sabato 1 aprile 2006

Politica e religione


Ieri venerdì 31 marzo, alle ore 23:10, è andata in onda su RAI 2 una puntata di “Confronti” dedicata a “Politica e religione”, in cui Paolo Flores d’Arcais, direttore di “Micromega”, e Renato Farina, vicedirettore di “Libero”, sono stati intervistati da Gigi Moncalvo.


Una parte non secondaria del dibattito ha trattato dell’eutanasia.


Paolo Flores d’Arcais ha sostenuto che “non esiste incompatibilità fra eutanasia e religione”: Ciascun essere umano ha il diritto di sottrarsi alla tortura, e tale diritto non può essergli negato nè da un’eventuale maggioranza parlamentare nè dalla Chiesa cattolica.
Renato Farina dapprima ha tentato di definire l’eutanasia come “uccisione” di persone (ossia omicidio), poi ha replicato con i soliti “slogan”: no all’eutanasia perchè anche i dolori più atroci sono “controllabili”, no all’eutanasia anche a consenzienti perchè inevitabilmente si “scivola” sui non consenzienti (leggi: bambini in Olanda); no all’eutanasia perchè la vita è sacra.


Il dibattito ha affrontato anche il tema dell’intromissione della Chiesa in politica.


D’Arcais ha contestato Ruini quando invita i cattolici ad imporre la loro morale religiosa a tutti gli italiani attraverso la legge. Ruini parli di “peccati”, non di “reati”.
Farina ritiene invece che “l’etica della maggioranza” debba essere rispettata (e quindi imposta anche alle minoranze) e che sia “più importante obbedire a dio che agli uomini” .


Circa il peso reale che gli appelli di Ruini possono avere sull’elettorato,

 D’Arcais ritiene che gli italiani siano abbastanza laici da distinguere la religione dalla politica, mentre reputa che le pressioni della Chiesa hanno influenza (anche se impropria) sul comportamento dei politici.
Farina ritiene invece che i principi religiosi non hanno valore se restano chiusi nell’animo delle persone, e quindi debbono tradursi in indicazioni politiche.
In conclusione: nulla di nuovo sotto il sole.
La controriforma avanza e gli “atei devoti” fanno da apripista.
Sempre più le prossime elezioni misureranno il livello di civiltà di questo popolo.


Cordiali saluti  Giampietro Sestini

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