Budapest, settimo giorno
Di nuovo in vettura. Si parte con la Peugeot automatica di Agnes - lo scambio macchina é compreso nel cambio casa - per il Balaton. Il primo ricordo risale a molti molti anni fa, scuola media o addirittura elementare, caratteristiche geografiche dell'Ungheria...La giornata é finalmente estiva, limpida e tiepida al punto giusto, l'aria pulita che accarezza la faccia. Attraversiamo un territorio pianeggiante ma non piatto, in grazia delle solite colline dolci e arrotondate che fanno corona ai campi coltivati a granturco, tabacco, girasoli, patate, cocomeri, e tutti i vegetali da cucina che ci ritroviamo poi in quantitá sproporzionate come contorno alle pietanze di carne impanata e fritta. (Parlo dei ristoranti non segnalati dalla guida). A proposito, qui carne "grilled" vuol dire impanata e fritta. Le prime volte ci si casca. Il Balaton é un bel lago, circondato da colline con tante casette coi tetti rossi a punta. Sulle rive tanti pescatori a canna confermano quanto scritto nella guida circa la grande abbondanza di pesci. Nel menu di tutti i ristoranti figura la pagina del pesce, e si tratta di pesci d'acqua dolce, con grande varietá di tipi, ed altrettanta di modi di cottura. Nota di cronaca: uomini e donne stamani incrociati lungo la passeggiata "a mare", seduti piú che distesi al sole, presentavano molto materiale espanso: una fiera paesana di lombi, trippe e natiche. Il paese di oggi si chiama Veszprém, al centro di una campagna ricchissima di prodotti di tutti i tipi. Abbiamo fatto i primi passi in una zona pedonale, tra banche, negozi e vetrine tipo centro commerciale come se ne trovano ormai dappertutto, un po' alla Mc Donald. Ci siam guardati in faccia; tutto qui? La sorpresa (gradita) é venuta salendo nella parte alta...
Ne riparliamo.
bene così
RispondiEliminaa presto
Simone
Visto. Arriviamo la sera del 13 se l'Alitalia non ci rifá lo scherzetto cancellando il volo Milano-Peretola come ha fatto all'andata.
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