giovedì 19 aprile 2007


Che dio ce la mandi buona


Qualcuno ha scritto che se Grillo fa l’economista e Strada il negoziatore significa che i politici sono scomparsi.


La politica è scomparsa. E’ un dato di fatto. E’ successo come per le mezze stagioni. Non so dirvi quando, ma so per certo che non c’è più. Si è trasformata in un gran ballo di congressi, nuovipartitidemocratici, vecchiecasedellalibertà, riesumazionidicadaverisocialisti. Di cose vere, di fatti, non si occupa più nessuno.


...questo Paese abbandonato a sé stesso come un cane sull’autostrada.


Qui chiunque può dire quello che vuole, fare quello che vuole. L’importante è che faccia parte del giro. L’occupazione di tutti gli spazi di comunicazione da parte di un manipolo di cialtroni può essere definibile con una sola parola: dittatura.


I media oggi stanno legittimando una palese situazione antidemocratica. L’ordine dei giornalisti va abolito. Istituiamo quello dei leccaculo.

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Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di provincie, ma bordello!     

  Quell'anima gentil fu così presta,

sol per lo dolce suon de la sua terra,

di fare al cittadin suo quivi festa;     

  e ora in te non stanno sanza guerra

li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode

di quei ch'un muro e una fossa serra.    

  Cerca, misera, intorno da le prode

le tue marine, e poi ti guarda in seno,

s'alcuna parte in te di pace gode.                      

  Che val perché ti racconciasse il freno

Iustinïano, se la sella è vòta?

Sanz'esso fora la vergogna meno.          

  Ahi gente che dovresti esser devota,

e lasciar seder Cesare in la sella,

se bene intendi ciò che Dio ti nota,      

guarda come esta fiera è fatta fella

per non esser corretta da li sproni,

poi che ponesti mano a la predella.     


A che è servito che Giustiniano ti abbia aggiustato il freno del vivere civile (con le leggi) se ora non hai in sella l'imperatore (che fa osservare le leggi)? Senza questo freno oggi la tua vergogna sarebbe minore (perché un popolo senza leggi non è colpevole della sua anarchia).


Ahi, gente di Chiesa, che dovresti dedicarti solo a opere di pietà, e lasciar sedere l'imperatore sulla sella (a esercitare l'autorità civile), se comprendi rettamente quello che Dio ti ha prescritto,


osserva come questa cavalla è diventata ribelle per il fatto che non è guidata e domata dagli speroni dell'imperatore ( leggi Costituzione repubblicana ndr) da quando hai preso in mano la sua briglia.


Vieni a vedere la tua Roma che piange nella sua solitudine e vedovanza, e giorno e notte invoca: « 0 mio re, perché mi abbandoni? ».

...

 Vieni a veder la gente quanto s'ama!

e se nulla di noi pietà ti move,

a vergognar ti vien de la tua fama.        

  E se licito m'è, o sommo Giove

che fosti in terra per noi crucifisso,

son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? 

O è preparazion che ne l'abisso

del tuo consiglio fai per alcun bene

in tutto de l'accorger nostro scisso?    

  Ché le città d'Italia tutte piene

son di tiranni, e un Marcel diventa

ogne villan che parteggiando viene.



Vieni a vedere come la gente d'Italia si vuol bene! e se non vi è alcun sentimento di pietà verso di noi che ti possa commuovere, vieni a cogliere la vergogna del discredito (che ti sei procurato con il tuo disinteresse).

O Cristo che sulla terra fosti per noi crocifisso, se ciò mi è permesso, ti chiedo: la tua giustizia si è rivolta altrove?

Oppure nell'abisso della tua sapienza permetti, tutto questo in preparazione di qualche bene totalmente inaccessibile al nostro intelletto?

Purgatorio VI 

(Scritto da Dante in Casentino, intorno al 1308-10)



Purg. VI in prosa

1 commento:

  1. Adattissimo alla situazione che si protrae da tempo Ornella

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