novecentomila italiani di vent'anni morti ammazzati e presi per il c. nei monumenti ai caduti che abbelliscono tutte le piazze e piazzette di tutte le città e cittadine, paesi e paesini, frazioni e frazioncine d'Italia. Cercateli in Svizzera quei monumenti e non ne troverete uno.
Questo discorso è scritto da un vecchio, ma vale per i giovani.
Dimenticavo: I novecentomila sono morti dopo averne assassinati altri 900.000. Eroi perché assassini. Tutto per coprire l'assassinio dei mandanti, Monarchia e Governo Sonnino-Salandra. Perché se è vero che sono morti per la Patria, vuol dire che sono morti facendo una buona azione. Da cui deriva che i mandanti hanno fatto semplicemente una buona azione. Elementare? E allora rileggiamoci la poesia:
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe dun impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Ché quer covo dassassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finché dura sto macello:
fa la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
E noi siamo in Afghanistan per reggere il sacco alla "guerra preventiva permanente". Più coglioni di così. Altro che ninna nanna e zinna.
Sveglia ragazzi.
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