venerdì 28 marzo 2003


 


Caso mai (continua)


Aprite questa pagina. Anzi, prima leggete queste righe. E' il 20 luglio del 44. Firenze è ancora sotto i nazifascisti. In Toscana devono ancora avvenire i fatti di sangue più cruenti ( vedi qui a fianco i links sotto la parola guerra). In Casentino, dove sono con la mia famiglia, i tedeschi si preparano a deportare in massa gli abitanti dei paesi che attualmente si trovano dentro il Parco delle Foreste Casentinesi, in quanto a ridosso dell'epicentro della Linea Gotica (Ravenna-La Spezia o giù di lì). Lo sbarco in Normandia è in corso da poco più di un mese, l'armata tedesca occupa ancora la Francia e tutta l'Europa Orientale.


Aprite dunque la pagina e guardate quel tavolo, nella foto di sinistra. "La table l'avait protégé de la violence du choc." Quel tavolo ha salvato la vita a Hitler, condannando milioni di persone in Europa e nel mondo.


L'anno scorso di questi tempi ho visitato il Museo della Resistenza Tedesca che si trova dentro un enorme palazzo, il Blender Block, che era la sede del comando supremo dell'esercito di Hitler durante il terzo Reich. Il grande portone di entrata si trova sulla Stauffenbergstrasse- che allora aveva un altro nome - ai n. 13-14, molto vicino al Kulturforum. Fu nel grande cortile interno che Claus Schenk Graf von Stauffenberg fu fucilato insieme ad altri attentatori la notte di quel 20 luglio.


La visita a quel museo mi ha lasciato un'impronta a fuoco sull'anima. Stauffenberg era un grande patriota. Aveva combattuto con coraggio e con fede per la sua Germania. Aveva combattuto in Polonia, Francia, Russia e Nord Africa (con Rommel); aveva perso un occhio, la mano destra e gli erano rimaste solo tre dita della mano sinistra. Aveva avuto tutte le occasioni per capire la vera realtà del regime nazista, e quando le circostanze lo portarono a diretto contatto con Hitler portò a compimento quello che da tempo aveva maturato nella sua mente e nel suo cuore. Quando aveva sentito che la bomba era scoppiata nella Tana del Lupo, credette di avercela fatta e stava annunciando a tutti la fine dell'incubo nazista: ma il tavolo aveva salvato proprio colui che doveva morire: Staffenberg venne fucilato la stessa notte del 20 luglio (aveva 37 anni) e con lui continuò a perire, ancora per un lungo anno, la migliore gioventù d'Europa.


Dedicato a tutti quegli Iracheni che sono caduti e a quelli che cadranno per liberarsi dal tiranno che si è impadronito del loro paese e ne ha fatto un feudo di famiglia.


Toccherà a loro riprendersi quanto è stato loro tolto, toccherà a loro - con l'aiuto di tutti noi - impedire che agli scippi di Saddam si sostituiscano le "Iene di New York", maledette da Neruda nel momento che procedevano alla eliminazione di Allende.


 


Ma a me piace troppo New York e i newiorchesi per cui sostituisco l'espressione di Neruda con i "petrolieri texani", discendenti diretti degli schiavisti che assassinarono Lincoln e che hanno continuato a vivere e ingrassare con i coups, killings and dirty thricks di cui al N.5 del febbraio 2003 di TIME, già citato in questo blog. Per un aggiornamento vedi a pagina 13 di La Repubblica di oggi, 28 marzo 2003.


Ecco, l'ho detto.


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