sabato 12 aprile 2003




 


Gracias a la vida


 





Brindiamo alla caduta di Saddam.


 





Dichiarazione di un pacifista dichiarato.


 





Il regime di Saddam è finito: provo una grande soddisfazione quando vedo le statue rovesciate.


Ringrazio...(qui mi fermo a riflettere)... dovrei ringraziare i soldati americani e inglesi che hanno con rischio e sacrificio cacciato il gruppo di potere che si era impossessato delle ricchezze del paese, succhiando il sangue e l’anima di quel popolo – grande popolo, variegato, per niente omogeneo, ricco di storia, evoluto mentalmente in maniera superiore ad altri popoli circonvicini, anche per merito delle donne che non si fanno trattare come le compagne, per esempio, dell’Arabia Saudita...


Ma questo ringraziamento è fuori luogo, perché questi soldati, "strumenti ciechi d'occhiuta rapina", hanno seminato morte e distruzione. Essi non sono stati mandati per liberare il popolo iracheno.


La liberazione da Saddam è soltanto un effetto collaterale, che viene utile per questa ennesima “operazione camuffata.” Saddam si sarebbe potuto chiamare Mossadeq (1953) o Allende (1973).


La liberazione da Saddam potrebbe voler dire la sua sostituzione con un regime ancora peggiore: i falchi che hanno mandato i soldati contro tutto il resto dell'umanità, sono specialisti nel succhiare sangue e anime.


Il gruppo di potere rappresentato da Cheney e  Rumsfeld, Paul Wolfowitz (impariamo questo nome: per lui vale forse un discorso a parte) ha in mente banalmente e semplicemente e tranquillamente la conquista del pianeta: europa, inghilterra compresa, medioriente, america latina sono i cortili dello zio protettore, l’ONU è il tappetino davanti alla porta (doormat= stoino, zerbino).


Ma dai cortili si è alzata una polvere tempestosa e lo zerbino è scivolato sotto i piedi.


Tocca a questi cortili, a questo zerbino rimediare al male fatto, non permettere che il sangue versato vada ad alimentare la macine di questo mulino assassino. Tutto il sangue, quello degli assaliti e quello degli assalitori. E insieme al sangue le altre distruzioni fisiche, materiali, morali.


Abbiamo visto la Direttrice del (ex) museo archeologico di Bagdad piangere come una vite tagliata di fronte alle vetrine vuote, ma chi scrive ha visto un intero tempio egiziano dentro un museo americano (dono dell’Egitto in cambio dell’aiuto per la costruzione della diga di Assuan) . Le agenzie di stampa già pubblicano le bozze di Legge che permetteranno il trasferimento legale della colonna di babele, dell’arca di noè, delle piante originali del paradiso terrestre, delle mura di Ninive, delle tavolette di Ur, della culla del vecchio padre Abramo dai deserti dell’arabia alle ampie distese dell’america. Le stesse agenzie pubblicano i nomi degli uomini d’affari ai quali verrà affidato l’appalto del commercio antiquario.


Non parliamo del petrolio, perché questo l’han capito anche i polli in batteria degli allevamenti arena.


Pare che la nuova democrazia irachena programmata da Rumfeld-Wolfowitz debba avere come braccio-ladro un bancarottiere e come braccio-armato un generale filoisraeliano.


Questi sono i conti, fatti in lunghi anni di preparazione in territorio dixieland, dagli oilmen texani arrivati al potere in maniera fortunosa col 18% dei voti degli aventi diritto.


Ma non si possono fare i conti senza l’oste.


E l’oste c’è stato; e pare ci sia ancora.


E’ un oste a più braccia; queste braccia si chiamano Opinione pubblica mondiale, Francia, Belgio, Germania, Russia e Cina, confessioni religiose, vaticano in testa...


In questo momento l’Iraq è disfatto, bottino di guerra. Teniamo gli occhi ben aperti. Dopo gli sciacalli arriveranno le tigri e/o i leoni. Non perdiamoli di vista per un solo momento. Aiutiamo gli americani, intendo il popolo americano, prima ancora degli iracheni.


