se no,
puoi tornare da dove sei venuto
"Lascia da parte i giudizi degli uomini: sono sempre incerti e ambigui. Lascia da parte gli studi fatti durante tutta la vita: ti giudicherà la morte. La vera forza d'animo non la mettono in luce le dispute filosofiche e le conversazioni letterarie, le parole raccolte dall'insegnamento dei saggi e i discorsi eruditi: anche gli uomini più vili sono capaci di parole coraggiose. Quanto hai fatto sarà evidente solo in punto di morte. Accetto questa condizione, non temo il giudizio."
Così dico a me stesso, ma è come se parlassi anche con te. Tu sei più giovane: che importa? Gli anni non contano. Non puoi sapere dove ti attenda la morte; perciò aspettala dovunque.
Chi ha imparato a morire, ha disimparato a essere schiavo: è superiore a ogni umana potenza o, almeno, ne è al di fuori. Che gli importa del carcere, delle guardie, delle catene? Ha sempre la porta aperta. Una sola è la catena che ci vincola, l'amore per la vita: non dobbiamo soffocarlo, ma ridurlo, così che, se le circostanze lo richiedono, niente ci trattenga, né ci impedisca di essere pronti a compiere subito un passo che presto o tardi bisogna compiere.
Troverai anche uomini che hanno fatto professione di saggezza e sostengono che non si debba fare violenza a se stessi; per loro il suicidio è un delitto: bisogna aspettare il termine fissato dalla natura. Non si accorgono che in questo modo si precludono la via della libertà? Averci dato un solo ingresso alla vita, ma diverse vie di uscita è quanto di meglio abbia stabilito la legge divina. Dovrei aspettare la crudeltà di una malattia o di un uomo, quando posso invece sottrarmi ai tormenti e stroncare le avversità? Ecco l'unico motivo per cui non possiamo lamentarci della vita: non trattiene nessuno. La condizione dell'uomo poggia su buone basi: nessuno è infelice se non per sua colpa.
Citazioni trovate da Paola (che legge un libro al giorno)
su:
Bioetica cattolica e bioetica laica
Giovanni Fornero
Chi è lo scrittore citato?
Leggi qui
Pensieri profondi che in parte condivido. Ma a metterli in pratica non è facile. Una buona parte dei suicidi non sono frutto di libera scelta, ma di profonda malattia mentale (Depressione). Orni
RispondiEliminaIo penso a persone conosciute che si sono suicidate malamente: dalla finestra, impiccati, dalla cupola (interna) del Duomo di Firenze (Luciano Gori), col fucile da caccia (A. Maggi mio compaesano) ...A me piacerebbe potermi suicidare con una pozione soporifera, quando decidessi che il mio giro di giostra è terminato.
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