Carissimi,
vi trasmettiamo il senso e il programma di una iniziativa sul '68 che riteniamo possa interessare tanti di noi che cercano occasioni di riflessione e di confronto in un contesto complesso e difficile qual'è quello di oggi
Un caro saluto
la Comunità dell'Isolotto
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Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 4 – Archivio Storico Comunità Isolotto – Centro Educativo Popolare
Leggere il ’68 con gli occhi di oggi
immagini, volti, parole, canzoni
l’Isolotto un quartiere protagonista
Tre serate per rileggere insieme quegli avvenimenti
e per socializzare interrogativi, ricordi, pensieri
con i protagonisti di ieri e le generazioni di oggi
Programma
giovedì 25 settembre, ore 21, piazza dell’Isolotto:
* “Periferie del ’68: la chiesa del dissenso”, documentario da Rai News 24
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del ‘68
venerdì 26, alle ore 21, circolo ARCI di via Maccari – Isolotto
* L’altrosessantotto”, documentario da History Channel
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del ‘68
sabato 27, alle ore 21, nel cortile delle “Baracche”, via degli Aceri 1:
* “Millenovecentosessantotto”, documentario del Centro socioculturale DEA,
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del ‘68
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L’iniziativa nasce dal desiderio di realizzare un momento di comunicazione fra generazioni sull’intreccio di esperienze di ieri e di oggi cercando di riconoscere il filo conduttore della speranza e dell’impegno che coinvolge tutte le persone di buona volontà.
Come protagonisti che abbiamo partecipato al movimento del ‘68, siamo in grado di contestualizzare quegli avvenimenti e di comunicare da dove siamo partiti, quali strade abbiamo cercato di tracciare e percorrere verso la realizzazione di una società più equa e solidale, senza minimizzare limiti ed errori che erano e sono inevitabili quando si aprono nuovi percorsi.
Come protagonisti dell’oggi possiamo intrecciare con il presente non parole ma testimonianze e vissuti che rendano possibile coltivare ancora la speranza e la voglia di impegno e partecipazione, riflessione e mobilitazione, creatività e prassi non solo nelle nuove generazioni ma con le nuove generazioni.
Non possiamo permetterci di abbandonare la memoria del ’68 all’aggressività dei revisionismi. Anche la memoria ha bisogno di una sua resistenza.
La nostra esperienza ci ha insegnato che è stato possibile resistere anche in tempi bui grazie alla costanza di donne ed uomini appartenenti a generazioni e culture diverse che riuscivano a coltivare le stesse passioni e ad agire insieme.
Resistere, resistere, resistere unendo tutte le realtà che operano per cercare di recuperare valori ed ideali è un impegno che ci interpella anche per l’oggi. Resistere perché, come, con chi, è l’interrogativo che possiamo cercare di sciogliere attingendo anche alla memoria di vissuti ed esperienze di un movimento come quello del ’68 che ha segnato la storia.
Nota 1. questo post è la trascrizione della email ricevuta, guarda caso, appena dopo aver pubblicato il precedente. In perfetta contiguità e continuità. Arrivederci a qualcuno dei 3 apuntamenti. Buona giornata (mattinata limpida e fresca qui in Casentino).
Nota 2. Ieri sera sono andato al castello di Poppi alla presentazione del volume illustrato "Il Casentino da Ama a Zenna", presentato dall'autore Giovanni Caselli.
"Il Casentino non è solo una valle dantesca o una terra guidigna, o ancor meno una piccola valle appenninica a ridosso della Romagna".
Bella lezione di archeologia-antropologia. Grazie, Giovanni. Ne riparleremo.
"Il Casentino non è solo una valle dantesca o una terra guidigna, o ancor meno una piccola valle appenninica a ridosso della Romagna".
Bella lezione di archeologia-antropologia. Grazie, Giovanni. Ne riparleremo.
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