L'intervento di Emergency in Iraq
Come sapete, e' dal 1995 che siamo presenti in Iraq, nella zona a nord,
quel "Kurdistan iracheno" tristemente noto per la repressione da parte
del governo centrale della popolazione curda, per l'alto numero di mine
antiuomo (si stima che dei 10 milioni di mine presenti sul territorio
la maggior parte sia di produzione italiana, venduta a Saddam Hussein
durante l'embargo), per l'eccidio di Halabjia nel 1988 con armi chimiche.
Dal 1995 abbiamo aperto (e tuttora gestiamo) due centri chirurgici, due
centri protesi e 20 posti di primo soccorso; in questi giorni abbiamo
aumentato il personale internazionale presente in loco, in vista di un
peggioramento della situazione; per lo stesso motivo stiamo inviando
scorte di materiale sanitario e di farmaci.
Un analogo container sta partendo per Bagdad: da un incontro avuto dal
nostro team con Tarek Aziz la scorsa settimana infatti è emerso che gli
ospedali locali, pur non necessitando di personale medico-chirurgico,
sono privi di farmaci, attrezzature, strumentario e materiale di
consumo.
Negli ospedali di Sulaimaniya ed Erbil stiamo dimettendo tutti i
pazienti non gravi per avere disponibilità di posti letto in caso di
emergenza.
Tramite le news del sito internet, continueremo a comunicarvi gli
aggiornamenti dal nostro personale in loco.
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