Gli americani sono in mano ad una oligarchia potente. Gli americani sono più ingenui di noi europei, non è così difficile far loro credere che cristo è morto dal sonno. Bastano le televisioni di Murdoch, anche la CNN (pare), la benzina a prezzo stracciato, la luce elettrica gratis, e gli hamburger dei fratelli McDonald, una scuola inferiore fatta alla io boia, e la grande periferia americana è a posto.


Aiutiamo anche Blair, prima che se lo mangino i texani, aiutiamo anche gli Israeliani a domandarsi: " ma ci conviene proprio continuare a fare la testa di ponte in territorio arabo per i petrolieri Usa, a uso e consumo degli affari di Cheney and Company?"


L'Europa ha qualcosa da insegnare agli americani; a loro non è mai capitato di vedere i sindacati nazionali in sciopero allo scoppio di una guerra con il numero 1 del più grande sindacato in corteo dietro le bandiere arcobaleno: mentre scrivo vedo Epifani alla manifestazione pacifista di Roma, di fronte alla TV sta parlando di legalità internazionale e dichiara che questa è una guerra di colonizzazione. Nel corteo di Roma sento un altro personaggio che non conosco dichiarare che negli USA la stampa e la tv ce l’hanno in mano gli amici di Bush.


Sento che il nostro capo del governo ha detto che la nostra Costituzione contiene articoli di stampo sovietico. Non è possibile. Sovietica sarà l’annunciatrice del terzo canale che afferma questo.


Sul canale regionale toscano appare Gilberto Gibs, musicista di Bahia, ministro della cultura brasiliano: è qui a Firenze, ospite d’onore in Palazzo Vecchio.


Viva il Brasile, viva la Toscana.


Stiamo vivendo un grande momento storico.


Manteniamo la calma e cantiamo latinoamericano:


Gracias a la vida








Gracias a la vida, que me ha dado tanto.
Me dio dos luceros, que cuando los abro,
Perfecto distingo lo negro del blanco,
Y en el alto cielo su fondo estrellado,
Y en las multitudes el hombre que yo amo.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto.
Me ha dado el oído que, en todo su ancho,
Graba noche y día grillos y canarios
Martillos, turbinas, ladridos, chubascos,
Y la voz tan tierna de mi bien amado.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto,
Me ha dado el sonido y el abecedario.
Con él las palabras que pienso y declaro,
"Madre,", "amigo," "hermano," y los alumbrando
La ruta del alma del que estoy amando.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto.
Me ha dado la marcha de mis pies cansados.
Con ellos anduve ciudades y charcos,
Playas y desiertos, montañas y llanos,
Y la casa tuya, tu calle y tu patio.

Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me dio el corazón, que agita su marco.
Cuando miro el fruto del cerebro humano,
Cuando miro al bueno tan lejos del malo.
Cuando miro el fondo de tus ojos claros.

Gracias a la vida que me ha dado tanto.
Me ha dado la risa, y me ha dado el llanto.
Así yo distingo dicha de quebranto,
Los dos materiales que forman mi canto,
Y el canto de ustedes que es el mismo canto.

Y el canto de todos que es mi propio canto.
Gracias a la vida que me ha dado tanto.


Scarica la musica con Winmix o con Kazaa o iMesh.


Winmix me la scaricata con la voce di Joan Baez. Ma per questa canzone preferisco Mercedes Sosa.


Alle 20,50 sul primo canale Laura Pasini e Gianni Morandi cantano Grazie perché. La canzone finisce dicendo: non siamo soli.


Appunto. Buonasera dal Barba.

3 commenti:

  1. Come stai Barbabianca....Buona Pasqua a te alla Paola e ai i tuoi figli...
    Il Pellegrino

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  2. Ieri, martedi 15 aprile, Abetone! Viva l'Italia che, altre a Berlusconi, ci regala la neve a un'ora e mezzo da Firenze, il Casentino a h.1,20, il Golfo di Baratti a 2. Per Pasqua sarò in Casentino: venite a trovarci.

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  3. il capo del governo é il portavoce della nazione...ma se il76 per cento degli italiani é contrario alla guerra!!!!!!!!!!

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